La Commissione UE ha lasciato scadere il termine entro il quale avrebbe potuto presentare una proposta di regolamentazione delle sostanze tossiche nei pannolini usa e getta, come richiesto dall’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro (ANSES). Questo significa che i pannolini per bambini contenenti sostanze chimiche potenzialmente pericolose continueranno a essere venduti.
Il 15 dicembre 2020, l’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro (ANSES) in base al Regolamento REACH concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, avanzò all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) una richiesta di restrizione a livelli molto bassi di sostanze pericolose come formaldeide, IPA, diossine, furani e policlorobifenili (PCB) nei pannolini per bambini.
La richiesta era stata determinata dai risultati di uno Studio pubblicato nel gennaio 2019 dall’ANSES che aveva dimostrato come il 90% dei bambini europei fosse esposto a tali sostanze chimiche contenute nei pannolini, dannose, secondo l’Agenzia, per la salute nel corso della loro vita futura.
Un successivo studio identico, sempre condotto dall’ANSES nel 2020, aveva scoperto che, dopo la rivelazione dell’inchiesta, solo la formaldeide, sostanza cancerogena, era rimasta nei pannolini. Evidentemente la pressione esercitata dallo studio sui produttori aveva indotto ad eliminare gran parte delle sostanze. Tuttavia, l’Agenzia aveva ritenuto che fosse necessario un atto legislativo che impedisse la presenza di tali sostanze nei pannolini per bambini..
L’ECHA aveva aperto al riguardo un dossier e, dopo il previsto iter, il Comitato per la valutazione dei rischi (RAC) adottava il 16 settembre 2021 il suo parere sulla proposta dell’ANSES, in cui, pur ritenendo che i livelli di tali sostanze chimiche nei pannolini dovessero essere mantenuti bassi, concludeva che non vi erano prove scientifiche sufficienti a convalidare che rappresentino un rischio.
“Il RAC prende molto sul serio la salute dei bambini piccoli – dichiarava il suo Presidente, Tim Bowmer – La proposta di restrizione non fornisce prove scientifiche sufficienti di un rischio a livello dell’UE. Tuttavia, non consente nemmeno al comitato di escludere completamente i rischi derivanti da alcune delle sostanze. È importante notare che nessuna delle sostanze chimiche sembra essere aggiunta deliberatamente durante la produzione dei pannolini, ma sono piuttosto residui di fondo di materie prime o contaminanti dall’aria ambiente. Sottolineiamo che, in ogni caso, queste sostanze chimiche dovrebbero essere mantenute ai livelli più bassi possibili nei pannolini“.
Corredata dalla proposta di parere del SEAC che valuta l’impatto socio-economico di eventuali provvedimenti normativi riguardanti le sostanze chimiche, il parere conclusivo era stato trasmesso alla Commissione UE per il processo decisionale.
Nell’occasione 34 organizzazioni della società civile con una lettera indirizzata alla Commissione UE chiedevano di sostenere la proposta avanzata dall’ANSES di limitare un gruppo di sostanze estremamente pericolose dai pannolini monouso per bambini, nonostante il parere dell’ECHA, sulla base della Strategia UE per la sostenibilità delle sostanze chimiche, adottata nell’ottobre 2020, che costituisce il primo passo per azzerare l’inquinamento e creare un ambiente privo di sostanze tossiche.
L’ appello è caduto nel vuoto, dal momento che la Commissione UE ha lasciato scadere il termine entro il quale avrebbe dovuto presentare una proposta di regolamentazione delle sostanze tossiche nei pannolini usa e getta come chiedeva l’ANSES. Questo significa che i pannolini contenenti sostanze chimiche potenzialmente pericolose continueranno a essere venduti.
“Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, neonati e bambini incredibilmente sensibili possono essere esposti ad alcune delle sostanze più tossiche del pianeta – ha dichiarato Dolores Romano, Vice-direttore dell’European Environmental Bureau (EEB) per i prodotti chimici, una delle organizzazioni che avevano sottoscritto la lettera – Incredibilmente, questa situazione è perfettamente legale. La pressione francese ha costretto i produttori a ripulire la filiera, dimostrando che è perfettamente possibile. Ma non appena gli ispettori se ne saranno andati, il problema potrebbe ripresentarsi. Ecco perché è necessaria una legge. La Commissione si è recentemente impegnata a proteggere i bambini dai rischi chimici. Dovrebbe prendere sul serio questa minaccia ai pannolini, smettere di perdere tempo ed eliminare i pannolini tossici”.
Ogni minuto in Europa vengono prodotti mille pannolini, il cui mercato vale 7 miliardi di euro all’anno ed è dominato da due marchi, Pampers (36%) e Huggies (26%). Secondo l’ANSES, più del 90% dei genitori europei adopera i pannolini fin dagli anni ’90, guidati dai francesi che nel 2015 ne hanno acquistati 3,2 miliardi.
Oltre alle Associazioni della società civili ci sono anche parlamentari europei che sostengono la necessità di un intervento legislativo che affronti il problema.
“È molto preoccupante che milioni di neonati e bambini in Europa siano già esposti a sostanze chimiche pericolose mentre indossano ancora i pannolini – ha osservato Anja Hazekamp, Vicepresidente della Commissione per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) al Parlamento Europeo – È ancora più preoccupante che, nonostante le prove di ciò, l’Agenzia ufficiale dell’UE per le sostanze chimiche scelga di difendere gli interessi economici dell’industria, piuttosto che sostenere le restrizioni di sicurezza che proteggerebbero la salute di questi bambini”.