Clima Società

Azione per il clima: c’è più sostegno globale di quello percepito

Un’indagine comportamentale che ha coinvolto quasi 130.000 persone di 125 Paesi ha scoperto che circa due terzi della popolazione mondiale dichiara di essere disposta a contribuire con l’1% del proprio reddito alla lotta contro il cambiamento climatico e che la maggior parte non è consapevole del fatto che il sostegno all’azione per il clima è così diffuso nel loro Paese, sottostimando del 26% la quota di persone disponibili.

Un’ampia maggioranza della popolazione mondiale vuole un maggiore impegno nell’azione climatica ed è addirittura disposta a pagare un extra per combattere il cambiamento climatico, ma tale disponibilità è inferiore nei Paesi con un PIL pro capite elevato.

È quanto emerge da un recente studio comportamentale condotto da ricercatori dell’Università di Bonn, dell’Istituto Leibniz per la ricerca finanziaria SAFE di Francoforte e dell’Università di Copenaghen, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Climate Change con il titolo “Globally representative evidence on the actual and perceived support for climate action

Secondo lo studio, che ha coinvolto circa 130.000 individui di 125 Paesi che nell’insieme rappresentano il 96% delle emissioni globali di gas serra, il 96% del PIL e il 92% della popolazione mondiale, la stragrande maggioranza (86%) sostiene le norme sociali a favore del clima e l’89% chiede una maggiore azione politica. Nei paesi particolarmente colpiti dal riscaldamento globale, la volontà di combattere il cambiamento climatico è significativamente più alta. Il 69% della popolazione mondiale è disposta a contribuire con l’1% del proprio reddito personale alla lotta contro il cambiamento climatico, ma tale disponibilità risulta essere più bassa nei Paesi con un PIL pro capite elevato.

I risultati sono estremamente incoraggianti – ha affermato Armin Falk, Economista comportamentale e Professore di economia all’Università di Bonn, autore corrispondente dello studio – Il clima mondiale è un bene pubblico globale e la sua protezione richiede lo sforzo cooperativo della popolazione mondiale. Abbiamo evidenziato che un’ampia maggioranza della popolazione mondiale sostiene l’azione per il clima”.

Disponibilità a contribuire con l’1% del proprio reddito alla protezione del clima (A, B); sostegno agli standard sociali di protezione del clima (C, D); richiesta di misure politiche (E, F)

Nei paesi particolarmente colpiti dal riscaldamento globale la volontà di combattere il cambiamento climatico è risultata significativamente più elevata, mentre tra i cittadini dei paesi con un elevato PIL pro capite, l’entusiasmo per un’azione climatica più forte è risultata in generale inferiore rispetto a quello dei paesi vulnerabili dal punto di vista climatico, anche se è comunque sostenuto dalla stragrande maggioranza.

Documentiamo anche un’ampia approvazione delle norme sociali favorevoli al clima in quasi tutti i paesi – ha affermato l’economista Peter Andre, Professore assistente all’ Istituto Leibniz per la ricerca finanziaria SAFE di Francoforte Secondo i risultati del sondaggio, l’86% degli intervistati ritiene che le persone nel proprio paese dovrebbero cercare di combattere il riscaldamento globale. Inoltre, esiste una richiesta globale quasi universale che i governi nazionali facciano di più per combattere il cambiamento climatico”.

Nonostante queste statistiche incoraggianti, i ricercatori documentano anche che la volontà dei concittadini di combattere il cambiamento climatico è sistematicamente sottostimata in ogni singolo Paese. Secondo lo studio, la percentuale effettiva di concittadini disposti a contribuire con l’1% del proprio reddito all’azione per il clima (69%) è sottostimata di 26 punti percentuali a livello globale.

Percezioni errate sistematiche sulla volontà degli altri di agire contro il cambiamento climatico possono essere un ostacolo al successo della lotta contro il cambiamento climatico – ha sottolineato Falk – Le persone che sottovalutano sistematicamente il sostegno pubblico all’azione per il clima sono spesso meno disposte ad agire da sole”.

Dai risultati emerge una strategia potenzialmente efficace per aumentare ulteriormente la volontà individuale di combattere il cambiamento climatico. Gli autori suggeriscono che piuttosto che dare eco alle preoccupazioni di una minoranza che si oppone a qualsiasi forma di azione per il clima, si deve comunicare in modo efficace che la stragrande maggioranza delle persone in tutto il mondo è disposta ad agire sul cambiamento climatico e si aspetta che il proprio governo nazionale agisca.

L’attuale pessimismo è scoraggiante e paralizzante – ha aggiunto Andre – I nostri risultati suggeriscono che un maggiore ottimismo sull’azione per il clima può innescare una dinamica positiva”.

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