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Elettrificazione: volano di crescita per un futuro sostenibile

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Elettrificazione: lo Studio “Electricity 2030”, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Enel X ed Enel Foundation, sottolinea che l’elettrificazione avrà un ruolo determinante sulla crescita economica del sistema Paese, oltre che leva fondamentale per ridurre le emissioni di C02 e l’impatto complessivo delle attività umane sull’ambiente.

L’elettricità rappresenta il vettore energetico del futuro, in quanto fattore abilitante di sostenibilità’, resilienza e sviluppo economico per il Paese. La sua importanza non deriva solo dal ruolo determinante che svolge nella riduzione delle emissioni di CO2 e nella mitigazione dell’impatto complessivo delle attività umane sull’ambiente, ma anche dalla sua capacità di fare da volano per l’innovazione, l’efficienza industriale e la creazione di nuova occupazione”.

È quanto emerge dallo Studio “Electrify 2030”, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Enel X e Enel Foundation, e presentato durante la 44esima edizione del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, organizzato da The European House – Ambrosetti che dal 1975 accoglie a Villa d’Este di Cernobbio Capi di Stato e di Governo, Ministri ed esponenti delle istituzioni internazionali, imprenditori, manager ed esperti di tutto il mondo per affrontare i temi di maggiore impatto per l’economia globale e la società nel suo complesso.

L’elettrificazione rappresenta soprattutto un’opportunità industriale senza precedenti, con l’attivazione di nuove filiere industriali, la creazione di nuovi posti di lavoro e lo stimolo agli investimenti – ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner e Amministratore delegato di The European House – Ambrosetti, presentando lo Studio– I nostri consulenti hanno stimato che la mobilità elettrica nel suo complesso potrebbe attivare un fatturato cumulato compreso tra 102,4 e 456,6 miliardi di euro al 2030 in Italia. Con riferimento invece alle tecnologie di elettrificazione, le nostre simulazioni prevedono che l’adozione delle tecnologie elettriche possa attivare un fatturato complessivo da un minimo di 135 miliardi di euro ad un massimo di 326,5 miliardi di euro per il Paese al 2030”.

L’analisi parte dai dati relativi alle emissioni di gas serra, costantemente cresciute a livello globale fino a toccare, nel 2016, i 58.710 milioni di tonnellate di CO2, pari a un incremento del 62% rispetto al 1990.
La risposta a uno scenario di questo genere, che impone come priorità all’agenda mondiale un’accelerazione del processo di decarbonizzazione, va ricercata nel vettore elettrico – spiega lo Studio – Per almeno cinque ragioni. Innanzitutto, l’elettricità, se generata da un mix bilanciato con una quota rilevante di rinnovabili, permette di ridurre le emissioni di CO2; rafforza la resilienza del sistema energetico; promuove una maggiore efficienza energetica; si integra facilmente con la digitalizzazione, agevolando una migliore gestione dei consumi; infine, stimola l’innovazione e la sostenibilità degli stili di vita e dei processi industriali, assicurando prodotti migliori”.

Sebbene l’evoluzione sia in atto, deve essere rafforzata.
Tra il 1990 e il 2016 la elettrificazione è aumentata a livello europeo (dal 17% al 22%) e italiano (dal 17% al 21%) e molti scenari delineano un ulteriore potenziale raggiungibile nel 2030, quantificato in un aumento compreso tra 3 e 9 punti percentuali sia per l’Europa, sia per l’Italia. A livello nazionale, la crescita relativamente più elevata è prevista nel settore dei trasporti, con proiezioni di rialzo dall’attuale 2% ad un range compreso tra il 5% e l’8%. Si stima un aumento notevole – dal 26% al 32%-34% – anche per la elettrificazione degli edifici. Infine, il settore industriale ha un potenziale stimato in 2-4 punti aggiuntivi, a partire dalla quota attuale del 35%.

Quello dei trasporti è, dunque, il settore italiano dalle maggiori prospettive”. Se si tiene conto della filiera allargata della e-Mobility, si arriva a individuare circa 160.000 imprese potenzialmente coinvolte, con oltre 820.000 occupati e un fatturato complessivo, ad oggi, di oltre 420 miliardi di euro. Lo studio stima anche i benefici economici raggiungibili in Italia al 2030: in questo caso, si arriva a un fatturato addizionale compreso tra 102,4 e 456,6 miliardi di euro.

