Inquinamenti e bonifiche Territorio e paesaggio

Qualità aria in Europa: avviata una consultazione pubblica

qualità aria

di Fabio Bastianelli

Nonostante dei miglioramenti compiuti negli ultimi decenni grazie alla legislazione UE sulla riduzione di sostanze inquinanti nocive, come l’anidride solforosa, il piombo, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio e il benzene, alcune sostanze inquinanti continuano a creare problemi.. Lo smog estivo, l’ozono troposferico potenzialmente nocivo e il particolato atmosferico (PM) rappresentano una grave minaccia per la salute, superando regolarmente i limiti di sicurezza, con la conseguenza che le morti premature (si considerano tali quelle che si verificano prima che una persona raggiunga l’età prevista dall’aspettativa di vita standard per un Paese e per il sesso) colpiscono ogni anno 400.000 cittadini dell’UEdei quali 60.000 sono italiani, secondo quanto riportato nell’ultimo Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.

Nel pacchetto di infrazioni adottato lo scorso maggio, la Commissione UE ha deferito alla Corte di Giustizia europea alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, per il superamento dei limiti della normative europee sulla qualità dell’aria ambiente.
La decisione di deferire degli Stati membri alla Corte di giustizia dell’UE è stata adottata in nome degli europei – aveva dichiarato nell’occasione il Commissario UE all’Ambiente, Karmenu Vella – Abbiamo detto che questa è una Commissione che protegge. La nostra decisione dà seguito a questa affermazione. Gli Stati membri deferiti oggi alla Corte hanno ricevuto nell’ultimo decennio un numero sufficiente di ‘ultime possibilità per migliorare la situazione. Sono convinto che la decisione di oggi porterà a miglioramenti per i cittadini in tempi molto più rapidi. Ma l’azione legale non risolverà di per sé il problema. È questo il motivo per cui stiamo definendo l’aiuto pratico con cui la Commissione può agevolare gli sforzi delle autorità nazionali volti a promuovere un’aria più pulita per le città e le metropoli europee”.

Al riguardo la Commissione UE ha avviato una consultazione pubblica volta a raccogliere informazioni per il controllo di idoneità delle Direttive sulla qualità dell’aria ambiente (2008/50/C e 2004/107/CE), per valutare se le disposizioni ivi contenute continuino ad essere pertinenti, efficaci, efficienti e coerenti con le altre politiche nazionali e dell’UE, nonché sul valore aggiunto dell’UE.

La Commissione infatti vorrebbe conoscere attraverso questa consultazione i pareri delle parti interessate su:
– il livello di consapevolezza delle sfide in materia di qualità dell’aria in generale e la conoscenza delle Direttive sulla qualità dell’aria ambiente, in particolare
– se e come le Direttive sulla qualità dell’aria ambiente abbiano contribuito a migliorare la qualità dell’aria in Europa.

Tutti i cittadini e le organizzazioni dell’UE possono partecipare alla Consultazione attraverso questo questionario, per la cui compilazione è previsto un tempo di circa 20 minuti.

Il questionario è diviso in tre sezioni:
– la prima parte contiene informazioni generali su chi risponde al questionario, comprese le disposizioni in materia di protezione dei dati;
– il blocco centrale è formato da domande di conoscenza generale circa la qualità dell’aria e il quadro strategico dell’Unione europea;
– nella terza parte vengono richieste opinioni specifiche per quanto riguarda il funzionamento delle Direttive sulla qualità dell’aria.

Alcune domande richiedono una conoscenza approfondita delle disposizioni della Direttiva (ad esempio dalla domanda 5.1 in poi), per cui i partecipanti sono invitati a rispondere solo ad alcune di esse, a seconda della conoscenza che hanno del tema. È possibile interrompere la compilazione del questionario e continuare in un secondo momento. Una volta inviato il questionario, è possibile scaricare una copia delle risposte date.

Tutti i contributi ricevuti saranno presi in considerazione per questa valutazione e pubblicati su Internet. La consultazione che si concluderà il 31 luglio 2018 è parte del fitness check sulle 2 Direttive avviato da Bruxelles, che considererà anche i relativi provvedimenti di attuazione (Decisione 2011/850/CE e Direttiva 2015/1480/UE).

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