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Global Risks Report 2023: rischi ambientali i più gravi a 10 anni

Il Global Risks Report 2023 del WEF segnala quest’anno che il rischio maggiore  a breve termine è costituito dall’aumento dell’inflazione e del costo della vita, ma per i prossimi 10 anni i 6 rischi ambientali (fallimento misure di mitigazione dei cambiamenti climatici, fallimento delle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici, disastri naturali ed eventi meteorologici estremi, perdita di biodiversità e collasso degli ecosistemi, crisi delle risorse naturali e incidenti di danni ambientali su larga scala) sono tutti inclusi nella top ten e 4 di questi occupano i primi 4 posti, e sono quelli per i quali saremo meno preparati.

Il mondo affronta una serie di rischi che sembrano del tutto nuovi e stranamente familiari. Mentre il mondo si trova sull’orlo di un’era di bassa crescita e scarsa cooperazione, rischi e compromessi più severi erodono l’azione climatica, lo sviluppo umano e la futura resilienza. Il costo della vita è il principale rischio a breve termine,  mentre il fallimento della mitigazione dei cambiamenti climatici e delle azioni di adattamento è il maggior rischio a lungo termine

Nel corso di una Conferenza stampa online l’11 gennaio 2023è stato presentato il Global Risks Report 2023 del World Economic Forum (WEF), giunto alla XVIII edizione, che anticipa tradizionalmente il Forum di Davos (16-20 gennaio 2023), la località sciistica svizzera dove da 50 anni si riuniscono gli esponenti di primo piano della politica e dell’economia mondiale con intellettuali e giornalisti selezionati, per discutere dei principali problemi sullo scenario internazionale e sulle sfide politico-economiche che si prospettavano a medio-lungo termine, e che per quest’anno il tema scelto è: “Cooperazione in un mondo frammentato”.

Prodotto con la collaborazione di Marsh & McLennan Companies e Zurich Insurance Group, il Rapporto costituisce una delle pubblicazioni più significative sui rischi globali a medio-lungo termine, sulla base dei risultati dell’ultimo Global Risks Perception Survey (GRPS) che ha coinvolto oltre 1.200 esperti e decisori politici di tutto il mondo, esamina i rischi raggruppati nelle tradizionali 5 categorie (economiciambientaligeopoliticisociali e tecnologici).

Secondo il nuovo Rapporto, il prossimo decennio sarà caratterizzato da crisi ambientali e sociali, guidate da tendenze geopolitiche ed economiche sottese. 

La “crisi del costo della vita” è classificata come il rischio globale più grave nei prossimi due anni, con un picco a breve termine.
La “perdita di biodiversità e il collasso dell’ecosistema” è uno dei rischi globali in più rapido deterioramento nel prossimo decennio e tutti e 6 i rischi ambientali figurano tra i primi 10 rischi nei prossimi 10 anni
Ben 9 rischi sono presenti nelle classifiche sia a breve che a lungo termine, tra cui “Tensioni geoeconomiche” ed “Erosione della coesione sociale e polarizzazione della società“, insieme a 2 new entry nelle classifiche principali: “Criminalità informatica diffusa e insicurezza informatica” e “Migrazione involontaria su larga scala”.

Fonte: WEF Global Risks Perception Survey 2022-2023.

In particolare, i rischi climatici e ambientali sono al centro della percezione dei rischi globali nel prossimo decennio e sono i rischi per i quali saremo meno preparati. La mancanza di progressi profondi e concertati sugli obiettivi dell’azione per il clima ha messo in luce la divergenza tra ciò che è scientificamente necessario per raggiungere lo zero netto e ciò che è politicamente attuabile. Le crescenti richieste di risorse del settore pubblico e privato correlate ad atre crisi ridurranno la velocità e la portata degli sforzi di mitigazione nei prossimi due anni, insieme a progressi insufficienti verso il sostegno all’adattamento richiesto per quelle comunità e paesi sempre più colpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici.

Poiché le crisi attuali distolgono le risorse dai rischi derivanti nel medio e lungo termine, gli impatti sugli ecosistemi naturali aumenteranno dato il loro ruolo ancora sottovalutato nell’economia globale e nella salute globale del pianeta. La perdita della natura e i cambiamenti climatici sono intrinsecamente interconnessi: un fallimento in una sfera si ripercuoterà sull’altra. Senza significativi cambiamenti politici o investimenti, l’interazione tra gli impatti dei cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la sicurezza alimentare e il consumo di risorse naturali accelererà il collasso dell’ecosistema, minaccerà l’approvvigionamento alimentare e i mezzi di sussistenza nelle economie vulnerabili dal clima, amplificherà gli impatti dei disastri naturali e limiterà ulteriori progressi sulla mitigazione del clima.

Il rapporto descrive 4 potenziali futuri rischi incentrati su cibo, acqua, metalli e carenza di minerali, ognuno dei quali potrebbe innescare una crisi umanitaria oltre che ecologica: dalle guerre per l’acqua e le carestie al continuo sfruttamento eccessivo delle risorse ecologiche e un rallentamento della mitigazione e dell’adattamento al clima.

Negli anni a venire, secondo il WE, man mano che continuano, le crisi concomitanti incorporano cambiamenti strutturali nel panorama economico e geopolitico, accelerando gli altri rischi che dobbiamo affrontare. Più di 4 intervistati GRPS su 5 prevedono come minimo una volatilità costante nei prossimi due anni, con shock multipli che accentueranno traiettorie divergenti. Tuttavia, gli intervistati sono generalmente più ottimisti a lungo termine. Poco più della metà degli intervistati prevede un outlook negativo e solo un intervistato su 5 prevede una volatilità limitata con relativa, e potenzialmente rinnovata, stabilità nei prossimi 10 anni.

Poiché il deterioramento delle prospettive economiche comporta compromessi più severi per i governi che affrontano preoccupazioni sociali, ambientali e di sicurezza concorrenti, gli investimenti nella resilienza devono concentrarsi su soluzioni che affrontino molteplici rischi,

Nel Rapporto di quest’anno, alcuni dei rischi descritti sono vicini a un punto critico. Per cui è il momento, sottolinea il WEF, di agire collettivamente, con decisione e con una prospettiva a lungo termine per dare forma a un percorso verso un mondo più positivo, inclusivo e stabile.

Fonte: WEF Global Risks Perception Survey 2022-2023.

“Il panorama dei rischi a breve termine è dominato da energia, generi alimentari, debito e catastrofi ha affermato Saadia Zahidi, Managing Director del WEF – Chi è già tra i più vulnerabili sta soffrendo e, di fronte a molteplici crisi, le persone qualificate come vulnerabili stanno aumentando rapidamente, sia nei Paesi ricchi che in quelli poveri. Il clima e lo sviluppo umano devono essere al centro delle preoccupazioni dei leader globali, anche mentre combattono le crisi attuali. La cooperazione è l’unica strada percorribile“. Fonte: WEF Global Risks Perception Survey 2022-2023.

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