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Al via la sperimentazione della tariffa D1 dedicata alle pompe di calore

sperimentazione tariffa D1

Gli utenti domestici che riscaldano la propria abitazione di residenza solo con le pompe di calore elettriche potranno, su base volontaria, sperimentare la nuova tariffa che dovrebbe risultare più economica, per chi ha elevati consumi, rispetto all’attuale struttura tariffaria progressiva.

Dal mese di Luglio 2014 i clienti domestici che per riscaldare la propria abitazione di residenza utilizzano esclusivamente pompe di calore elettriche, hanno la possibilità di chiedere di partecipare alla sperimentazione della nuova tariffa D1 “finalizzata a rimuovere gli ostacoli all’efficienza energetica derivanti dall’esistente struttura progressiva dei corrispettivi tariffari della fornitura di energia elettrica, in presenza di dispositivi alimentati ad energia elettrica ed energeticamente efficienti quali le pompe di calore” (Delibera AEEG n. 205/2014/R/EEL dell’8 maggio 2014).
L’attuale prezzo dell’energia elettrica per gli utenti domestici italiani, spiega l’Authority, è definito sommando tre corrispettivi:
– un corrispettivo fisso (definito in centesimi di euro/anno);
– un corrispettivo di potenza, proporzionale al valore di potenza impegnata (in centesimi di euro/anno per ogni kW);
– un corrispettivo variabile in funzione dei consumi effettivi (in centesimi di euro/anno per ogni kW).
Nelle tariffe domestiche attualmente in vigore (D2 e D3), quest’ultima componente variabile cresce al crescere dei consumi (progressiva): chi consuma di più, più paga. Sono i clienti con alti livelli di consumo annuo ad essere i più penalizzati, tanto che, se mediamente la componente variabile “pesa” per il 35% della bolletta, per chi ha consumi elevati può arrivare alla metà.
Viceversa, la tariffa D1 prevede che ogni kWh sia pagato sempre uguale, indipendentemente dal volume di consumo annuo, quindi il costo medio della fornitura sarà decrescente all’aumentare del fabbisogno, dal momento che i costi fissi verranno “spalmati”su un numero maggiore di kW consumati.
Per lo più la nuova tariffa sperimentale è conveniente per chi ha contratti di fornitura con una potenza impegnata superiore a 3kW, mentre coloro che hanno una potenza inferiore devono fare una valutazione accurata per non rischiare di pagare di più.

Per aderire alla sperimentazione su base volontaria occorre presentare la richiesta da luglio 2014 a dicembre 2015 al proprio venditore di energia elettrica, compilando la modulistica prevista dal DM 10 febbraio 2014, dalla copia di un documento attestante che la pompa di calore può usufruire delle detrazioni fiscali del 65% o del Conto Termico.
Il venditore di energia elettrica, è obbligato ad applicare la nuova tariffa se trattasi di venditori del Servizio di Maggior Tutela (il servizio di fornitura di elettricità a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’AEEG per i clienti domestici o le PMI che non hanno mai cambiato fornitore o se ne hanno nuovamente richiesto l’applicazione dopo aver stipulato contratti nel mercato libero con altri fornitori ovvero rimasti senza fornitore, per esempio in seguito a fallimento di quest’ultimo).

Secondo Assoelettrica, la stragrande maggioranza dei venditori dovrebbe aderire alla sperimentazione, in caso contrario si dovrà scegliere un altro operatore.

Come chiarito dall’AEEG, si può accedere alla sperimentazione con qualsiasi pompa di calore entrata in funzione dopo il 1° gennaio 2008, anche in presenza di un impianto fotovoltaico, previa verifica dell’entità del fabbisogno di energia elettrica che non viene coperto dalla produzione dell’impianto fotovoltaico.
Non possono accedervi i condomìni dotati di sistema di riscaldamento centralizzato a pompa di calore.
L’accesso non è generalmente consentito per sistemi ibridi o combinati (pompa di calore + caldaia), salvo i casi in cui, oltre alla pompa di calore, in casa sia presente anche un generatore di calore alternativo, utilizzabile solamente per esigenze di emergenza. In tal caso occorre l’Attestato di Prestazione Energetica dell’abitazione.

Dalla presentazione della domanda, il venditore e l’impresa di distribuzione hanno complessivamente a disposizione 14 giorni lavorativi per verificarne il contenuto e aggiornare le banche dati. La tariffa D1 verrà quindi applicata a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui scade tale termine.

In qualunque momento è possibile chiedere di rinunciare alla sperimentazione, compilando la relativa modulistica messa a disposizione dal proprio venditore di energia elettrica, ma non sarà più possibile aderire alla sperimentazione alla tariffa D1 che, a partire dal 2016, dovrebbe essere applicata a tutte le utenze domestiche.

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