Il Rapporto di monitoraggio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) sui progressi dell’UE verso gli obiettivi di monitoraggio previsti dall’8° Programma d’azione per l’Ambiente (EAP) della Commissione UE, segnala che i progressi, valutati in base a 28 indicatori principali e obiettivi corrispondenti, complessivamente sono limitati rispetto al precedente rapporto, evidenziando l’urgente necessità di una loro attuazione più audace e decisa nell’ambito del Green Deal europeo per garantire che possano essere raggiunti entro il 2030.
Nonostante i costanti progressi in settori chiave, l’UE è solo parzialmente sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi UE 2030 in materia di clima, ambiente e sostenibilità. Sono necessarie misure più decisive per promuovere un’economia circolare, invertire la tendenza al declino della biodiversità e ridurre l’impronta di consumo dell’UE.
Lo afferma l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) che ha pubblicato il 19 febbraio 2025 l’ultimo Rapporto di monitoraggio sui progressi verso gli obiettivi dell’8° Programma d’azione per l’ambiente (EAP)che definisce il quadro per la politica ambientale dell’UE fino al 2030 con l’obiettivo a lungo termine per il 2050 di “vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”.
I progressi sono valutati in base a una serie di 28 indicatori principali e obiettivi corrispondenti in aree che riguardano la neutralità climatica, un’economia efficiente nell’uso delle risorse, l’inversione della perdita di biodiversità e la riduzione dell’inquinamento.
La valutazione dell’EEA mostra progressi positivi in alcune aree, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra, il miglioramento della qualità dell’aria e l’inverdimento dell’economia, l’aumento dei green bond e dell’ecoinnovazione. Ciò mostra segnali promettenti con l’UE ampiamente sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi per le condizioni abilitanti dell’8° EAP, un’area cruciale per supportare il passaggio dell’Europa a un futuro sostenibile. Le recenti diminuzioni del consumo di energia, se sostenute, indicano anche che questo obiettivo potrebbe essere raggiunto e sottolineano la necessità di mantenere un’azione decisa per rimettere l’UE sulla buona strada.
Tuttavia, la maggior parte degli indicatori aggiornati sono “probabilmente fuori strada” nel raggiungimento degli obiettivi del 2030, con 4 considerati totalmente “fuori strada”: le emissioni di gas serra derivanti dall’uso del suolo, dal cambiamento dell’uso del suolo e dalla silvicoltura; il raddoppio dell’uso circolare dei materiali; la garanzia che il 25% dei campi agricoli siano coltivati biologicamente; la riduzione significativa dell’impronta di consumo dell’UE. Anche la riduzione del consumo energetico e l’aumento del consumo di energia rinnovabile sono considerati fuori traiettoria.
Per l’EEA, l’UE non è ancora sulla buona strada per raggiungere molti obiettivi, con progressi complessivamente limitati rispetto al precedente rapporto di monitoraggio, evidenziando l’urgente necessità di una loro attuazione più audace e decisa nell’ambito del Green Deal europeo per garantire che possano essere raggiunti entro il 2030.
“Il nostro ultimo rapporto di monitoraggio mostra che si stanno facendo buoni progressi in diverse aree chiave di azione necessarie per raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine di vivere bene entro i limiti planetari, specialmente nell’area della riduzione dell’inquinamento atmosferico, delle emissioni di gas serra e dell’aumento della finanza verde – ha sintetizzato la Direttrice esecutiva dell’EEA, Leena Ylä-Mononen – Ma è necessaria un’azione decisa per rimettere l’UE sulla buona strada altrove. Ciò significa un’attuazione più audace della legislazione esistente, misure aggiuntive ove necessario e la garanzia che ci siano finanziamenti sufficienti per raggiungere i nostri obiettivi in materia di clima, ambiente e sostenibilità”.