Sostenibilità

Green Deal europeo: finora progressi discordanti

A 5 anni dal lancio del Green Deal europeo, il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE ha pubblicato uno studio che analizza gli obiettivi vincolanti e non vincolanti desunti dai documenti attuativi adottati, in settori chiave come clima, energia, economia circolare, trasporti, agricoltura e alimentazione, ecosistemi e biodiversità, acqua, suolo e inquinamento atmosferico, evidenziando che per centrare gli obiettivi del 2030 e oltre, serve un’accelerazione in alcune aree.

Dei 154 obiettivi definiti dal Green Deal europeo (EGD), 32 sono attualmente “sulla giusta strada”, per 64 c’è la “necessità di accelerazione”, il che significa che stanno funzionando anche se sono necessari ulteriori progressi per raggiungerli nei tempi previsti. Tuttavia, per 15 obiettivi “non si registrano progressi” o “si registra una regressione” e per ben 43 obiettivi “non vi sono attualmente disponibilità di dati”.

È il quadro evidenziato dal Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE che ha pubblicato il 30 gennaio 2025 il Rapporto Delivering the EU Green Deal. Progress towards targets”, lo studio più completo sui progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi di vasta portata del Green Deal europeo (EGD), la Strategia di crescita dell’Unione europea lanciata nel 2019, che mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con misure di supporto in tutti i settori che riguardano energia, trasporti, economia circolare, agricoltura e alimentazione, ecosistemi e biodiversità, acqua, suolo e inquinamento atmosferico

Gli obiettivi vincolanti e non vincolanti (154) sono stati suddivisi in 7 aree tematiche per aiutare ad orientarsi facilmente nei progressi verso il Green Deal: ambizione climatica; energia pulita, accessibile e sicura; economia circolare; mobilità sostenibile e intelligente; rendere più ecologica la politica agricola comune e la strategia “Dal produttore al consumatore”; preservare e proteggere la biodiversità; avanzare verso un inquinamento zero per un ambiente privo di sostanze tossiche

Gli obiettivi vincolanti, quelli che discendono da Direttive e Regolamenti, sono 87 (il 56% di quelli analizzati). Un totale di 42 stanno facendo progressi in una certa misura. Tuttavia, solo 13 (15%) di questi stanno procedendo alla velocità necessaria per soddisfare le ambizioni dell’EGD. Peraltro, per raggiungere gli obiettivi finali i progressi devono essere accelerati per 29 (33%). Sono 12 (14%) gli obiettivi in regressione o stagnanti, mentre per i restanti 33 obiettivi (38%) non ci sono ancora dati disponibili.

Il Report indica che In molti settori sono stati compiuti progressi significativi verso la trasformazione sostenibile dell’Europa. Ad esempio, le emissioni di gas serra stanno diminuendo costantemente, con sostanziali riduzioni ottenute in settori chiave come l’energia e l’industria. I progressi nel riciclaggio e nei processi di produzione sostenibili stanno guidando la transizione verso un’economia pulita e circolare, affrontando il problema dei rifiuti e sottolineando la necessità di ridurre la dipendenza dell’Europa dalle risorse finite. 

Sebbene i progressi siano promettenti, sono essenziali in alcune aree ulteriori azioni per raggiungere gli obiettivi del 2030 e oltre. Ad esempio, nel settore energetico, le energie rinnovabili devono crescere più rapidamente per raggiungere l’obiettivo del 42,5% della Direttiva RED III/2023 e devono essere supportate da investimenti in infrastrutture e innovazione. L’espansione delle aree protette e il ripristino degli ecosistemi saranno cruciali per invertire la perdita di biodiversità. Inoltre, sono necessari dati e sistemi di monitoraggio migliorati per verificare i progressi, dal momento che ad oggi il 28% degli obiettivi non dispone di dati sufficienti

Il Centro Comune di Ricerca sottolinea che per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, è fondamentale l’attuazione delle misure previste a livello di Stato, apportando cambiamenti di sistema in tutti i settori e indirizzarsi verso modelli di consumo e produzione più responsabili

I risultati di questo rapporto ci ricordano che i progressi non sono uniformi. Disparità tra Stati membri, le sfide della sicurezza energetica e dei cambiamenti socio-politici richiedono un’azione concertata per colmare le lacune e garantire che nessuno venga lasciato indietro in questa transizione – ha affermato Bernard Magenhann, Direttore generale ad interim del JRC – In qualità di servizio scientifico per le politiche della Commissione europea, il JRC continua a impegnarsi nel sostenere questa transizione fornendo gli strumenti e le analisi necessarie per allineare le ambizioni ai risultati. Spero che questo rapporto sia una risorsa preziosa per i politici, le parti interessate e i cittadini che si impegnano a lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi e le ambizioni del Green Deal europeo e fornire una base per il futuro patto industriale pulito”.

Il prossimo 26 febbraio, infatti, è previsto che la Commissione UE presenti le proposte per il Clean Industrial Deal, annunciato lo scorso luglio dalla Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso programmatico al Parlamento europeo.

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