Secondo il Rapporto Utilities 2023, realizzato da AGICI, le Utility italiane ed europee sono riuscite ad affrontare con successo la crisi energetica globale del 2022, riuscendo a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e ad aumentare gli investimenti nella transizione energetica.
– Le Utility italiane ed europee sono riuscite ad affrontare con successo la crisi energetica globale del 2022, riuscendo a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e ad aumentare gli investimenti nella transizione energetica.
– Gli investimenti degli operatori italiani nel 2022, pari a 14,5 miliardi di euro, sono stimati in crescita di 3 miliardi di euro rispetto al 2021 (+26%). Le prospettive di crescita al 2025 si confermano positive: programmati 53 miliardi di euro nel periodo 2023-2025, circa 17,6 miliardi di euro l’anno.
– In linea con il trend di crescita registrato a livello italiano, gli investimenti 2022 degli operatori europei, stimati a 77 miliardi di euro, sono previsti in aumento del 25% rispetto al 2021.
– Le priorità strategiche delle principali Utility italiane ed europee sono: aumento della capacità FER installata tramite iniziative di sviluppo e repowering, riduzione della generazione a carbone, potenziamento e digitalizzazione dell’infrastruttura di rete, sviluppo del vettore elettrico per servizi energetici innovativi e del vettore idrogeno.
– Nel 2022 i ricavi degli operatori italiani sono stimati in crescita del 49% mentre in calo del 7% è previsto l’utile netto, rispetto al 2021. Per il periodo 2022-2025 sono previsti in crescita sia i ricavi aggregati con un CAGR dell’1,9%, passando da un totale di 48,2 miliardi di euro nel 2022 a 51 miliardi di euro nel 2025, sia gli utili con un CAGR del 4,1%, passando da un totale di 3,8 miliardi di euro nel 2022 a 4,2 miliardi di euro nel 2025.
– I ricavi delle Utility europee per il 2022 sono stimati in linea con il 2021, attestandosi a 636,6 miliardi di euro.
– Calano invece del 7% gli utili, principalmente a causa delle difficoltà di pagamento dei clienti, dell’aumento della tassazione sugli extra-profitti, dell’incremento dei tassi di interessi. In particolare, la riduzione è prevista per i Gruppi Energetici (-24,9% rispetto al 2021) e Multiutility (-8%), mentre l’utile degli Operatori di rete è previsto in linea con il 2021.
Sono queste alcune delle indicazioni emerse dal Rapporto Utilities 2023. Le Utility di fronte alla crisi energetica: investimenti e performance economico-finanziarie, realizzato da AGICI Finanza d’Impresa, la società di ricerca e consulenza specializzata nel settore delle utilities, delle rinnovabili, delle infrastrutture e dell’efficienza energetica, in collaborazione con il team di Intesa Sanpaolo, e presentato in occasione del Convegno “Investimenti e performance economico-finanziarie delle Utility. Uno sguardo al 2022 e al 2025”, organizzato da AGICI e Accenture e svoltosi il 16 febbraio 2023.
Nel 2022, il conflitto russo-ucraino, con il conseguente calo degli approvvigionamenti di gas e l’aumento vertiginoso dei prezzi delle commodity, iniziato già da fine 2021 ha innescato una crisi energetica globale. Ciò ha avuto un forte impatto sui conti e sulle strategie degli operatori energetici con minori riserve di liquidità e piccoli e medi produttori di energia. Meno critico, invece, è risultato l’effetto sulle principali Utility italiane ed europee grazie in alcuni casi all’integrazione verticale tra produzione e vendita, e in altri alla limitata esposizione verso il rischio merchant e a una struttura di costi non influenzata dalle dinamiche delle commodity.
“Dopo la pandemia, le Utility hanno dovuto affrontare gli impatti finanziari e industriali di una crisi energetica globale senza precedenti – ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI. A fronte di questa situazione drammatica le utility hanno dimostrato tutta la loro solidità e la capacità di rispondere alle sfide, garantendo la sicurezza delle forniture, continuando a investire sui territori e attuando misure per aiutare i consumatori più vulnerabili. Per il futuro, anche grazie al ruolo del PNRR, le Utility italiane stanno accelerando il percorso verso la creazione di un sistema energetico sempre più resiliente, attento ai consumatori e ambientalmente sostenibile: è centrale che il Governo segua questo slancio e adotti tutte le misure per snellire le procedure e la burocrazia”.
In generale, nonostante le turbolenze che hanno interessato il settore energetico nel 2022, la salute economico-finanziaria delle principali Utility italiane ed europee è rimasta stabile e i relativi investimenti hanno continuato a incrementarsi, confermando le tendenze emerse negli anni precedenti. In particolare, le principali priorità strategiche dei Piani Industriali degli operatori energetici sono state fortemente influenzate dagli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello europeo e dalle esigenze di sicurezza energetica emerse nel 2022. Al concetto di sostenibilità, infatti, si è affiancato quello della sicurezza: è diventato fondamentale trovare nuove fonti di energia affidabili e al tempo stesso raggiungere gli obiettivi della Transizione Energetica. Tra i principali obiettivi strategici si citano: l’aumento della capacità fotovoltaica ed eolica onshore e offshore, la riduzione della generazione a carbone, il potenziamento e la digitalizzazione dell’infrastruttura di rete sia elettrica che gas e lo sviluppo di gas rinnovabili.