Circular economy Risorse e rifiuti Sostenibilità

I notevoli benefici economici e sociali dell’economia circolare per l’Europa

notevoli benefici economici e sociali economia circolare per Europa

Presentato in occasione della Conferenza UE a corredo della Consultazione avviata dalla Commissione UE in vista di una relativa proposta di una Strategia e di un Piano di Azione, il nuovo Rapporto della Ellen MacArthur Foundation elenca con cifre i vantaggi per l’Unione di un passaggio dall’attuale economia “lineare”, dissipatrice di risorse, a quella “circolare” che mantiene valore a prodotti, componenti e materiali.
Predisposto anche un tool-kit per i decisori politici che volessero intraprendere il percorso.

L’Economia Circolare è un modello di economia globale che disaccoppia la crescita economica e lo sviluppo dal consumo di risorse che sono limitate”.

Tra tutte le definizioni che in questi ultimi anni sono state elaborate per esplicitare il concetto di “Circular Economy”, quello della Ellen MacArthur Foundation è di certo la più semplice e azzeccata.

L’Ente no-profit, fondato nel 2010, con il supporto di importanti aziende leader mondiali, dalla celebre velista che ha battuto nel 2005 il record della circumnavigazione della Terra in solitaria e senza fermate, e che si è ritirata poi dalle competizioni velistiche per dedicarsi al tema dello spreco di risorse e delle energie alternative, aveva commissionato alla McKinsey & Company un Rapporto (Towards a Circular Economy), che, pubblicato nel 2012, è il primo del suo genere a considerare le opportunità economiche e di business di una transizione verso un modello di economia capace di rigenerare, che successivamente si è implementato con altre relazioni settoriali.

Il 25 giugno 2015 è stato presentato a Bruxelles l’ultimo dei Rapporti dedicati all’argomento “Growth within: a circular economy vision for a competitive Europe”.

L’occasione è stata la Conferenza, organizzata dalla Commissione UE, “Closing the Loop. Circular Economy: boosting business, reducing waste“, aperta a tutti coloro che desiderano contribuire a dare forma alla politica europea in questo settore e i cui esiti confluiranno nel processo di Consultazione, avviato per raccogliere pareri sulla Strategia da adottare per impostare in modo nuovo e ambizioso la transizione verso l’economia circolare, e che si chiude il 20 agosto 2015.

Dopo le numerose critiche espresse da imprese della green economy e associazioni e organizzazioni ambientaliste, ma soprattutto da organi istituzionali come il Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni e da alcuni Paesi membri, di sospendere per il 2015 il Pacchetto sull’Economia Circolare, adottato nel 2014 dalla Commissione Barroso, la nuova Commissione sembra ora ritornare sui suoi passi, indicando una volontà di presentare quanto prima ed entro la fine dell’anno una nuova Strategia, comprensiva della riveduta proposta legislativa sui rifiuti e l’indicazione di un piano d’azione per l’economia circolare, che riguardi l’intera catena del valore e misure concrete con un chiaro valore aggiunto.

L’economia si sta trasformando profondamente nella misura in cui la rivoluzione tecnologia raggiunge una dimensione di scala – ha affermato Ellen MacArthur – Questo Rapporto dimostra che, applicando i principi dell’economia circolare possiamo catalizzare questo cambiamento, realizzare una trasformazione vera e propria di sistema ed aprire una nuova era di crescita e di sviluppo, svincolata dalla limitazione delle risorse”.

Per gli autori della relazione che, oltre alla Fondazione e al McKinsey Center for Business and Environment, comprende anche il Fondo tedesco per l’Economia e la Sostenibilità Ambientale (Stiftungsfonds für Umweltökonomie und Nachhaltigkeit – SUN), l’attuale modello economico “lineare” dell’Europa, ripetendo continuamente lo schema estrazione-produzione-consumo-smaltimento, si caratterizza come sistema in cui il ciclo di vita di un prodotto si conclude all’atto stesso in cui viene consumato, diventando un rifiuto e, quindi, dipende fortemente dalle risorse finite.

Le ricerche finora compiute dalla Ellen MacArthur Foundation hanno quantificato gli evidenti benefici economici di una transizione verso l’economia circolare che mira a mantenere in ogni momento il più elevato valore ai prodotti, componenti e materiali. al loro valore massimo in ogni momento. Quest’ultimo studio presenta, per la prima volta, una visione di come l’economia circolare potrebbe far diminuire i bisogni primari dei tre settori dell’Europa a maggior sperpero di risorse: cibo, mobilità ed edilizia, che insieme rappresentano il 60% delle spese delle famiglie.

