Energia Fonti rinnovabili

Rinnovabili: i Paesi dell’UE devono intensificare gli sforzi

Dall’ultimo Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente relativo ai progressi compiuti dagli Stati dell’UE per l’implementazione delle fonti rinnovabili, si evidenzia che i progressi sono troppo lenti e messi in discussione dal contemporaneo aumento del consumi energetici.

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il 18 dicembre 2018 il Rapporto “Energia rinnovabile in Europa – 2018” che delinea i progressi nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nell’UE, sulla base dei dati ufficiali per il 2016 e delle stime preliminari per il 2017.

Il Rapporto mostra che la quota di energia rinnovabile nell’uso finale di energia nell’UE è aumentata dal 16,7% nel 2015 al 17,0% nel 2016 e ad un 17,4% stimato nel 2017. Sebbene l’UE resti sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 20% al 2020 della quota di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia, i recenti aumenti del consumo finale di energia in alcuni Stati membri stanno rallentando il ritmo di crescita della quota di rinnovabili in tutta l’UE.

Per raggiungere l’obiettivo del 2030, gli Stati membri dell’UE devono aumentare collettivamente la quota di fonti di energia rinnovabile ad almeno il 32% del consumo finale lordo di energia. Attualmente l’uso di energia rinnovabile da parte dei singoli Stati membri varia notevolmente, passando da oltre il 30% del consumo finale lordo di energia in Austria, Danimarca, Finlandia, Lettonia e Svezia a meno del 9% in Belgio, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi.

Percentuali attuali e stimate dell’uso di fonti rinnovabili dei Paesi Membri dell’UE (fonte AEA)

Dal Rapporto emerge, inoltre, che nel 2017, l’85% di tutta la nuova capacità energetica installata nell’UE era di origine rinnovabile, con l’energia eolica e il solare fotovoltaico che hanno rappresentato i tre quarti della nuova capacità rinnovabile. Un terzo di tutta l’elettricità consumata nell’UE nel 2016 e nel 2017 proviene da fonti rinnovabili.

Il riscaldamento e il raffrescamento rimangono il settore di mercato dominante per le energie rinnovabili nell’UE, con una quota di circa il 19% di energie rinnovabili nel 2016 e 2017.

Il settore dei trasporti è in ritardo con solo il 7% di quota di uso di energia rinnovabile negli stessi anni. La maggior parte delle energie rinnovabili utilizzate per il trasporto proviene dai biocarburanti, dei quali solo quelli certificati che soddisfano i criteri di sostenibilità previsti dalla Direttiva sull’energia rinnovabile possono essere conteggiati.

Secondo il Rapporto, l’UE è ancora il leader mondiale nella capacità pro capite di energia rinnovabile, ma la Cina sta investendo di più tant’è che anche i posti di lavoro legati all’energia rinnovabile aumentano più rapidamente in Cina rispetto all’UE.

Comunque, il crescente uso di fonti rinnovabili ha permesso all’UE di ridurre la domanda di combustibili fossili e delle relative emissioni di gas serra del 9% nel 2016 e del 10% nel 2017.

Il Rapporto “Energia rinnovabile in Europa” integra la valutazione annuale dell’AEA sui progressi verso gli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia, pubblicata lo scorso mese con il RapportoTrends and projections in Europe 2018”.

 

 

 

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