Un Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) valuta lo stato attuale del patrimonio edilizio europeo e analizza cosa è necessario per rendere gli edifici europei più sostenibili e analizza le azioni politiche necessarie per raggiungere l’obiettivo al 2050 di edifici a zero emissioni, previsto dal Regolamento “Case green”.
La costruzione, l’uso e la demolizione degli edifici provocano notevoli pressioni sull’ambiente e sul clima, ma ristrutturazioni intelligenti incentrate sull’uso efficiente di energia e risorse possono aiutare l’Europa ad aumentare la sostenibilità del suo settore immobiliare.
Lo ricorda l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) che ha pubblicato il 30 settembre 2024 il Rapporto “Addressing the environmental and climate footprint of buildings” (Affrontare l’impatto ambientale e climatico degli edifici) che valuta lo stato attuale del patrimonio edilizio europeo e analizza cosa è necessario per renderlo più sostenibile.
Seconda l’EEA, ristrutturare gli edifici esistenti con materiali sostenibili, migliorando al contempo la resilienza climatica e lavorando con la natura, sono azioni politiche fondamentali per raggiungere l’obiettivo della Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), conosciuta come Regolamento “Case green” che disciplina, a livello europeo, le prescrizioni e gli obiettivi in termini di prestazione energetica nell’edilizia per conseguire al 2050 edifici a zero emissioni.

Il Rapporto sottolinea come oltre il 30% dell’impronta ambientale dell’UE derivi dagli edifici: il settore con il più alto impatto ambientale. Circa un terzo del consumo di materiali dell’UE è destinato all’edilizia. L’uso degli edifici rappresenta il 42% del consumo energetico totale e il 35% delle emissioni di gas serra. La dismissione degli edifici porta al più grande flusso di rifiuti nell’UE in termini di peso. Sebbene i tassi di riciclaggio dei rifiuti di demolizione siano elevati, il riutilizzo come materia prima è decisamente basso.
L’EEA fa notare che l’invecchiamento della popolazione, l’aumento della ricchezza e il cambiamento climatico dovrebbero modificare la domanda di usi particolari degli edifici in Europa. È probabile che nelle città siano necessari più edifici e che debbano contribuire a soluzioni per l’ambiente e il clima, tra cui risparmio e produzione di energia, la protezione dai rischi climatici e il ripristino della natura.
L’Agenzia evidenzia che la ristrutturazione degli edifici esistenti e l’utilizzo di prodotti da costruzione con bassi impatti ambientali durante tutto il loro ciclo di vita dovrebbero essere prioritari per rendere sostenibile il patrimonio edilizio europeo. Gli edifici devono avere un consumo energetico inferiore, devono essere resilienti ai cambiamenti climatici e supportare la biodiversità, ad esempio, incorporando spazi verdi, tetti e vegetazione nella progettazione dell’edificio. Un sistema di edifici sostenibili dovrebbe creare alloggi accessibili e a prezzi accessibili per tutti. Questo obiettivo potrebbe essere supportato da approcci partecipativi al processo decisionale che promuovano comunità locali forti, insieme a sussidi per ristrutturazioni e ammodernamenti degli edifici per aumentare l’accessibilità economica degli edifici sostenibili ora e in futuro.

Peraltro, gli edifici sono correlati a numerose politiche chiave dell’UE, tra cui quelle su clima ed energia, economia circolare, digitalizzazione, natura e giusta transizione, sebbene non esista un’unica strategia generale dell’UE in materia di edifici che le comprenda tutte.
La Commissione UE di recente nel 2021 ha lanciato la nuova iniziativa politica e di finanziamento del Bauhaus europeo per promuovere soluzioni sostenibili volte a trasformare l’ambiente costruito e gli stili di vita.
Inoltre, la Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso programmatico dello scorso luglio al Parlamento europeo ha affermato che “L’Europa sta affrontando una crisi abitativa, con persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni colpite. Prezzi e affitti stanno salendo alle stelle. Le persone stanno lottando per trovare case a prezzi accessibili. Ecco perché, per la prima volta, nominerò un Commissario con responsabilità diretta per l’edilizia abitativa. Svilupperemo un piano europeo per l’edilizia abitativa accessibile, per esaminare tutti i fattori scatenanti della crisi e per aiutare a sbloccare gli investimenti privati e pubblici necessari.“