Clima Salute

PECCH: la crisi climatica è una crisi sanitaria

Per rispondere alle crescenti minacce per la salute causate dal clima, comprese le emergenze, l’OMS/Europa ha costituito la Commissione paneuropea per il clima e la salute (PECCH), una nuova e coraggiosa iniziativa per affrontare una delle sfide sanitarie più importanti del nostro tempo. Tra gli 11 Commissari il Prof. Enrico Giovannini.

Il cambiamento climatico ci sta già facendo ammalare. Ci sta uccidendo, e la situazione non fa che peggiorare. Ecco perché stiamo lanciando la Commissione paneuropea sul clima e la salute: perché la crisi climatica è una crisi sanitaria e l’azione per il clima è un’azione per la salute”.

Sono le parole con cui Hans P. Kluge, Direttore regionale dell’OMS per l’Europa, ha lanciato l’11 giugno 2025 a Reykjavík (Islanda), la Commissione paneuropea sul clima e la salute (PECCH), una nuova e coraggiosa iniziativa per affrontare una delle sfide sanitarie più importanti del nostro tempo.

Presieduto dall’ex Primo Ministro islandese, Sua Eccellenza Katrín Jakobsdóttir, e supportato dal Consigliere Scientifico Capo, Professor Sir Andrew Haines della London School of Hygiene & Tropical Medicine, il PECCH riunisce 11 Commissari provenienti da tutta la Regione Europea dell’OMS, che vantano una ricca e diversificata esperienza alla guida di istituzioni e organizzazioni politiche e scientifiche, nazionali e internazionali, e che forniranno raccomandazioni per soluzioni praticabili alle correlazioni salute e clima. Del gruppo di Commissari fa parte Enrico Giovannini, Professore di Sviluppo Sostenibile all’Università di Roma “Tor Vergata”, ex Ministro nei Governi Letta e Draghi e Co-fondatore e Direttore scientifico dell’ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile).

Attraverso le sue audizioni pubbliche e con la partecipazione di esperti, il PECCH collaborerà attivamente anche con i rappresentanti di altre regioni per elaborare soluzioni condivise. Particolarmente importante sarà il coinvolgimento dei piccoli Stati membri e delle isole, che sono spesso i primi a subire il peso della crisi climatica.

I nostri sistemi sanitari sono già sotto pressione, ma possono anche essere parte della soluzione – ha aggiunto il Dott. Kluge – Ecco perché ho convocato la Commissione Paneuropea per il Clima e la Salute.  Questa Commissione elaborerà raccomandazioni accessibili e attuabili per il settore sanitario per affrontare i cambiamenti climatici, al fine di contribuire a migliorare i risultati sanitari, riducendo al contempo i costi. Dalla riduzione degli sprechi alla costruzione di strutture efficienti dal punto di vista energetico, fino al salvataggio di vite umane attraverso sistemi di allerta precoce calore-salute, la Commissione esplorerà un’ampia gamma di soluzioni, nuove ed esistenti, per il settore sanitario“.

Ground zero per gli impatti sul clima e sulla salute
La regione europea è quella che si sta riscaldando più rapidamente tra tutte le regioni dell’OMS. Quasi tutti gli indicatori climatici e sanitari – dalla mortalità legata al caldo all’ansia climatica – stanno peggiorando.

Un terzo dei decessi mondiali correlati al caldo si verifica già in Europa e 4 degli anni più caldi mai registrati si sono verificati tutti dopo il 2020. Un decimo della popolazione urbana della regione vive attualmente in aree soggette a inondazioni e si prevede che i cambiamenti climatici provocheranno precipitazioni più intense e frequenti e un innalzamento del livello del mare, rendendo le inondazioni 9 volte più probabili.

