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Frutta, verdura e latte a scuola: all’Italia quasi 30 milioni di euro

frutta verdura e latte a scuola

Con la riapertura delle scuole, in tutti gli Stati membri dell’UE riprenderà la distribuzione di frutta, verdura, ortofrutticoli trasformati, banane e prodotti derivati ai bambini negli istituti scolastici, secondo quanto prevede il Programma UE “Frutta, Verdura e Latte nelle Scuole”, previsto dal Regolamento (UE) n. 1308/2013, recante Organizzazione Comune dei Mercati (O.C.M.) dei prodotti agricoli, che disciplina il regime di aiuto inteso a incrementare la distribuzione dei prodotti agricoli e a migliorare le abitudini alimentari dei bambini in età scolare.

Nella sua versione consolidata al 1° agosto 2014, che ha unificato, su proposta dell’allora Commissario UE per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Dacian Cioloș, i due precedenti e distinti Programmi “Latte nelle scuole” e “Frutta nelle scuole”, dopo che la Corte dei Conti europea nella sua relazione sui sussidi ai suddetti Programmi aveva di fatto bocciato il primo (introdotto nel lontano 1977), per non aver conseguito gli obiettivi prefissati e indicato nel secondo (istituito solo dal 2009) le maggiori opportunità di raggiungere le finalità previste, il Programma è volto, infatti, a promuovere abitudini alimentari sane tra i bambini attraverso la distribuzione di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari, ma prevede anche specifiche azioni educative per comunicare agli scolari l’importanza di una buona alimentazione e per spiegare loro come è prodotto il cibo.

I  principi fondamentali cui il Programma si ispira sono, relativamente alle modalità di distribuzione e alla qualità dei prodotti:
– incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini che frequentano la scuola primaria, promuovendo in tal modo la conoscenza e la disponibilità al consumo dei prodotti ortofrutticoli;
– offrire alternative salutari, in termini di consumi alimentari, rispetto alle tradizionali “merendine”; – proporre ai bambini più occasioni, ripetute nel tempo, per conoscere e verificare concretamente la disponibilità di prodotti naturali, diversi in varietà e tipologia, affinché possano orientare i propri gusti e relativi consumi;
– fornire informazioni sui diversi livelli di qualità certificata: prodotti a denominazione di origine (DOP, IGP) o di produzione biologica;
– favorire fra i bambini la consapevolezza del concetto di biodiversità attraverso la conoscenza dei prodotti tipici locali e delle diverse varietà della stessa specie;
– diffondere il valore ed il significato della stagionalità delle produzioni, assicurando una distribuzione dei prodotti in linea con i periodi di maturazione naturale delle diverse specie ortofrutticole;
– aumentare (o quanto meno confermare) il numero di alunni coinvolti nelle precedenti edizioni del programma;
– realizzare, per il tramite di misure di accompagnamento, quali ad esempio le visite alle fattorie didattiche, iniziative che consentano di accrescere la conoscenza dei bambini sulle dinamiche di produzione e consumo dei prodotti ortofrutticoli.

Nell’anno scolastico 2017-2018, grazie all’aumento del numero di scuole partecipanti, l’iniziativa a favore di una sana alimentazione ha raggiunto oltre 30 milioni di bambini in tutta l’UE.
È importante sapere da dove vengono i nostri alimenti e che la loro produzione necessita di un duro lavoro – ha dichiarato l’attuale Commissario UE per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Phil Hogan  I programmi dell’UE per le scuole consentono ai bambini non solo di acquisire conoscenze sull’agricoltura e sulla produzione alimentare, ma anche di assaggiare prodotti di qualità e di beneficiare del loro valore nutritivo. Non è mai troppo presto per apprezzare il buon cibo!” 

Nell’ambito del programma, ad ogni anno scolastico vengono riservati circa 150 milioni di euro per gli ortofrutticoli 100 milioni di euro per il latte e altri prodotti lattiero-caseari. Sebbene la partecipazione sia facoltativa tutti gli Stati membri hanno scelto di aderire in tutto o in parte al Programma.

Le dotazioni nazionali per tutti i 28 Stati membri che partecipano al Programma per l’anno scolastico 2018-19 sono state approvate e adottate dalla Commissione europea nel marzo 2018, ma gli Stati hanno la possibilità di integrare l’aiuto dell’UE con aiuti nazionali.

All’Italia sono stati assegnati quasi 21 milioni di euro per Frutta e verdura e 9 milioni di euro per la distribuzione di Latte e prodotti lattiero-caseari: solo la Germania ha avuto assegnazioni più cospicue (rispettivamente, 25 milioni e 10,5 milioni di euro). L’autorità competente per il Programma è il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) che svolge la funzione di coordinamento delle attività in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione(MIUR), il Ministero della Salute, l’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e le Regioni e Province Autonome.

La scelta dei prodotti da distribuire si basa su considerazioni di ordine ambientale e sanitario, sulla stagionalità, sulla varietà e sulla disponibilità. Inoltre, gli Stati membri possono incoraggiare l’acquisto locale o regionale, i prodotti biologici, le filiere corte, i benefici ambientali e i regimi di qualità dei prodotti agricoli.

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