Sostenibilità

UNEP: “Siamo tutti sulla stessa barca”

L’annuale Rapporto dell’UNEP sulle attività svolte dall’organizzazione nel corso del 2024 per fornire conoscenze scientifiche e soluzioni in grado di affrontare le crescenti sfide ambientali, per convocare e sostenere accordi e negoziati ambientali multilaterali, per allineare i finanziamenti ai processi globali e per supportare gli Stati membri a mantenere i propri impegni, mette in evidenza il divario che sussiste tra le esigenze finanziarie per l’adattamento climatico e gli attuali finanziamenti pubblici internazionali disponibili, chiedendo un drastico aumento di ambizione e azione per l’ambiente. Il mondo deve unirsi per costruire un pianeta più equo e sostenibile.

Le temperature stanno aumentando. Gli ecosistemi stanno scomparendo. E l’inquinamento rimane una minaccia mortale. Questi sono problemi globali che richiedono soluzioni globali. Il mondo deve collaborare per costruire un pianeta più giusto e sostenibile. E l’UNEP sarà lì per sostenere i paesi in ogni fase del percorso.

Sono le parole con cui la Direttrice esecutiva del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), Inger Andersen chiude il suo messaggio per la pubblicazione, avvenuta il 18 febbraio 2025, dell’annuale Rapporto “We are all in this together”, in cui vengono  descritti dettagliatamente gli sforzi compiuti nel 2024 dall’organizzazione per fornire conoscenze scientifiche e soluzioni in grado di affrontare le crescenti sfide ambientali, per convocare e sostenere accordi e negoziati ambientali multilaterali, per allineare i finanziamenti ai processi globali e per supportare gli Stati membri a mantenere i propri impegni.

Il 2024 ha visto una serie di importanti negoziati ambientali, tra cui la sesta Assemblea ambientale delle Nazioni Unite (UNEA-6) in Kenya, la Conferenza sulla biodiversità delle Nazioni Unite (CBD-COP16) in Colombia, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (UNFCCC-COP29) in Azerbaigian, la V sessione di negoziati su uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica in Corea del Sud (INC-5) e la COP sulla desertificazione delle Nazioni Unite (UNCCD-COP16) in Arabia Saudita.
Seppure in ognuno  di questi incontri si sono fatti progressi significativi in ​​alcune aree, troppe questioni chiave sono rimaste irrisolte, evidenziando la necessità che le nazioni lavorino ancora a più stretto contatto, e con maggiore determinazione, per garantire un accordo e l’attuazione di misure che avvicinerebbero il mondo ad un pianeta più sostenibile e giusto.

Il multilateralismo ambientale non è sempre facile – ha sottolineato Andersen – A volte è caotico e arduo. Ma anche in tempi geopolitici complessi, la collaborazione oltre i confini e le differenze è l’unico modo per proteggere il fondamento dell’esistenza dell’umanità: il Pianeta Terra”.

Nel 2024, i report dell’UNEP hanno fornito le ultime novità scientifiche su urgenti questioni di interesse ambientale globale. L’annuale Emissions Gap Report ha messo in guardia le nazioni sul fatto che devono colmare enormi lacune nelle emissioni con i nuovi impegni climatici (NDC) e adottare misure immediate, altrimenti non si raggiungerà l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C entro il 2100. 

L’Adaptation Gap Report 2024 dell’UNEP ha rilevato che, sebbene i flussi finanziari pubblici internazionali per l’adattamento verso i paesi in via di sviluppo siano aumentati di 6 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2022, continua a esistere un enorme divario tra le esigenze finanziarie per l’adattamento e gli attuali finanziamenti pubblici internazionali disponibili.

Una valutazione ambientale preliminare dell’UNEP a Gaza ha scoperto che il conflitto ha causato livelli di inquinamento senza precedenti, con liquami, detriti e munizioni tossiche che contaminano il suolo, l’acqua e l’aria. Il rapporto rileva che il degrado ambientale rischia di danneggiare irreversibilmente gli ecosistemi naturali di Gaza.

L’UNEP ha fornito anche dati cruciali per supportare nazioni e aziende mentre agiscono sulle emissioni di metano. Il Methane Alert and Response System (MARS), parte dell’International Methane Emissions Observatory dell’UNEP, un sistema di dati satellitari e apprendimento automatico che identifica le principali perdite di metano, ha inviato più di 1.000 notifiche a governi e aziende negli ultimi due anni. Gli avvisi hanno portato alla chiusura di importanti perdite in Algeria e Nigeria, impedendo il rilascio di gas serra equivalenti a quelli che 1 milione di auto produrrebbe in un anno.  

Fino al 2024, l’UNEP ha mobilitato ingenti finanziamenti in co-finanziamento dai partner, i contributi flessibili all’Environment Fund e ai Planetary Fund, consentendo ai paesi di concentrarsi sulla mobilità elettrica, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e gli edifici a basse emissioni. Si prevede che queste iniziative apporteranno benefici a più di 17 milioni di persone e ridurranno le emissioni di gas serra di quasi 300 milioni di tonnellate, come se fossero tolte dalla strada 65 milioni di auto.

Sebbene i flussi finanziari pubblici internazionali per l’adattamento climatico per i paesi in via di sviluppo siano aumentati di 6 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2022, continua a esistere un enorme divario tra le esigenze finanziarie per l’adattamento e gli attuali finanziamenti pubblici internazionali disponibili per l’adattamento.

UNEP chiede un drammatico aumento di ambizione e azione nel prossimo anno – ha aggiunto Andersen – Le nazioni devono promettere e realizzare enormi tagli alle emissioni di gas serra nel prossimo ciclo di Contributi Determinati a Livello Nazionale (NDC), in scadenza a febbraio 2025. Devono iniziare a fornire i finanziamenti necessari per l’adattamento climatico e per l’azione contro la desertificazione e la biodiversità. E devono lavorare per concordare uno strumento forte per porre fine all’inquinamento da plastica prima dell’UNEA-7 di dicembre”.

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