La relazione riconosce che sull’attuale percorso lineare, lo sviluppo tecnologico apporterà benefici, ma ritiene che i guadagni potenziali di crescita, di redditi delle famiglie e dell’ambiente sarebbero di gran lunga maggiori con un modello circolare.

Ecco di seguito i principali risultati per l’Europa.
– Una economia circolare potrebbe tradursi in benefici complessivi di 1.800 miliardi di euro entro il 2030, il doppio di quelli previsti con l’attuale modello economico.
– Con l’adozione di principi di economia circolare, l’Europa può trarre vantaggi dalla rivoluzione tecnologica e aumentare il reddito medio disponibile delle famiglie dell’UE fino a 3.000 euro, l’11% in più rispetto al percorso “lineare”.
– Questo si tradurrebbe in un incremento del PIL dell’11% entro il 2030 rispetto oggi, contro il 4% previsto con il modello “business-as-usual”.
– Da un modello circolare le famiglie avrebbero altri benefici, come per esempio una riduzione della perdita di tempo a causa della congestione del traffico del 16% al 2030 e del 60% al 2050.
– Le emissioni di anidride carbonica sarebbero dimezzate entro il 2030, rispetto ai livelli attuali (il 48% di riduzione nei 3 settori analizzati), e ridotte del’84% entro il 2050).
– Il consumo di materie prime conteggiato da auto, materiali da costruzione, terreni e immobili, fertilizzanti sintetici, pesticidi, consumo d’acqua dell’agricoltura, combustibili e energia elettrica da fonti non rinnovabili potrebbe scendere al 32% entro il 2030 e al 53% entro il 2050, rispetto a oggi.
– L’analisi effettuata su 65 pubblicazioni accademiche dimostra che “gli studi esistenti indicano gli effetti occupazionali positivi che si verificano nel caso in cui l’economia circolare fosse implementata”.

I risultati sono il frutto di uno studio di nove mesi, avvalendosi delle competenze del mondo accademico, di governo e dell’industria – ha sottolineato Martin R. Stuchtey, del Centro per le imprese e l’ambiente di McKinsey – Le considerazioni svolte sono il risultato di approfondite ricerche a tavolino, di oltre 150 interviste, di un nuovo approccio alla modellazione dell’impatto economico dell’economia circolare, del più grande studio comparativo sugli effetti occupazionali che sia stato finora effettuato e delle approfondite analisi dei 3 settori presi in esame. I risultati, inoltre, indicano che, stante il massiccio cambiamento nei modelli tecnologici, comportamentali dei consumatori e imprenditoriali l’economia circolare è più valida e attraente. Abbiamo scoperto che le imprese che operano sulla base dei principi di economia circolare sono quelle con una crescita economica più veloce”.

Il Commissario UE all’Ambiente sembra esser stato “folgorato” dal Rapporto e dalla presentazione che ne ha fatto la MacArthur.
Questa mattina, ho partecipato al lancio del nuovo rapporto sull’economia circolare della Fondazione Ellen Mc Arthur – ha dichiarato nella sessione pomeridiana della Conferenza, Karmenu Vella – Ellen sarà in grado di illustrarne i suoi principali risultati in pochi minuti. Senza fare delle anticipazioni, posso dire che sono rimasto molto colpito dagli enormi benefici sociali ed economici, illustrati nel rapporto, che potrebbero derivare dalla transizione verso un’economia circolare. Quindi, la questione non è se si vuole indirizzare l’Europa verso un percorso circolare di crescita. Si tratta, piuttosto, di come aiutare le nostre economie per arrivarci, e quanto velocemente”.

Speriamo che l’entusiasmo di Vella possa contagiare gli altri componenti della Commissione UE, perché al di là delle parole di lode, meritate per l’economia circolare, bisogna poi tramutarle in azioni che presuppongono, comunque, investimenti.

Nel sottolineare la necessità di “chiudere il cerchio”, Barry Commoner ammoniva che in natura “non si distribuiscono pasti gratis” (4a Legge dell’Ecologia) ovvero che non esiste guadagno senza un determinato costo.

Comunque, per i responsabili politici che siano stati ispirati dal Rapporto, la Fondazione Ellen MacArthur ha predisposto a corredo un tool-kit dal titolo “Delivering the Circular economy”.

Per aiutare i policymaker a creare le adeguate condizioni per le opportunità di business e di individuare i chiari benefici per le loro economie nazionali – ha affermato Ellen MacArthur – il toolkit offre una piattaforma per nuove collaborazioni tra imprese e responsabili politici, generando lo slancio necessario per costruire il cambiamento a livello di sistema, necessario per passare all’economia circolare”.

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