Biodiversità e conservazione Salute

Natura: contatti e vedute riducono l’uso di farmaci

Secondo uno Studio di ricercatori finlandesi, immergersi nella natura con frequenti visite a spazi verdi e blu riducono l’uso di farmaci prescritti per asma, depressione, ansia, insonnia e ipertensione, suggerendo che l’offerta di spazi verdi di alta qualità negli ambienti urbani, e la promozione di un loro uso attivo, potrebbe migliorare la salute e il benessere nelle città.

Le frequenti visite agli spazi verdi o blu o le vedute di spazi verdi e blu da casa riducono la necessità di farmaci per l’ansia, l’insonnia, la depressione, l’ipertensione e l’asma nelle persone che vivono in città.

A questa conclusione sono giunti ricercatori finlandesi, coordinati dall’Istituto per la salute e il benessere (THL) del Governo finlandese, che con la collaborazione dei colleghi della Facoltà di Scienze Sociali (Psicologia) dell’Università di Tampere, dell’Istituto delle risorse naturali di Helsinki e del Dipartimento di Scienze Ambientali e Biologiche dell’Università della Finlandia Orientale, hanno pubblicato il 16 gennaio 2023 sulla Rivista Occupational & Environmental Medicine lo Studio Cross-sectional associations of different types of nature exposure with psychotropic, antihypertensive and asthma medication”.

La notizia non è sorprendente perché il senso di benessere che deriva dallo stare a contatto con la natura è già stato documentato da numerosi studi scientifici e direttamente sperimentato dagli abitanti delle città europee in occasione dei lockdown imposti per le misure di contenimento della pandemia di Covid-19, che hanno potuto osservare e apprezzare le meraviglie della natura che nella “normalità” non avrebbero potuto cogliere, anche perché la natura indisturbata si era riappropriata dei suoi spazi.

L’indagine si è concentrata sulle risposte di 16.000 abitanti di almeno 25 anni tra il 2015 e il 2016 a Helsinki, Espoo e Vantaa, che insieme formano la più grande area urbana della Finlandia, ai quali è stato chiesto del loro uso di farmaci e del numero di spazi verdi (ambienti naturali terrestri) e blu (vicino a laghi, fiumi e mari) che frequentavano. L’analisi finale ha incluso circa 6.000 partecipanti che hanno fornito informazioni complete.

Sulla base delle risposte degli intervistati sullo stato di salute e sulla disponibilità di aree verdi e blu, i ricercatori hanno scoperto che esiste una forte correlazione tra le passeggiate nella natura e una bassa probabilità di assumere farmaci.

Coloro che andavano al parco o al lago tre o quattro volte alla settimana, rispetto alle persone che frequentavano la natura una sola volta alla settimana:
 – il 33% in meno di probabilità di assumere farmaci per problemi di salute mentale;
il 36% in meno per quelli per la pressione del sangue;
il 26% in meno di probabilità di assumere farmaci per l’asma rispetto a coloro che andava nella natura solo una volta alla settimana.

Se poi c’erano quelli che facevano queste attività a contatto con la natura, almeno 5 volte alla settimana, la riduzione dell’assunzione di farmaci saliva al 55% per quelli destinati ad ansia e depressione; al 77% per quelli contro la ipertensione; e al 50% per quelli contro l’asma.

Questa scoperta – sottolineano i ricercatori – è coerente con prove provvisorie che indicano l’importanza dell’uso effettivo degli spazi verdi in relazione alla salute mentale e suggerisce che lo stesso vale per altri problemi di salute, come l’asma e l’ipertensione“.

Lo studio ha evidenziato, inoltre, che le passeggiate giornaliere di due ore nei boschi hanno avuto un effetto sul sistema immunitario, con un aumento della produzione di cellule NK, globuli bianchi che aiutano a combattere le infezioni e il cancro, e che immergersi nella natura ha effetti maggiori sulle persone con redditi più bassi. 

L’insieme di prove scientifiche a sostegno dei benefici per la salute dallo sprofondarsi nella natura è probabile che determini l’offerta di spazi verdi di alta qualità negli ambienti urbani, promuovendone l’uso attivo – affermano i ricercatori – Potrebbe essere un modo per migliorare la salute e il benessere nelle città”.

Come riconoscono gli stessi autori, lo studio è osservativo e non stabilisce un nesso causale, mostrando che esiste una probabile relazione tra natura e salute mentale, ma non è escluso che relazioni osservate siano dovute al fatto stare meglio induce ad uscire più spesso.

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