Energia Fonti rinnovabili

Il WWF riallinea la road map UE al 2030 con obiettivi più ambiziosi

Il WWF riallinea la road map UE al 2030 con obiettivi più ambiziosi

Un nuovo Studio propone obiettivi più ambiziosi per la tappa intermedia del 2030 se si vuol raggiungere il 100% da fonti rinnovabili lo scenario energetico dell’UE al 2050.

Mentre la Commissione UE avvia oggi, a livello collegiale, la discussione per varare i nuovi piani sul clima e l’energia per il dopo 2020, il WWF anticipando i tempi, ha presentato la scorsa settimana un nuovo Rapporto “Putting the Eu on Track for 100% Renewable Energy” che, come si intuisce dal titolo, indica cosa dovrebbe fare l’Europa al 2030 per raggiungere l’obiettivo entro metà del secolo di un sistema energetico totalmente rinnovabile.

Come in occasione del Rapporto pubblicato nel febbraio 2011, “Energy report 2050. Scenario energetico globale al 2050” (cfr: Regioni&Ambiente n. 3 marzo 2011 pag. 48), anche in questo occasione il WWF si è avvalso della Società di consulenza sulle energie rinnovabili Ecofys per la redazione del nuovo Studio che, ovviamente, riprendendo il precedente, mostra come si potrebbe ridurre al 2030 i consumi energetici di oltre un terzo e generare quasi la metà della richiesta di energia da fonti pulite: obiettivi quasi doppi rispetto a quelli previsti dalla Roadmap 2050 della Commissione UE.

La ricetta, secondo lo scenario del report, è costituita da questi principali ingredienti:
– tagliare i consumi di almeno il 38%, rispetto al business as usual, anche attraverso l’efficienza energetica;
– generare oltre il 40% di energia da fonti rinnovabili.
Con tali obiettivi si taglierebbe del 50% le emissioni di gas serra dell’Europa rispetto ai livelli del 1990, si ridurrebbe di 573 miliardi di euro l’anno la bolletta del suo import energetico, senza contare i risparmi legati alla salute umana e a quella ambientale.

Nello scenario proposto dal nuovo studio, i risparmi energetici europei vengono ripartiti per settore: il settore industriale consumerebbe entro il 2030 il 31% in meno; quello residenziale il 26%; quello dei trasporti l’11%.
Le metodologie sviluppate per le riduzioni potrebbero differenziarsi a seconda dei settori. Le emissioni dei trasporti potrebbero essere ridotte da misure di risparmio di carburante, da una migliore gestione del traffico aereo, e una maggiore implementazione di veicoli elettrici ed ibridi.

Nel settore industriale, si potrebbe raggiungere una riduzione del 60-70% dei livelli di intensità rispetto a quelli del 2000 attraverso un aumento del riciclaggio, tramite linee guida rigorose e permanenti delle “migliori tecnologie disponibili” (BAT), e in virtù di ambiziose ristrutturazioni di alcuni impianti.
Viceversa, per gli edifici, viene proposto un aumento dell’efficienza energetica del 2,5% annuo, attraverso un maggiore recupero di calore, maggiore isolamento e ventilazione, uso di pompe di calore, di sistemi solari termici e di soluzioni locali rinnovabili, ove possibili.

Il Risparmio energetico finale al 2030, distinto per settori (rielaborazione Regioni&Ambiente su fonte WWF);

Quota di rinnovabile nel consumo finale di energia, per ogni settore (rielaborazione Regioni&Ambiente su fonte WWF);

Secondo il WWF, è necessario accelerare, anche per superare l’attuale crisi economica. Dall’ultimo sondaggio effettuato da Eurobarometro sui cambiamenti climatici, risulta che quasi 8 cittadini europei su 10 concordano sul fatto che la lotta al global warming possa rilanciare l’economia e creare posti di lavoro, e il 70% crede che gli investimenti nelle energie rinnovabili dovrebbero essere la priorità per i prossimi 30 anni. Secondo lo scenario proposto dal WWF, infatti, si creerebbero fino 5 milioni di posti di lavoro al 2030.

“L’Europa del 2030 sarà diversa da quella di oggi, ed è dal ‘pacchetto clima ed energia’ che dipende se lo sarà in meglio, con una produzione e un uso più pulito ed efficiente dell’energia, con più posti di lavoro e con una distribuzione più equa, o se aumenteranno inquinamento, disparità e disoccupazione – ha affermato Jason Anderson, Direttore Clima ed Energia dell’Ufficio per le politiche europee del WWF – Tuttavia per mantenere l’Europa in pista occorre una forte volontà politica. La tempestiva adozione di un pacchetto coerente di obiettivi ambiziosi e vincolanti post 2020 per l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni sono fondamentali. Dobbiamo decidere ora come il nostro sistema energetico si svilupperà dopo il 2020, in modo che le prestazioni attuali siano massimizzate e non sprecate. Il nostro nuovo rapporto mostra chiaramente che l’Unione Europea ha un potenziale non sfruttato per ridurre l’uso di energia, utilizzando fonti rinnovabili che potrebbero fornire energia più economica e più sicura e garantendo che il 100% di energie rinnovabili del sistema europeo entro il 2050 è a portata di mano”.

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