In un video di 26 sec. l’accelerazione degli ultimi decenni.
Tra le tante notizie che circolano quotidianamente sul web, una ha attirato la nostra attenzione.
Con un comunicato la Society of Actuaries (SOA) informa che dal 14 al 17 ottobre 2012 la sessione di formazione n. 149 sarà dedicata a determinare gli impatti dei cambiamenti climatici sul rischio assicurativo e sulla comunità globale “Determining the Impact of Climate Change on Insurance Risk and the GlobalCommunity“.
La SOA è la più grande organizzazione professionale degli attuari, nata nel 1949 nel Nord America dalla fusione di due preesistenti società attuariali. L’attuario è colui che valuta un patrimonio a una data scadenza futura, attualizzandolo alla data odierna, determinando nel calcolo gli eventi, fruttosi ed infruttuosi, che influiscono sul valore finale del patrimonio. Quindi a differenza dell’amministrativo, che effettua le valutazioni di un patrimonio su dati passati e quindi certi, l’attuario effettua le sue valutazioni avvalendosi di dati statistici che vengono proiettati nel futuro.
Quindi nel mondo finanziario statunitense sono ben presenti i gravi rischi connessi al global warming e le ripercussioni economico-sociali che avranno sulla società più di quanto non avverta il mondo politico, preoccupato di trovare soluzioni per aumentare posti di lavoro senza preoccuparsi troppo delle conseguenze ambientali, tant’è che i cambiamenti climatici sono un argomento che rimane estraneo ai dibattiti per la campagna presidenziale.
Eppure gli USA, come altre regioni, hanno appena sperimentato gli effetti delle ondate di calore e della siccità di una delle estati più calde di sempre, con le colture cerealicole compromesse nel middle west e la navigazione interna sui grandi fiumi bloccata per la scarsa portata.
La NOOA, l’Agenzia della NASA che si occupa di oceani e cambiamenti climatici, da tempo segnala che le temperature negli ultimi decenni hanno continuato a salire con un ritmo che non ha riscontri nel passato, con un’accelerazione più forte nell’ultimo decennio, da quando sono iniziate le misurazioni. Per illustrare questo aumento, il Goddard Institute for Space Studies della NASA ha messo insieme in un video di 26 secondi, l’evoluzione delle temperature globali dal 1880 al 2011.
Su un planisfero si vedono scorrere le temperature medie mostrate dai vari colori (blu freddo, giallo medio, rosso caldo, con le varie sfumature), che cambiano anno dopo anno.
Si nota così che dal 1880, anno della prima rilevazione, un po’ su tutti i continenti, a parte in Africa dove le temperature sono costantemente calde, si sono alternati periodi caldi e periodi freddi, con una certa tendenza all’aumento delle temperature medie. Se si osserva con attenzione, rispetto al passato è possibile coglire negli ultimi decenni un accentuarsi del color giallo-arancio con tendenza a divenire nel Nord America, Europa e Asia di un colore rosso, in concomitanza con l’aumento delle emissioni di gas serra nell’atmosfera.
“Sappiamo che il Pianeta sta assorbendo più energia di quanta ne emetta – ha dichiarato il Direttore del GISS, James E. Hansen – Così continueremo a vedere una tendenza verso temperature sempre più elevate. Anche con gli effetti del raffreddamento per forte influenza de La Niña e la bassa attività solare per diversi anni, il 2011 è stato uno dei 10 anni più caldi registrati”.
Hansen ha pure detto che si aspetta il record della temperatura media globale entro i prossimi due o tre anni: “Pur essendo sempre pericoloso fare previsioni sull’influenza de El Niño, di sicuro dovremo aspettarci che nuovo record nei prossimi tre anni”.