Cambiamenti climatici Clima

Il punto sulle misure di adattamento ai cambiamenti climatici in Europa

il punto su misure adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici EU

Gli impatti dei cambiamenti in tutta Europa variano a seconda delle regioni: alcune aree debbono affrontare pressioni crescenti sulle risorse idriche per effetto della siccità; altre stanno sperimentando inondazioni sempre più frequenti.
Si dovranno, quindi, approntare politiche e azioni diversificate per far fronte alle specifiche necessità dei territori.
Per valutare se le azioni di adattamento siano efficaci ed efficienti, c’è bisogno di raccogliere e analizzare le informazioni dei singoli Paesi europei sulle politiche intraprese per avere una migliore comprensione di come vengano implementate e quali risultati abbiano conseguito, in modo da supportare la loro diffusione e di introdurre eventuali integrazioni o modifiche.

In questo contesto, alla COP21 di Parigi nel corso dell’evento “Europe adapting to climate change”, organizzato dalla Direzione Generale per l’Azione Climatica della Commissione UE, il 2 dicembre 2015 è stato presentato il Rapporto tecnico redatto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente “National monitoring reporting and evaluation of climate change adaptation in Europe” che fornisce nuovi elementi sui sistemi a livello nazionale di monitoraggio, rendicontazione e valutazione (MRE) in Europa, e costituisce, al contempo, il primo tentativo di consolidare le informazioni emergenti nei Paesi europei, con lo scopo di offrire informazioni affidabili e mirate a sostenere l’attuazione efficace ed efficiente delle politiche e delle azioni di adattamento climatico a livello nazionale in Europa.

I destinatari sono i responsabili politici e gli esperti delle attività di adattamento attraverso o all’interno di particolari settori, ma il report costituisce un utile strumento per i professionisti delle varie aree interessate, come le autorità e le imprese pubbliche, comprese le utility, dei settori acqua, energia e trasporti.

Dal Rapporto emerge che il numero di Paesi che hanno adottato sistemi di MRE è in aumento, tanto che a metà ottobre 2015 risultavano averli o stavano predisponendoli in 14: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna Irlanda, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera ( pur non essendo Paese UE è membro dell’AEA).

Nonostante tali strategie siano diverse tra loro, l’Agenzia sottolinea come l’esperienza di Paesi che hanno già sviluppato sistemi avanzati di MRE costituisca un prezioso contributo per quelli che non hanno ancora iniziato a costruirli, contribuendo così alla raccolta di informazioni basilari di esperienze altrui, specialmente se la sfida da fronteggiare è simile.

La maggior parte dei sistemi MRE analizzati prevede attività di monitoraggio e reporting sull’attuazione delle azioni e politiche intraprese, ma in alcuni casi si è anche iniziato a svolgere attività di valutazione sull’efficacia delle azioni intraprese, aiutando a comprendere quel che ha meglio funzionato o non ha funzionato in determinate circostanze e per quali motivi e come orientare in maniera più efficace e trasparente i futuri sforzi e le risorse finanziarie.

Ci auguriamo che il report, che integra le informazioni disponibili sulla piattaforma europea Climate-ADAPTcostituisca occasione per sollecitare l’Italia ad intraprendere quanto prima tali attività, visto che il nostro Paese è colpito sempre più spesso e in modo sempre più pesante da fenomeni meteorologici estremi che provocano improvvise inondazioni e da lunghi periodi di elevate temperature e di assenza di precipitazioni che producono danni ingenti.

L’assenza dell’Italia dal Report è dovuta anche al fatto che solo il 30 ottobre 2014 è stata adottata la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, allorché la Conferenza unificata Stato-Regioni ha espresso il parere positivo sul testo redatto dal Ministero dell’Ambiente che ha successivamente reso disponibili i Documenti tecnico-scientifici per la cui stesura era stato creato un Tavolo Tecnico, coordinato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).

Il giorno seguente la stessa AEA ha pubblicato il Rapporto “Overview of reported national policies and measures on climate change mitigation in Europe 2015” che riguarda le attività di mitigazione ai cambiamenti climatici dei Paesi membri e che presenta una sintesi delle informazioni sulle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici e le misure (PaMs), previste dal Regolamento (UE) n. 525/2013 relativo a un meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatici a livello nazionale e dell’Unione europea (MMR).

Il Rapporto offre una panoramica delle principali caratteristiche dei PaM attuate, adottate o previste dagli Stati membri entro il 25 giugno 2015, quali obiettivi, tipologie, settori interessati, soggetti responsabili della loro attuazione, ecc, e, se disponibili, le informazioni quantitative sulle emissioni evitate  di gas serra (GHG) conseguiti dai PaMs (o gruppi di PaM), sia ex post (a posteriori) e ex ante (risparmi previsti), nonché i costi e i benefici delle PaM riportate progettate e realizzate. Ma non è che brilliamo per numero di politiche e misure intraprese, anche se il numero potrebbe includere le PaM adottate dalle entità regionali, aumentando così il numero complessivo del Paese. Speriamo!

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