Elettrificazione: volano di crescita per un futuro sostenibile

Anche i settori edifici industria possono trarre vantaggi considerevoli dall’elettrificazione. Per identificare le tecnologie più promettenti lo studio ne ha analizzate 60 delle esistenti, raggruppandole seconda la rispettiva applicazione nei settori, e il loro uso finale. Ad oggi, prendendo in considerazione le sole attività manifatturiere, in Italia la filiera industriale delle tecnologie di elettrificazione mirate all’efficienza energetica coinvolge potenzialmente circa 17.000 aziende e oltre 320.000 addetti, con un fatturato totale pari a circa 80 miliardi di euro all’anno.

Dalla ricerca effettuata si evidenzia che 6 le tecnologie chiavepompe di calore; luci a LEDsistemi elettrochimici di accumulomotore elettricoelettronica di potenzasistemi di gestione dell’energia. che sono in grado di “attivare un fatturato complessivo da un minimo di 135 miliardi di euro ad un massimo di 326,5 miliardi di euro”.

Tuttavia, lo stimolo del processo di elettrificazione richiede un’azione trasversale su diversi settori e campi, rendendo necessaria una strategia multi-livello per lo sfruttamento di tutti i benefici e le opportunità attivabili per l’Italia e le sue filiere industriali. Nello specifico sono state identificate 5 aree di focalizzazione, con il raggruppamento di proposte diverse a seconda delle rispettive basi:
– diffusione della mobilità elettrica, con l’adozione di una gestione efficace della transizione all’e-Mobility mediante la creazione di una visione strategica a livello nazionale e locale, il potenziamento del processo di installazione di punti di ricarica pubblici e privati eliminando tutti i fattori di blocco normativi e regolamentari e la definizione di obiettivi ambiziosi per l’approvvigionamento di veicoli ecologici da parte degli enti pubblici in modo che il loro intero parco auto sia “pulito” entro il 2025;
– promozione dell’efficienza energetica, dando continuità ai meccanismi incentivanti, redigendo un “Libretto di Manutenzione Domestica” in modo tale da creare negli stakeholder una maggiore consapevolezza circa i benefici dell’efficienza energetica e mettendo a punto schemi finanziari innovativi;
– rafforzamento della collaborazione tra imprese ed ecosistema della ricerca, con la creazione di un Tech Transfer Lab nazionale focalizzato sulle tecnologie di elettrificazione;
– potenziamento delle competenze del Paese per le tecnologie elettriche di frontiera, con il lancio di programmi a livello nazionale per attività R&S di imprese che operano nel settore delle tecnologie elettriche (anche valorizzando schemi di partnership pubblico-private e lo strumento di pre-approvvigionamento) e di “Technology Impact Bond” a sostegno delle iniziative di ricerca con un impatto sociale insieme ad un ritorno economico;
– diffusione della consapevolezza sui benefici dell’elettrificazione, con azioni mirate destinate all’opinione pubblica, ai policymaker e agli stakeholder istituzionali (e alla business community).

Il settore energetico vive un periodo di profonda trasformazione, influenzato dal progresso tecnologico che sta rivoluzionando il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia. Il calo del costo delle energie rinnovabili ha come prima conseguenza la riduzione del prezzo dell’elettricità che, sempre più sostenibile ed economica, è destinata a diventare la principale fonte di energia nei consumi finali – ha concluso Francesco Starace, Amministratore delegato di Enel – A fronte di una generazione sempre più rinnovabile, la progressiva penetrazione del vettore elettrico permetterà non solo di decarbonizzare i settori più inquinanti dell’economia, ma anche di utilizzare al meglio le risorse a nostra disposizione”.

Questa elettrificazione e la sua intrinseca efficienza, come indicato da un altro recente studio condotto da DNV GL, determinerà anche un cambiamento storicamente significativo del fabbisogno energetico mondiale, riducendo la domanda di energia dell’umanità a partire dalla metà degli anni ’30 in poi.

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