Il sondaggio Energy Industry Insights 2025 della Società di consulenza DNV rivela che l’instabilità globale sta determinando incertezza a breve termine con un rallentamento nello slancio della transizione energetica, ma il settore rimane ottimista sul lungo termine.
Solo il 55% degli operatori del settore energetico ritiene ora che la transizione stia accelerando, in netto calo rispetto al 72% dell’anno scorso e al 79% dell’anno precedente.
È il risultato il Rapporto “Short-Term Volatility, Long-Term Optimism”, la 15a indagine annuale sul settore che DNV, Ente di certificazione e Società di consulenza leader a livello globale, ha pubblicato il 29 aprile 2025, raccogliendole opinioni di oltre 1.100 professionisti senior del settore energetico.
Oltre alla percezione di un rallentamento dello slancio della transizione energetica, il 51% degli intervistati ritiene che, in ultima analisi, una transizione energetica di successo possa avere un impatto negativo su alcune comunità, tra cui spostamenti economici, distribuzione non equa dei benefici e costi proibitivi. I lavoratori dei settori energetici tradizionali potrebbero perdere il lavoro senza opportunità di riqualificazione e le regioni più povere potrebbero avere difficoltà ad adottare nuove tecnologie.
Per affrontare queste problematiche, gli intervistati hanno sottolineato la necessità di implementare tecnologie per l’energia pulita a prezzi accessibili, utilizzando modelli di finanziamento innovativi per garantire che il passaggio all’energia sostenibile crei benefici concreti e duraturi per tutti.
Dal report emerge, inoltre, che:
– nel breve termine, le aziende, in particolare gli sviluppatori di energia pulita, temono di non raggiungere gli obiettivi di fatturato o di profitto;
– i progetti stanno ricevendo sempre meno denaro, tanto che la maggior parte degli intervistati sta rinviando le decisioni di investimento o scegliendo progetti più piccoli;
– la fiducia a lungo termine del settore è sostenuta da potenti megatrend, tra cui l’elettrificazione, l’urgenza della decarbonizzazione e il costante progresso tecnologico.
“Una transizione energetica di successo non è ma l’urgenza di accelerare l’azione non è mai stata così grande – ha dichiarato Ditlev Engel, CEO Energy Systems presso DNV –Il percorso verso un futuro energetico più pulito e sostenibile è intrinsecamente complesso e irregolare, ma rimandare non è un’opzione. “Sono essenziali sforzi immediati e coordinati per garantire che lo slancio non venga perso. L’instabilità geopolitica, comprese le controversie commerciali e le preoccupazioni economiche, sta esercitando pressioni sui mercati energetici globali e causando incertezza. Queste sfide rappresentano una minaccia per il progresso e richiedono una navigazione strategica. Nonostante questa incertezza, il nostro settore resta concentrato sulla visione a lungo termine. Nel complesso, ci impegniamo a costruire un sistema energetico resiliente e a basse emissioni di carbonio che riduca al minimo le emissioni, sia conveniente e sostenibile, soddisfacendo al contempo la crescente domanda energetica mondiale”.
Nel settore delle energie rinnovabili si registra una notevole cautela, con prospettive di fatturato e utili particolarmente pessimistiche. Solo il 50% degli intervistati prevede di raggiungere gli obiettivi di fatturato e solo il 43% è ottimista sugli utili, in netto calo rispetto al 75% e al 67% registrati tre anni fa.
Il risultato del quadro economico, dei conflitti geopolitici e dell’incertezza politica è che il settore sta rimandando le decisioni di investimento o scegliendo per il momento progetti più piccoli, con solo il 39% nel settore delle energie rinnovabili che prevede che le proprie aziende aumenteranno gli investimenti nei prossimi 12 mesi.
“Nonostante queste preoccupazioni a breve termine, il sentimento di fondo rimane forte, ad indicare che questa fase difficile verrà superata – ha sottolineato Lucy Craig, Direttore Crescita, Innovazione e Digitalizzazione, Sistemi Energetici presso DNV – Quasi il 70% dei professionisti del settore energetico continua a nutrire fiducia nelle prospettive di crescita del settore e questo ottimismo si basa su megatrend che continuano a plasmare il futuro, tra cui l’elettrificazione diffusa, l’urgenza di agire per il clima e i progressi nella tecnologia energetica”.
Man mano che il sistema energetico diventa più elettrificato, distribuito, interconnesso e dinamico, adottare un approccio sistemico sarà essenziale. Ciò significa considerare il sistema energetico come un insieme interconnesso, che consente maggiore efficienza, flessibilità e resilienza.
La maggioranza (64%) ritiene che un approccio sistemico sia impossibile senza un’infrastruttura completamente digitalizzata. La digitalizzazione gioca un ruolo cruciale nella transizione energetica. Secondo DNV, è incoraggiante per il settore che, nonostante le fluttuazioni a breve termine, il 59% degli intervistati preveda di aumentare la spesa per la digitalizzazione, una tendenza rimasta stabile negli ultimi quattro anni. Questo investimento comprende tecnologie come l’intelligenza artificiale (AI).
Le reti elettriche obsolete si stanno rivelando un ostacolo importante: oltre tre quarti dei professionisti del settore energetico citano le infrastrutture obsolete come un ostacolo all’adozione delle energie rinnovabili, mentre il 96% chiede investimenti urgenti per modernizzare la rete.
“La digitalizzazione, inclusa l’intelligenza artificiale, è fondamentale per abilitare un approccio integrato ai sistemi energetici e le reti elettriche sono al centro di questa trasformazione – ha aggiunto Craig – Dato il ruolo così importante dell’elettrificazione, è urgente aumentare gli investimenti nelle infrastrutture di rete elettrica per supportare l’elettrificazione e la distribuzione di energia rinnovabile. In caso contrario, ciò potrebbe rappresentare un ostacolo significativo alla transizione in diverse aree geografiche del mondo“.