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Smart City Index 2024: le città più intelligenti dell’IMD

La V edizione dello Smart City Index dell’Osservatorio dell’Istituto per lo Sviluppo Manageriale (IMD), che offre una panoramica di come le infrastrutture e le tecnologie disponibili influiscano sulle prestazioni della città e sulla qualità della vita dei suoi abitanti. Zurigo per quinta volta si conferma la città più smart fra le 142 analizzate in base ai criteri analizzati dai ricercatori, nonché alle risposte al sondaggio dei residenti delle città. Sul podio Oslo e Canberra, ma in generale sono le città europee con le migliori performance, mentre le 3 città italiane (Bologna 78° posto, Milano 91° e Roma 133°) retrocedono di parecchie posizioni.

Le città intelligenti in Europa e Asia stanno guadagnando terreno a livello mondiale, mentre le città nordamericane sono scese in classifica. Ben 7 delle prime 10 città di una classifica di 142 sono in Europa. Zurigo mantiene il 1° posto per la quinta volta, con Oslo al 2° posto e Canberra al 3°.  Seguono Ginevra al 4° e Singapore al 5°.

Sono alcuni dei risultati dello Smart City Index 2024 prodotto dallo Smart City Observatory del Centro per la Competitività Mondiale dell’Institute for Management Development(IMD), considerata tra le più importanti business school del mondo, che si dedica all’approfondimento delle conoscenze relative alla competitività globale, raccogliendo i dati più recenti e rilevanti sull’argomento e analizzando le conseguenze politiche, svolto in collaborazione per il 2° anno consecutivo  con la World Smart Sustainable Cities Organization (WeGO) con sede a Seul (Corea del Sud), un’associazione internazionale di governi locali, fornitori alle istituzioni di soluzioni tecnologiche intelligenti.

Secondo l’IMD, “città intelligente” è definita come “un contesto urbano che applica la tecnologia per migliorare i benefici e ridurre le carenze dell’urbanizzazione per i suoi cittadini”.

Lo Smart City Index classifica 142 città intelligenti in tutto il mondo in base ai dati analizzati dai ricercatori, nonché alle risposte al sondaggio di 120 residenti in ogni città, offrendo una panoramica di come le infrastrutture e le tecnologie disponibili influiscano sulle prestazioni della città e sulla qualità della vita dei suoi abitanti.

I 2 criteri principali a disposizione per i cittadini per analizzare le principali città mondiali sono: Infrastrutture presenti; Applicazioni tecnologiche. I due aspetti vengono poi analizzati secondo 5 aree chiave:
Salute e sicurezza: tassi di criminalità, servizi sanitari efficienti.
Mobilità: mobilità sostenibile, modernità delle infrastrutture.
Attività: eventi, offerta culturale, digitalizzazione per la fruizione dei servizi.
Opportunità: facilità di fare impresa, istruzione, accesso al credito.
Governance: efficienza della pubblica amministrazione e partecipazione dei cittadini alle decisioni.

Le città devono progettare e adottare strategie in grado di resistere alla prova di un futuro afflitto da crescenti incertezze – ha affermato Bruno Lanvin, Presidente dello Smart City Observatory – Le preoccupazioni legate alla salute restano elevate, mentre quelle correlate al clima diventano ancora più grandi; un mix complicato dalle rinnovate tensioni internazionali. La fiducia e la buona governance stanno diventando sempre più importanti e il significato dell’intelligenza artificiale nella progettazione e gestione delle città è destinato ad aumentare. Per quanto possa sembrare illogico, l’intelligenza artificiale può aiutare le città a focalizzarsi di più sull’uomo”.

Per la prima volta dalla creazione dell’indice nel 2019, non ci sono città nordamericane nella Top 20. Al contrario, escluse 3, sono tutte europee.

Washington DC e Denver sono scese di 12 posizioni e Los Angeles di 11. Al contempo, San Francisco ha perso 9 posizioni, New York City di 7 e Chicago di 4. A completare il quadro di peggioramento delle infrastrutture e della sicurezza in tutto il Nord America, c’è la perdita di 3 posizioni di Ottawa e 9 di Montreal che segnalauna battuta d’arresto anche per il Canada. I dati mostrano un peggioramento delle infrastrutture e della sicurezza in tutto il Nord America.

Al contrario, la qualità complessiva della vita ha svolto un ruolo positivo in un numero crescente di città europee. Zurigo, Oslo, Singapore, Abu Dhabi, Pechino e Seul sono le città con le performance più costanti nella Top 20 da quando è iniziato l’indice. Sydney, Hong Kong, Shanghai, Tallinn, Riyadh e Melbourne sembrano destinate a entrare presto nella Top 20, a giudicare dal loro slancio negli ultimi anni.

Le città che ottengono buoni risultati hanno anche sviluppato iniziative volte a migliorare la qualità della vita complessiva dei propri cittadini.

Tali iniziative, ad esempio, si sono concentrate sullo sviluppo di spazi verdi e sull’ampliamento delle opportunità per eventi culturali e legami sociali – si legge nel rapporto – Nella maggior parte di queste città leader, tali sforzi sono stati combinati con strategie innovative per attrarre e trattenere i talenti, promuovere gli investimenti in modo selettivo [ad esempio a favore della sostenibilità] e affrontare problemi di lunga data riguardanti le disuguaglianze geografiche e l’inclusione”.

Le 3 smart city italiane inserite nella classifica retrocedono di parecchie posizioni:
Bologna si colloca al 78° posto dal 51° della passata edizione;
Milano occupa il 91° posto, perdendo ben 20 posizioni;
Roma è situata al 133° posto dal 122° posto precedentemente occupato.

Per l’IMD, le carenze delle città italiane che penalizzano la loro classifica consistono per lo più in:
scarsa qualità dell’aria;
congestione del traffico;
trasporti pubblici inefficienti;
limitata partecipazione dei cittadini, elemento chiave per una governance smart.

L’obiettivo di costruire città resilienti e abili, capaci di rispondere alle mutevoli esigenze e alle interruzioni dell’era della quarta rivoluzione industriale – ha sottolineato il Segretario generale di WeGO, Jung Sook Parkpuò essere raggiunto quando le città danno priorità e comprendono che la digitalizzazione inclusiva è un investimento intelligente”.

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