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Foreste europee: c’è la necessità di maggiori informazioni

Il briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente sulle dinamiche delle foreste europee e le relative conseguenze ecologiche sottolinea che mentre la richiesta di prodotti forestali è in crescita, le informazioni sui cambiamenti dello stato degli ecosistemi forestali sono attualmente limitate.

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il 27 novembre 2018 il briefingForest dynamics in Europe and their ecological consequences (Dinamiche forestali in Europa e loro conseguenze ecologiche) che prende in esame lo stato attuale e i cambiamenti dell’area forestale europea, sulla base di una serie di dati e statistiche di copertura del terreno di media grandezza.

L’Agenzia sottolinea che mentre la richiesta di prodotti forestali è in crescita, le informazioni sui cambiamenti dello stato degli ecosistemi forestali sono attualmente limitate.

Il briefing ricorda che, mentre l’area forestale europea è attualmente relativamente stabile, le foreste sono soggette a molte pressioni, tra cui inquinamento, la costruzione di infrastrutture, il turismo, le attività umane e gli impatti dei cambiamenti climatici, come tempeste e parassiti. Gli ultimi dati a disposizione dell’AEA sulla biodiversità forestale mostrano che solo il 26% delle specie forestali e il 15% degli habitat forestali sono stati trovati in un buono stato di conservazione..

Inoltre, la domanda di prodotti forestali e servizi ecosistemici, inclusa la rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera e il suo stoccaggio, è destinata ad aumentare in futuro. Allo stesso tempo, gli ecosistemi forestali sono sempre più soggetti a perturbazioni come tempeste, incendi, siccità, specie invasive e focolai e malattie portate da insetti, che nell’insieme amplificano la vulnerabilità ai cambiamenti climatici.

Le pratiche forestali variano in modo sostanziale in Europa, andando dall’assenza di gestione a causa dell’abbandono, alla gestione per la protezione della natura, alla silvicoltura monoculturale intensiva a breve rotazione per produzione di biomassa legata all’energia. Le funzioni ecologiche delle foreste sono resilienti a determinati tassi e gradi di disturbo, poiché le foreste si evolvono sotto l’influenza di alterazioni naturali. L’attuale composizione e struttura delle foreste europee, pertanto, riflettono una varietà di nuovi perturbazioni di origine antropica.

Le operazioni di gestione intensiva comportano il sovrasfruttamento, i danni da scivolamento sui restanti alberi e sul suolo e un mancato reimpianto nei siti critici. Le pratiche forestali insostenibili sotto forma, ad esempio, di introduzione di specie di alberi non autoctone e monocolturale e, in alcuni casi, il disboscamento illegale aumentano la vulnerabilità delle foreste in un momento in cui aumenta la necessità di biomassa e di molti altri servizi. Gli esempi includono la tendenza per le specie non indigene a diventare invasive, occupando vaste aree e diventando difficili da controllare ed eliminare, ad esempio dopo aver piantato alcune specie di Picea o di Eucalipto.

Altre pressioni e danni alle foreste sono determinati, ad esempio, dagli effetti di deposizione azotata, dei cambiamenti climatici, della perdita dei principali predatori che controllano le popolazioni di erbivori. Tale degrado degli ecosistemi forestali può aumentare il rischio di erosione della biodiversità e delle condizioni ecologiche delle foreste a causa della compattazione, della perdita di nutrienti e di suoli forestali .

Sulla base di tali considerazioni, l’Agenzia ritiene che siano necessarie migliori informazioni e conoscenze sugli ecosistemi forestali europei se vogliamo soddisfare le esigenze di protezione ambientale e le politiche climatiche ed energetiche, tutte nel contesto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati da tutti i Paesi come parte dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ciò include un’accurata quantificazione dell’uso del territorio forestale e dei cambiamenti della copertura del suolo e informazioni sulle pratiche di gestione delle foreste e il loro impatto sulle risorse forestali.

A tal fine, l’utilizzo di immagini satellitari ad alta risoluzione, fornite dal Programma di osservazione della terra dell’UE Copernico potrebbe costituire una metodologia chiave per superare l’attuale mancanza di dati relativi a cambiamenti nell’area forestale e pratiche di gestione a livello europeo, nonché fornire informazioni, ad esempio, sulla la densità di copertura arborea, il tipo di foresta e le caratteristiche degli alberi i alberi rivieraschi e di piccola taglia.

Una più stretta collaborazione tra i Paesi membri del SEE, attraverso la rete EIOnet (link: (Environmental Information and Observation Network) ), la rete che permette di raccogliere dai Paesi membri e rende disponibili una serie di dati ed informazioni sulle diverse tematiche ambientali di competenza dell’Agenzia, contribuirà ad armonizzare le informazioni sui Paesi e ad aumentare la qualità delle valutazioni.

 

In copertina: Foto di Sebastian Unrau (Unsplah)

 

 

 

 

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