Agroalimentare Benessere Cibo e alimentazione Risorse e rifiuti Salute Sostenibilità

Spreco alimentare: le Linee guida EFSA per facilitare le donazioni

Spreco alimentare

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha definito un nuovo approccio per la gestione della sicurezza alimentare semplificato che dovrebbe facilitare le donazioni di prodotti invenduti, evitando lo spreco alimentare, una delle priorità dell’UE.

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha sviluppato un nuovo approccio (“Hazard analysis approaches for certain small retail establishments and food donations: second scientific opinion”) di gestione della sicurezza alimentare che rende più semplice donare prodotti alimentari a: centri di distribuzione alimentare, supermercati, bar, ristoranti e altri piccoli rivenditori.

Lo scorso anno, la stessa EFSA aveva proposto delle Linee guida per altri 5 tipi di piccole imprese alimentari: macellerie, panetterie, pescherie, negozi di alimentari e gelaterie.

La Commissione UE, sempre in riferimento alla lotta contro lo spreco alimentare, prevista dalla Strategia sull’economia circolare, con una Comunicazione aveva introdotto qualche mese fa delle misure per facilitare la ridistribuzione di alimenti sicuri e commestibili a chi ne ha bisogno e, quando sicuro, il riutilizzo degli ex-prodotti alimentari nella produzione di mangimi, evitando che siano compostati, trasformati in biogas, smaltiti in discarica o inceneriti.

La nuova Direttiva 2018/851/UE sui rifiuti, adottata definitivamente lo scorso maggio, invita i Paesi dell’UE ad agire per ridurre lo spreco alimentare in ogni fase della catena di approvvigionamento alimentare, a monitorare e riferire sui livelli di spreco alimentare, sulla base di una comune metodologia UE per misurare lo spreco alimentare che dovrà essere adottata dalla Commissione.

Per spreco alimentare si intende generalmente quella parte di cibo che non viene venduta o non consumata e che, quindi, finisce nella spazzatura. Tuttavia non esiste una definizione univoca di spreco alimentare perché, durante tutta la catena agroalimentare, si presentano casi di spreco di prodotti destinati all’alimentazione riconducibili ad altre motivazioni.

Lo Studio della FAO “Global Food Losses and Food Waste” stima che a livello globale ogni anno, circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano venga perso lungo la catena alimentare o sprecato a causa degli atteggiamenti di dettaglianti e consumatori. Addirittura i consumatori dei Paesi ricchi sprecano la stessa quantità di cibo (222 milioni di tonnellate) dell’intera produzione alimentare netta dell’Africa sub-sahariana (230 milioni di tonnellate).

Il Progetto FUSIONS (Food Use for Social Innovation by Optimising Waste Prevention Strategies), finanziato dalla Commissione UE a cui hanno partecipato 21 partner di 13 Paesi (per l’Italia, l’Università di Bologna Last Minute Market) con lo scopo di consentire, incoraggiare, impegnare e sostenere l’Europa nella riduzione dello spreco alimentare a tutti i livelli della filiera alimentare, ha stimato che attualmente i livelli di spreco alimentare per l’UE28 ammontano a circa 88 milioni di tonnellate all’anno, l’equivalente del 20% di tutti gli alimenti prodotti nell’UE, per un costo di 143 milioni di euro e 304 milioni di tonnellate di CO2, il 6% delle emissioni annuali di gas serra.

Se i consumatori hanno uno specifico ruolo nello spreco di cibo, non da meno è quello della catena della grande e piccola distribuzione. Solo una piccola parte delle eccedenze alimentari nell’UE viene ridistribuita. Nel 2017 la rete della Federazione europea delle Banche alimentari ha fornito a 44.700 organizzazioni benefiche di prima linea 4,1 milioni di pasti al giorno a beneficio di 8,1 milioni di persone.

Garantire la sicurezza del prodotto alimentare da donare è particolarmente impegnativo perché l’alimento potrebbe essere prossimo alla fine della sua durata di conservazione e anche perché diversi soggetti sono coinvolti nella filiera di donazione alimentare.

Ora con il nuovo approccio scientifico dell’EFSA, donatori e riceventi di alimenti (banche alimentari e altre organizzazioni caritatevoli), grazie alla definizione di sistemi di gestione della sicurezza alimentare semplificati per garantire la ridistribuzione di alimenti sicuri a chi ne ha bisogno, dovrebbe essere più facile evitare gli sprechi nella catena di distribuzione e commercio dei prodotti.

Questo sistema semplificato implicherebbe che i rivenditori non sono tenuti ad avere una conoscenza dettagliata dei pericoli specifici. Comprende misure per verificare che il cibo donato sia sicuro, come ad esempio il controllo della durata di conservazione, il mantenimento della catena del freddo e la garanzia della comunicazione tra donatore e ricevente. I dettaglianti devono solo essere consapevoli della eventuale presenza di pericoli fisici, chimici, biologici oppure di allergeni, e che la mancata esecuzione di attività di controllo essenziali, come la separazione dei prodotti crudi da quelli cotti, potrebbe rappresentare un rischio per i consumatori.

Questo approccio più semplice – ha dichiarato Marta Hugas, Direttore scientifico EFSA – che la Commissione europea ci ha chiesto di sviluppare dopo l’esperienza positiva dei precedenti pareri scientifici in materia, dovrebbe facilitare la donazione di prodotti alimentari da parte dei piccoli dettaglianti e aiutare, al contempo, a ridurre lo spreco alimentare, una priorità per l’UE“.

Il nuovo approccio utilizza chiari diagrammi di flusso per riassumere le fasi di produzione e semplici tabelle per accompagnare i rivenditori attraverso il processo di gestione della sicurezza alimentare dall’individuazione dei pericoli alle misure di controllo, in linea con le normative vigenti. I diagrammi e le tabelle sono generici e possono essere adattati dagli operatori del settore alimentare alle proprie attività commerciali.

Eliminando lo spreco alimentare, l’Europa potrebbe contribuire a una società più efficiente dal punto di vista delle risorse, ad aumentare la sicurezza alimentare e a ridurre drasticamente le relative conseguenze ambientali.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.