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Inquinamento: i metalli dei mozziconi di sigaretta minacciano i nostri mari

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Plastica, buste, bottiglie, ferro, sigarette sono solo alcuni dei rifiuti che incivilmente la gente getta sulle spiagge e nei mari. Le più pericolose per la nostra salute sono proprio le ultime, e se pensiamo che ogni anno vengono abbandonati nell’ambiente in tutto il mondo quasi 5 mila miliardi di mozziconi di sigaretta, qualche dubbio sulla sopravvivenza dei nostri mari e degli esseri umani stessi comincia a venirci.

Un recente studio condotto dall’Università iraniana di Bushehr e pubblicato sulla rivista Tobacco Control afferma, infatti, che i metalli contenuti nelle “cicche” gettate sulle spiagge ed in mare rappresentano un serio pericolo per gli ecosistemi marini in quanto possono entrare nella loro catena alimentare e, dunque, contaminarli.

Già in passato diverse ricerche scientifiche avevano dimostrato che determinati metalli possono fuoriuscire dai mozziconi con gravi problemi di inquinamento per l’ambiente. Questa volta, però, lo studio del team iraniano si è concentrato sulle implicazioni e suglieffetti nocivi che questi possono avere proprio sugli ecosistemi marini.

Analizzando campioni di mozziconi presenti in spiaggia in diverse località del Golfo Persico settentrionale, i ricercatori hanno rilevato al loro interno elevati livelli di cadmio, ferro, arsenico, nichel, rame, zinco e manganese. In particolare i filtri delle sigarette, fatti di acetato di cellulosa, esattamente come per tutti gli altri tipi di plastica si comportano da mezzo di trasporto verso i metalli negli ambienti marini. E gli effetti su piante e animali sono fortemente variabili, con la possibilità di entrare nella catena alimentare di questi ultimi.

La questione non è da sottovalutare, sia per la salute del mare che delle specie animali e vegetali che lo popolano. Ma anche e soprattutto per la nostra salute, dato che oltre che di carne ci cibiamo anche di pesce. Quindi, in questi giorni di vacanza, pensiamoci due volte quando siamo in spiaggia prima di spegnere una sigaretta sotto l’ombrellone. Ne va della sopravvivenza dei nostri mari. E non solo.

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