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Bologna, Parma e Trento sono le città più “intelligenti”

Bologna Parma e Trento sono le città più intelligenti

Presentata la Ricerca “ICity rate” di FORUM PA durante “Smart City Exibition” (Bologna, 29-31 ottobre 2012).

Il concetto multimediale Smart City non ha ancora una definizione univoca, tuttavia ci sembra che gli obiettivi indicati dal Commissario UE per l’Energia Günther Oettinger in occasione della Comunicazione sulla partnership europea per l’innovazione dedicata alle “Smart Cities and Communities” possa trovare ampia condivisione: “Impiegare tecnologie moderne collegate per raggiungere una qualità più elevata di vita nelle nostre città, per gestire il traffico e la circolazione, massimizzare l’efficienza energetica e ridurre l’inquinamento ambientale, sono le sfide dell’Europa in ambito urbano, e grazie alla partnership che oggi andiamo ad inaugurare, il riscaldamento ad alta efficienza e i sistemi di raffreddamento, i contatori intelligenti, la gestione energetica in tempo reale, o soluzioni a zero energia per gli edifici verranno diffuse sempre più tra le città europee”.

L’evoluzione delle realtà urbane verso città intelligenti è considerata dall’Unione Europea un volano per mantenere, se non per riguadagnare, posizioni di primo piano a livello mondiale, tanto da prevedere per le iniziative di ricerca, i gruppi di sperimentazione, i progetti dimostrativi e le realizzazioni pilota sul territorio una spesa totale che si aggira tra i 10 ed i 12 miliardi di Euro in un arco di tempo che si estende fino al 2020.

Quantunque in Italia si sia iniziato a parlarne di recente, l’interesse, anche del Governo (cfr: Regioni&Ambiente, “Smart Cities: la nuova sfida per la sostenibilità“), per risolvere problemi e/o implementare progetti di scala urbana e metropolitana ha assunto dimensioni e aspettative tali da permettere lo svolgimento a Bologna, della la prima edizione di “SMART City Exhibition” (29-31 0ttobre 2012), una manifestazione nata dalla collaborazione Bologna Fiere e FORUM PA, durante la quale più di 40 città italiane e straniere si sono confrontate su 6 grandi temi:

– la governance delle città;
– la sostenibilità ambientale;
– la mobilità intelligente;
– il rilancio dell’economia territoriale;
– l’attenzione alle persone e il nuovo welfare;
– la visione integrata che diventa progetto.

Nel corso dell’evento è stata presentata la ricerca “ICity rate”, realizzata da FORUM PA, che ha coinvolto 103 capoluoghi di provincia, con l’obiettivo di individuare quali sono le città italiane più smart, più intelligenti, quindi più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.

Come era facile immaginare, anche nel percorso verso le città intelligenti, il nostro Paese è diviso in due, con un netto predominio del Centro-Nord in tutte le dimensioni analizzate. BolognaParma e Trento si piazzano in testa alla classifica generale, seguite da Firenze, Milano, Ravenna, Genova, Reggio-Emilia, Venezia e Pisa che chiude la top ten. Bisogna invece arrivare al 43° posto per incontrare la prima città del Sud, che è Cagliari, seguita da Lecce (54°) e Matera (58°). Fanalino di coda sono Caltanissetta, Crotone ed Enna. Anche guardando solamente alle dieci città metropolitane, questa spaccatura è evidente. Bologna, Firenze, Milano, Genova, Venezia e Torino sono tutte tra le prime 15 classificate, Roma segue al 21esimo posto, mentre segnano decisamente il passo le altre tre: Bari (69°), Napoli (77°) e Reggio Calabria (87°).

“La classifica, piuttosto che considerarsi un punto di arrivo, vuole essere utile per fotografare lo stato attuale, di partenza dei processi in corso – ha sottolineato Gianni Dominici, Direttore generale di FORUM PA – Utilizzando la metafora delle corse automobilistiche, quella che restituiamo non è la classifica finale ma la griglia di partenza di una gara ancora tutta da correre. Ovviamente in pole position non ci si arriva per caso e le città più avanti nello schieramento sono quelle che possono vantare una preparazione, un’accumulazione importante nei diversi ambiti considerati”.

“Per quanto riguarda lo stacco tra le città del Centro-Nord e quelle del Sud – ha aggiunto Dominaci – in prospettiva si spera che la compattezza di questo schieramento venga incrinata, anche grazie ai finanziamenti già assegnati con il primo bando del MIUR esclusivamente rivolto alle regioni dell’obiettivo convergenza. Diversamente anche le Smart Cities le comunità intelligenti rischiano di diventare l’ennesima occasione perduta per un territorio in cerca di prospettive”.

Per stilare la classifica sono stati utilizzati oltre cento indicatori, riferiti alle dimensioni della governance della città, dell’economia, della mobilità, dell’ambiente, del capitale sociale e della qualità della vita. Nella scelta delle dimensioni da analizzare si è fatto riferimento ad un analogo lavoro svolto dalla Commissione Europea così da poter rendere i risultati più possibile equiparabili a livello internazionale.

Bologna, Parma e Trento guidano la classifica generale perché sono risultate smart su più dimensioni. Bologna è prima, in particolare, nella valorizzazione del capitale sociale e Trento nella dimensione ambientale, mentre Parma, pur non essendo in testa ad alcuna delle classifiche singole, si piazza nei primi dieci posti in ben quattro di esse (ottava per la governance della città, quinta per capitale sociale, sesta per mobilità, decima per la dimensione economica). A dimostrazione del fatto che una città davvero intelligente non può esserlo “a compartimenti stagni” o adottando soluzioni tecnologiche fini a se stesse, ma solo attraverso una politica a 360 gradi. E infatti anche Bologna, oltre che al primo posto per il capitale sociale, è presente in diverse top ten: terza per mobilità, quinta per la dimensione economica e per la governance, sesta per qualità della vita. Trento, oltre che in testa per la dimensione ambiente, è anche settima per qualità della vita e per capitale sociale.

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