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ReSet the Trend: mettere la fast fashion fuori moda!

Rimangono poche settimane per partecipare alla Campagna della Commissione UE ReSet the Trend per promuovere una moda sostenibile e circolare e sensibilizzare i cittadini sulla Strategia europea per prodotti tessili sostenibili e circolari.

La produzione tessile globale è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2015 e si prevede che il consumo di abbigliamento e calzature aumenterà del 63% entro il 2030, passando dagli attuali 62 milioni di tonnellate a 102 milioni di tonnellate nel 2030.  

Il settore tessile e dell’abbigliamento dà lavoro a 1,5 milioni di europei, tra occupati diretti, imprese commerciali e creative, ma è anche una delle industrie meno sostenibili al mondo e a più alta intensità di risorse: è tra le prime tre per impatto sull’uso di acqua e suolo e tra le prime cinque per l’uso di materie prime e le emissioni di gas serra in tutto il mondo

Per rendere la produzione e il consumo di prodotti tessili più sostenibili, l’UE sta riprogettando l’industria della moda in modo che i consumatori possano fare scelte più sostenibili quando acquistano vestiti. La Strategia dell’UE per prodotti tessili sostenibili e circolari , inclusa nel Pacchetto prodotti sostenibili , adottato dalla Commissione UE lo scorso marzo, prevede che entro il 2030 i prodotti tessili immessi sul mercato dell’UE siano riciclabili e di lunga durata, realizzati il più possibile con fibre riciclate, privi di sostanze pericolose e prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente.

Secondo la Commissione UE, la moda circolare avvantaggia in particolare le piccole imprese, consentendo loro di offrire nuovi servizi, come restauro, personalizzazione e sartoria, e fornendo una più ampia base di clienti. Allo stesso tempo, i costi possono essere ridotti grazie ai risparmi derivanti da una migliore produttività delle risorse e alla riduzione dei rischi grazie a una più efficiente gestione dell’inventario.

La Strategia delinea una serie di azioni lungimiranti, come:
– impostare requisiti di progettazione per i tessuti per farli durare più a lungo e per essere più facilmente riparabili e riciclabili;
– introdurre informazioni più chiare sui tessuti e un passaporto digitale dei prodotti;
– affrontare il greenwashing, garantendo l’accuratezza delle affermazioni green delle aziende;
– fermare la sovrapproduzione e il consumo eccessivo, scoraggiare la distruzione di prodotti tessili invenduti o restituiti;
– armonizzare le norme UE di Responsabilità estesa al produttore (EPR) per i tessili e gli incentivi economici per rendere i prodotti più sostenibili;
– affrontare il rilascio involontario di microplastiche da tessuti sintetici e le sfide derivanti dall’esportazione di rifiuti tessili.

Un briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), pubblicato lo scorso febbraio e basato su un dettagliato Rapporto del Centro tematico europeo sull’economia circolare e l’uso delle risorse (ETC/CE) ha rilevato che i rifiuti tessili esportati dall’UE sono triplicati negli ultimi due decenni e i quantitativi potrebbero aumentare ulteriormente, sottolineando che l’Europa deve affrontare la sfida delle modalità con cui gestire i propri prodotti tessili usati.

Una Tavola rotonda, organizzata dalla Commissione UE tenutasi nel marzo 2021 con l’ecosistema tessile e rappresentanti della Commissione UE ha riconosciuto l’esigenza di competenze nel settore e l’Anno europeo delle competenze 2023 dovrà contribuire a dare un nuovo slancio alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze necessarie e a promuovere ulteriormente questo obiettivo.

Rendere i tessuti circolari e sostenibili è uno sforzo che deve sostenere l’intera società. Per coinvolgere i cittadini europei nella battaglia contro la fast fashion, ritenuta una delle principali cause dell’inquinamento, la Commissione UE ha lanciato la Campagna “ReSet The Trend”, invitando soprattutto i giovani europei a diventare modelli di ispirazione e a mettere fuori moda la fast fashion.

“Il mondo sta cambiando – ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, Commissario UE per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca – Produrre, usare e poi buttare via le cose è antiquato. Nel nostro mondo, non ha più senso economico. Sta danneggiando il Pianeta e la nostra salute. Ecco perché l’Europa ha una nuova strategia per il tessile. Vogliamo essere parte della soluzione. Abbiamo un obiettivo: che a lungo termine solo i prodotti più sostenibili raggiungano il mercato qui in Europa. Vogliamo che tutti facciano parte di quel cambiamento e reimpostino la tendenza”.

Si può partecipare alla Campagna, rivolta essenzialmente ai giovani dai 18 anni ai 35 anni e che si concluderà a fine marzo:
condividendo i post sui social media (Instagram, Facebook, Twitter e Linkedln) della DG Ambiente, usando l’hashtag #RefashionNow e il link al sito web della campagna,  disponibile in tutte le lingue dell’UE;
 – utilizzando e condividendo le risorse modificabili della Campagna;
promuovendo ReSet The Trend Filter il filtro Instagram della campagna che ricorda la copertina di una rivista di moda, consentendo agli utenti di presentarsi come ”modelli” e motivando a farlo anche i loro amici e follower;
fornire storie ispiratrici di aziende, organizzazioni, istituzioni e individui pionieristici di tutta Europa che trasformano in realtà la visione della strategia tessile dell’UE.

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