A livello globale, quasi la metà dell’umanità (3,6 miliardi di persone) vive già in aree altamente suscettibili ai cambiamenti climatici. Nel frattempo, si prevede che l’80% della popolazione della regione europea vivrà in aree urbane entro il 2030, sì che le città e i paesi saranno in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Nonostante le crescenti prove della minaccia esistenziale attuale e prevista che il cambiamento climatico pone alle nostre società, l’azione politica, anche nel settore sanitario, fatica a essere all’altezza dell’urgenza e della portata della risposta necessaria per garantire la sicurezza delle persone e del pianeta.

La crisi climatica non è solo un’emergenza ambientale, ma anche una sfida crescente per la salute pubblica – ha affermato Katrín JakobsdóttirIl 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato e ci stiamo rapidamente dirigendo verso un aumento catastrofico di 3 °C delle temperature globali in questo secolo. Oltre 100.000 persone in 35 paesi della regione europea sono morte a causa del caldo nel 2022 e nel 2023. Dobbiamo riconoscere che l’interazione tra l’aumento delle temperature, l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti degli ecosistemi causati dai cambiamenti climatici indotti dall’uomo sta già influenzando la salute e il benessere delle comunità della regione europea e del mondo. Questi cambiamenti rappresentano una minaccia per la nostra sicurezza. Affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute non è facoltativo: è una necessità per le comunità resilienti ed è fondamentale per garantire giustizia sociale, equità, responsabilità intergenerazionale e dignità umana“.

Fonte: BMJ 2024 ; 384 doi: https://doi.org/10.1136/bmj-2023-076335 

Perché è importante
La crisi climatica colpisce in modo sproporzionato la salute delle persone più vulnerabili, tra cui bambini, anziani, donne incinte, persone immunodepresse e popolazioni indigene.
Caldo, inondazioni e nuovi modelli di malattia sono in aumento, con gravi conseguenze sulla salute mentale e fisica. Questi effetti prosciugano risorse da sistemi sanitari e bilanci già sovraccarichi.
– Il settore sanitario da solo contribuisce a circa il 5% delle emissioni globali, ovvero più di tutti i viaggi aerei commerciali.
La nostra dipendenza dai combustibili fossili ci sta uccidendo: il solo inquinamento atmosferico provoca 7 milioni di morti all’anno in tutto il mondo, di cui mezzo milione nella regione europea.

Le prove scientifiche sono inequivocabili: il cambiamento climatico rappresenta una minaccia seria e crescente per la salute umana – ha spiegato il Professor Sir Andrew HainesDalla diffusione di malattie infettive alle malattie legate al caldo e all’insicurezza alimentare, i rischi sono diffusi e colpiscono in modo sproporzionato i più vulnerabili. Ecco perché dobbiamo agire con decisione per ridurre le emissioni e investire in strategie di adattamento che proteggano la salute, riducano le disuguaglianze e costruiscano sistemi sanitari più resilienti, adatti a questo nuovo mondo più imprevedibile“.

Il PECCH darà voce ad esperti provenienti da scienza, politica, mondo accademico, organizzazioni giovanili e società civile, con l’obiettivo di fornire argomentazioni e raccomandazioni basate sull’evidenza per contribuire a rendere i sistemi sanitari resilienti al clima, ridurre le emissioni e preparare le comunità al futuro contro i crescenti rischi per la salute di un pianeta in rapido cambiamento.

La Commissione paneuropea per il clima e la salute rappresenta un passo avanti fondamentale nell’affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo, e lo fa in un momento di crescenti vincoli finanziari – ha concluso il Dott. Kluge – I bilanci nazionali e multilaterali per l’azione per il clima stanno diminuendo, proprio mentre i bisogni aumentano esponenzialmente. Per questo motivo, la Commissione si concentrerà con la massima attenzione sulla fornitura di soluzioni praticabili per il settore sanitario, in modo da poter tradurre dati concreti in concrete azioni concrete“.

Contestualmente è stato pubblicato un Briefing per fornire alla PECCH informazioni di base sulle attuali conoscenze degli effetti sulla salute correlati al clima in Europa e nell’Asia

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