L’OCSE ha lanciato a EXPO la piattaforma interattiva in italiano del Better Life Index che testimonia la diversità dei risultati ottenuti dal nostro Paese nei diversi fattori che incidono sul benessere: positivi sull’equilibrio vita-lavoro e sul reddito e la ricchezza delle famiglie, superiori a quelli della media OCSE, inferiori sono risultate le voci istruzione e lavoro.
Sul grado di soddisfazione complessivo per la propria vita, l’italiano esprime una valutazione inferiore a quella dei cittadini degli altri 36 Paesi presi in considerazione.
Quali sono i risultati conseguiti dall’Italia in materia di benessere e progresso?
La situazione del nostro Paese è stata efficacemente sintetizzata dal Segretario generale dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) in occasione del lancio della versione italiana del Better Life Index, avvenuta il 18 maggio 2015 a EXPO 2015 Milano, di cui l’Organizzazione è un partner ufficiale.
“Gli italiani possono contare su redditi relativamente alti, nonché su un buon equilibrio vita-lavoro. I risultati sono positivi anche nel campo della salute: le donne italiane vantano la più lunga aspettativa di vita dell’area OCSE e due terzi degli Italiani dichiarano di essere in buona salute. Inoltre l’Italia si contraddistingue per l’alto impegno civico, con un tasso di partecipazione elettorale al 75% nelle ultime elezioni parlamentari, superiore al 68% registrato nell’area OCSE – ha commentato Angel Gurría – La situazione è meno felice nelle aree dell’istruzione e del lavoro, poiché meno del 60% della popolazione in età lavorativa ha conseguito il diploma di maturità, mentre nell’area OCSE i diplomati sono il 70%. Analogamente, le conoscenze dei quindicenni italiani sono lievemente al di sotto di quelle registrate in media nell’area OCSE. Per quanto riguarda il lavoro, poco più di una persona su due in Italia lavora, rispetto a due su tre nell’OCSE e il tasso di disoccupazione di lunga durata è tra i più alti osservati nell’area OCSE”.
Il Better Life Index fu lanciato dall’OCSE nel 2011 nel tentativo di riunire misure di benessere comparabili a livello internazionale, in linea con le raccomandazioni della Commissione “Stiglitz-Sen-Fitoussi” che era stata incaricata di elaborare strumenti statistici idonei a rilevare quelle dimensioni del progresso e del benessere sociali “sostenibili” che non è in grado di misurare il PIL. Prende in esame le condizioni di vita materiali e la qualità della vita delle persone che vivono e lavorano in 36 Paesi, misurando 11 fattori: abitazione, reddito e ricchezza, occupazione, istruzione, ambiente, impegno civile, salute, soddisfazione personale, relazioni sociali, equilibrio vita-lavoro e sicurezza.
Un fiore con undici petali, di colori diversi, la cui lunghezza è proporzionale al peso assegnato a ciascuna delle voci corrispondenti è la veste grafica che sintetizza le performance.
L’Italia si colloca: al di sopra della media OCSE in quanto a equilibrio lavoro-vita privata e stato di salute; ma al di sotto della media in quanto a impegno civile, abitazione, benessere soggettivo, qualità ambientale, occupazione e guadagni, e istruzione e competenze.
Sebbene non possa comprare la felicità, il denaro è uno strumento importante per godere di un tenore di vita più agiato. In Italia, il reddito medio disponibile pro-capite aggiustato è pari a USD 25 166 annui, pertanto leggermente inferiore alla media OCSE, pari a USD 25 908 annui. Si riscontra, tuttavia, un notevole divario tra le fasce più ricche della popolazione e quelle più povere – il 20% più ricco della popolazione, infatti, guadagna circa il sestuplo delle somme guadagnate dal 20% più povero.
In termini di occupazione, in Italia il 56% delle persone di età compresa tra 15 e 64 anni ha un impiego retribuito, pertanto al di sotto del tasso medio di occupazione OCSE (65%). In particolare, in Italia il 66% circa degli uomini ha un impiego retribuito, a fronte del 47% delle donne. Attestandosi al di sotto della media OCSE (13%), in Italia, circa il 4% dei lavoratori dipendenti ha un orario lavorativo molto lungo: rispettivamente il 5% degli uomini e soltanto il 2% delle donne.
Una buona istruzione e valide competenze sono requisiti importanti per trovare un impiego. In Italia, il 57% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha completato il ciclo di istruzione secondaria superiore, pertanto al di sotto della media OCSE (75%) e il dato positivo vale più per le donne che per gli uomini, dal momento che il 59% delle donne ha completato con successo il corso di studi secondari superiori, a fronte del 56% degli uomini. Per ciò che concerne la qualità del sistema di istruzione, lo studente medio ha ottenuto un punteggio pari a 490 in termini di competenze in scienze, lettura e matematica nell’ambito del Programma per la valutazione internazionale degli studenti (PISA) dell’OCSE. Il punteggio è inferiore alla media OCSE, pari a 497. In Italia, inoltre, le ragazze hanno ottenuto, in media, 6 punti in più rispetto ai ragazzi. Il divario di genere è, pertanto, inferiore alla media OCSE (8 punti).
Per ciò che concerne la dimensione della salute, in Italia la speranza di vita alla nascita è di 82 anni, ovvero due anni in più rispetto alla media OCSE (80 anni). In particolare, la speranza di vita è di 85 anni per le donne, a fronte di 80 anni per gli uomini. Il livello atmosferico di PM10 è di 20,6 microgrammi per metro cubo nelle grandi aree urbane, leggermente superiore alla media OCSE (20,1 microgrammi per metro cubo). L’Italia potrebbe far meglio in termini di qualità delle risorse idriche: solo il 71% degli intervistati si dichiara, infatti, soddisfatto della qualità dell’acqua, al di sotto della media OCSE (81%).
Per ciò che concerne la sfera pubblica, in Italia si riscontrano un forte senso di appartenenza e livelli elevati di partecipazione civica. Il 90% degli intervistati ritiene di conoscere qualcuno su cui poter contare nel momento del bisogno, ovvero leggermente al di sopra della media OCSE (88%). L’affluenza alle urne, indicatore della partecipazione dei cittadini al processo politico, è stata del 75% in occasione delle ultime elezioni, ovvero al di sopra della media OCSE (68%). Lo status socio-economico può incidere sull’affluenza alle urne, stimata, rispettivamente, all’85% per il 20% più ricco della popolazione e al 73% per il 20% più povero. Il divario è, pertanto, leggermente inferiore alla media OCSE (13 punti percentuali).
Complessivamente, quando è stato chiesto di esprimere una valutazione complessiva del grado di soddisfazione per la propria vita su una scala da 0 a 10, gli italiani hanno espresso una valutazione pari a 6.0, mentre la media OCSE è di 6.6.
Ogni cittadino può compilare il proprio Better Life Index, tramite la piattaforma interattiva che consente di creare la propria misura sintetica del benessere, in base alla importanza che dà agli 11 argomenti. Di conseguenza, l’indice aiuta a capire quali aspetti della vita sono importanti per le persone.
“Traducendo il Better Life Index in italiano – ha concluso Gurría – speriamo di incoraggiare i cittadini di questo paese a farci conoscere cosa conta di più nella loro vita”.