Clima

ESOTC 2022: l’Europa si riscalda più degli altri continenti

L’annuale Rapporto (ESOTC) di Copernicus Climate Change Service (C3S) e del Centro per le previsioni meteorologiche (ECMWF) conferma che l’Europa è passata da temperature insolitamente fredde in primavera all’estate più calda mai registrata lo scorso anno, battendo i record di temperatura, con fenomeni meteorologici estremi in continuo aumento.  

Nel 2022 l’Europa ha vissuto il secondo anno più caldo di sempre, passando da temperature insolitamente fredde in primavera all’estate più calda mai registrata, con ondate di calore intense e prolungate e scarse precipitazioni che hanno determinato una diffusa siccità correlata a vasti incendi. In Europa, le temperature stanno aumentando a un tasso doppio rispetto alla media globale, più velocemente di qualsiasi altro continente.

È quanto emerge dall’annuale RapportoEuropean State of the Climate” (ESOTC 2022) del Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) per conto della Commissione UE, che viene pubblicato, come ormai da consuetudine, nel mese di aprile. Quest’anno il Rapporto è stato presentato alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Ambiente (22 aprile 2023), lo stesso giorno della pubblicazione da parte dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) del Rapporto “Stato del Clima Globale 2022“.

Il Rapporto ESOTC, rivolto a un pubblico non specializzato interessato agli eventi climatici dell’ultimo anno e ai cambiamenti climatici a lungo termine, include una breve panoramica del contesto globale durante l’anno, una panoramica più completa delle condizioni in Europa e un focus sull’Artico, fornendo inoltre un’analisi dettagliata, con descrizioni delle condizioni climatiche e degli eventi, ed esplorando i cambiamenti associati nelle variabili climatiche chiave da tutte le parti del sistema Terra.

A livello globale, gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati. Nel corso del 2022, le concentrazioni medie annue globali di anidride carbonica (CO2) e metano (CH4) hanno raggiunto i livelli più alti mai misurati dal satellite. Il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) che lo scorso marzo ha diffuso il Rapporto di sintesi del VI Rapporto di Valutazione (AR6), ha segnalato che gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e più intensi, come nel caso dell’Europa.

Solo informazioni e dati accurati sullo stato attuale del clima possono aiutarci a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati – ha commentato Mauro Facchini, Capo dell’Osservazione della Terra presso la Direzione Generale per l’Industria della Difesa e lo Spazio della Commissione UE – Il Rapporto sullo Stato europeo del clima è uno strumento essenziale per sostenere l’Unione europea nel suo programma di adattamento al clima e nell’impegno a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050“.

Principali risultati per l’Europa:
ha registrato il 2° anno più caldo di sempre;
– ha vissuto la sua estate più calda mai registrata;
– ha subìto ondate di calore intense e prolungate in gran parte del continente;
– la regione meridionale ha sperimentato il più alto numero di giorni di “stress termico intenso” mai registrati;
– le scarse precipitazioni e le alte temperature hanno portato a una diffusa siccità;
le emissioni di carbonio causate dagli incendi boschivi estivi sono state le più alte degli ultimi 15 anni, con alcuni Paesi che hanno registrato le emissioni più elevate degli ultimi 20 anni;
nelle Alpi si è registrata una riduzione record di ghiaccio dai ghiacciai;
– ha registrato un numero record di ore di sole.

Principali risultati per l’Artico:
– ha vissuto il suo sesto anno più caldo mai registrato;
– la regione delle Svalbard ha attraversato l’estate più calda mai registrata;
–  in alcune aree la temperatura media estiva ha superato di oltre 2.5 °C la media;
– la Groenlandia ha registrato uno scioglimento della calotta polare da record durante le intense ondate di calore del mese di settembre.

Principali risultati per le fonti di energia rinnovabile:
l’Europa ha subìto la più alta radiazione solare superficiale degli ultimi 40 anni, con una conseguente produzione potenziale di energia solare fotovoltaica superiore alla media nella maggior parte della regione;
– la produzione potenziale di energia dall’eolico è stata inferiore alla media nella maggior parte dell’Europa, soprattutto nelle regioni centro-meridionali
.

Il rapporto ESOTC – ha commentato Carlo Buontempo, Direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S) – evidenzia i preoccupanti cambiamenti del nostro clima  tra cui l’estate più calda mai registrata in Europa, segnata da ondate di calore marino senza precedenti nel Mar Mediterraneo e da temperature da record in Groenlandia. Comprendere le dinamiche climatiche in Europa è fondamentale per i nostri sforzi di adattamento e mitigazione degli impatti negativi dei cambiamenti climatici sul continente“.

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