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Il nuovo “pacchetto” adottato dall’UE per ripulire l’aria in Europa

nuovo pacchetto per ripulire aria in Europa

La Commissione UE ha adottato una serie di misure che aggiornano la preesistente legislazione e ridurranno ulteriormente le emissioni nocive dell’industria, del traffico, degli impianti energetici, dell’agricoltura, al fine di ridurre il loro impatto sulla salute umana e sull’ambiente.

Mentre le città europee, soprattutto quelle italiane e in particolare quelle della Regione Padana, fanno fatica a rimanere sotto le soglie di guardia dell’inquinamento atmosferico previste dalla Direttiva relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici, alla conclusione del 2013 “Anno europeo dell’aria” la Commissione UE ha adottato un nuovo pacchetto di politiche per ripulire l’aria in Europa, che prevede anche la revisione della succitata Direttiva con un ulteriore abbassamento dei limiti.

L’aria che respiriamo oggi è molto più pulita di quella dei decenni passati, ma l’inquinamento atmosferico continua a essere un ‘killer invisibile’ che impedisce a molte persone di vivere appieno una vita attiva – ha sottolineato il Commissario UE all’Ambiente Janez Potočnik – Le azioni che proponiamo consentiranno di dimezzare il numero di decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico, aumentare la protezione offerta ai gruppi vulnerabili – che ne hanno più bisogno – e migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini europei. Queste azioni rappresentano anche una buona notizia per la natura e per gli ecosistemi fragili, e danno inoltre impulso all’industria delle tecnologie pulite, che è un importante motore di crescita per l’Europa”.

Il “pacchetto” adottato il 18 dicembre 2013 comprende diversi elementi:
– Un nuovo programma aria pulita per l’Europa (A Clean Air Programme in Europe), con misure intese a garantire il conseguimento a breve termine degli obiettivi esistenti e, per il periodo fino al 2030, il raggiungimento di nuovi obiettivi per la qualità dell’aria. Il pacchetto include anche misure di sostegno per ridurre l’inquinamento atmosferico, con particolare riguardo al miglioramento della qualità dell’aria in città, per sostenere la ricerca e l’innovazione e per promuovere la cooperazione internazionale.

– La revisione della Direttiva sui limiti nazionali di emissione (Directive on the reduction of national emissione of certain atmospheric pollutans and amending Directive 2003/35/CE) che comprende target nazionali più rigorosi per i 6 inquinanti principali (PM, SO2, NOx, COV, N3 e CH4), che attualmente sono ben al di sopra dei limiti consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

– Una proposta per una nuova Direttiva (Directive on the limitation of emission of certain pollutans into the air from medium combustion plants) intesa a ridurre l’inquinamento da impianti di combustione di medie dimensioni, quali impianti che forniscono energia a edifici appartenenti a uno stesso isolato o a edifici di grandi dimensioni, nonché piccoli impianti industriali.

– La proposta di ratifica del Protocollo di Göteborg, come modificato nell’ambito della Convenzione UNECE, sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero, che ha rivisto i nuovi massimali concordati per il 2020.

Il prezzo da pagare a causa della cattiva qualità dell’aria è superiore, in termini di vite umane, a quello dovuto agli incidenti stradali, rendendola quindi la principale causa ambientale di decessi prematuri nell’UE – scrive la Commissione UE – La cattiva qualità dell’aria ha un impatto anche sulla qualità della vita, in quanto causa asma e problemi respiratori. La Commissione risponde proponendo nuove misure per ridurre l’inquinamento atmosferico, adottate oggi. Il pacchetto di politiche in materia di aria pulita rappresenta un aggiornamento della legislazione esistente e riduce ulteriormente le emissioni nocive provenienti dall’industria, dal traffico, dagli impianti energetici e dall’agricoltura, proponendosi di limitarne l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente”.

Proporre una nuova politica per la qualità dell’aria con misure più stringenti potrebbe apparire come un ulteriore aggravio economico in un periodo di crisi economica dell’Europa, tuttavia queste azioni se adeguatamente implementate costituiscono un’opportunità economica e un driver per l’innovazione, perché ci sono sempre maggiori richieste per le tecnologie di abbattimento delle emissioni inquinanti, per le quali le imprese europee hanno una indiscussa leadership mondiale, che permette loro di essere competitive sui mercati internazionali.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che i più recenti studi scientifici hanno affermato i gravissimi rischi per la salute dei cittadini che possono contrarre malattie invalidanti che comportano elevate spese in termini di pubblica sanità, oltre che perdite di giornate di lavoro.
Secondo i calcoli della Commissione UE, i benefici economici in termini di spese sanitarie e assistenza derivanti dall’attuazione del pacchetto “aria pulita” sono pari a circa 40 miliardi di euro all’anno (oltre dodici volte i costi per la riduzione dell’inquinamento che si stima possano raggiungere 3,4 miliardi di euro all’anno nel 2030), ma si arriva a 140 miliardi di euro se si aggiungono le esternalità, grazie all‘incremento di produttività della manodopera, a minori costi sanitari, all’aumento delle rese agricole e a minori danni agli edifici. La proposta contribuirà anche a creare l’equivalente di circa 100.000 ulteriori posti di lavoro, perché grazie al minor numero di giorni lavorativi si registrerà un incremento in termini di produttività e competitività; si stima che la proposta avrà un impatto netto positivo sulla crescita economica.

Accolgo con estrema soddisfazione l’adozione del pacchetto ‘aria pulita’, che mette l’Europa sulla buona strada per ottenere, a lungo termine, aria pulita per tutti – ha dichiarato il Commissario UE responsabile per la Salute, Tonio Borg – Le nuove politiche in materia di aria pulita permetteranno ai cittadini europei di vivere più a lungo e di avere una vita più sana: diminuirà il numero dei bambini con problemi d’asma o altri problemi respiratori, meno persone si ammaleranno di cancro, malattie respiratorie croniche o cardiovascolari; infine, meno persone moriranno per malattie causate dall’inquinamento atmosferico”.

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