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Grassi trans: ancora 5 miliardi di persone senza protezione

L’annuale Rapporto dell’OMS sui progressi compiuti dai Paesi nel corso del 2022 per l’eliminazione dei grassi trans prodotti industrialmente dalle forniture alimentari, dannosi per la salute poiché fanno aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, rileva che, nonostante i progressi, non si riuscirà a raggiungere l’obiettivo previsto al 2023 dal pacchetto REPLACE, adottato nel 2018.

Ci sono 5 miliardi di persone in tutto il mondo che non sono protette dai dannosi grassi trans industriali, utilizzati per prolungare la vita degli alimenti confezionati, dei prodotti da forno, negli oli da cucina e nelle creme spalmabili, ma la cui assunzione fa aumentare il rischio di malattie cardiovascolari tanto da essere ritenuti responsabili di fino a 500.000 morti premature ogni anno.

Nel corso di un evento online di Alto livello, svoltosi il 23 gennaio 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilasciato il IV Rapporto sui progressi nell’eliminazione globale dei grassi trans prodotti industrialmente nel corso del 2022 (Countdown to 2023 WHO Report on global trans fat removal 2022), redatto in collaborazione con .Resolve to Save Lives, una ONG, finanziata da Bloomberg Philanthropies, Chan Zuckerberg Initiative e Bill & Melinda Gates, che si propone di salvare 100 milioni di vite dalla malattie cardiovascolari e prevenire le epidemie.

Nel 2018 fu lanciato dall’OMS il Pacchetto d’azione REPLACE con l’obiettivo di un approccio strategico per eliminare i grassi trans (TFA) prodotti industrialmente dalle forniture alimentari nazionali entro il 2023.

Dal Rapporto emerge che, seppure nel frattempo la copertura della popolazione attraverso buone pratiche politiche sia aumentata di 6 volte e 43 Paesi abbiano adottato politiche di per affrontare i grassi trans negli alimenti, con 2,8 miliardi di persone ora protette a livello globale, l’obiettivo della loro totale eliminazione entro la data prefissata rimane irraggiungibile in questo momento.

I grassi trans non hanno benefici noti ma enormi rischi per la salute che comportano costi enormi per i sistemi sanitari – ha affermato il Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus Al contrario, eliminare i grassi trans è conveniente e ha enormi benefici per la salute. In parole povere, i grassi trans sono una sostanza chimica tossica che uccide e non dovrebbe avere posto nel cibo. È ora di sbarazzarsene una volta per tutte”.

Attualmente, 9 Paesi (Australia, Azerbaigian, Bhutan, Ecuador, Egitto, Iran, Nepal, Pakistan e Repubblica di Corea) dei 16 che hanno le percentuali stimate più alte di decessi per malattie coronariche causate dall’assunzione di grassi trans, non hanno una politica di best practice.

Le migliori pratiche nelle politiche di eliminazione dei grassi trans seguono criteri specifici stabiliti dall’OMS e limitano i grassi trans prodotti industrialmente in tutti gli alimenti. Esistono due politiche alternative basate sulle migliori pratiche:
il limite nazionale obbligatorio di 2 grammi di grassi trans prodotti industrialmente per 100 grammi di grassi totali in tutti gli alimenti
il divieto nazionale obbligatorio sulla produzione o l’uso di oli parzialmente idrogenati (una delle principali fonti di grassi trans) come ingrediente in tutti gli alimenti.

I progressi nell’eliminazione dei grassi trans sono a rischio di stallo e continuano a uccidere le persone – ha affermato Tom Frieden, Presidente e CEO di Resolve to Save LivesOgni governo può fermare queste morti prevenibili approvando ora una politica di best practice. I giorni in cui i grassi trans uccidono le persone sono contati, ma i governi devono agire per porre fine a questa tragedia prevenibile“.

Mentre le politiche per eliminare i grassi trans fino ad oggi sono state implementate prevalentemente nei Paesi a reddito più elevato un numero crescente di Paesi a reddito medio sta implementando o adottando queste politiche, tra cui Argentina, Bangladesh, India, Paraguay, Filippine e Ucraina.

In Europa, 7 Paesi europei (UE e SEE) avevano introdotto nel periodo tra il 2003 e il 2019 limiti legali sui grassi trans negli alimenti. Poi, con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2019/649 tutti i cittadini dei Paesi membri “legislativamente” protetti.

Nel 2023 prenderanno in considerazione politiche basate sulle migliori pratiche anche in Messico, Nigeria e Sri Lanka. Se approvate, la Nigeria sarebbe il secondo e più popoloso Paese dell’Africa a mettere in atto una politica basata sulle migliori pratiche per l’eliminazione dei grassi trans. Al momento nessun Paese a basso reddito ha adottato una politica basata sulle migliori pratiche per eliminare i grassi trans.

L’OMS incoraggia inoltre i produttori di alimenti ad eliminare i grassi trans prodotti industrialmente dai loro prodotti, allineandosi all’impegno assunto dall’International Food and Beverage Alliance (IFBA), mentre ai principali fornitori di oli e grassi viene chiesto di rimuovere i grassi trans prodotti industrialmente dai prodotti venduti ai produttori di alimenti a livello globale.

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