Il Rapporto, approntato dalla Commissione di esperti per il Global Health Summit (21 maggio 2021), sottolineando che il mondo si avvicina ad un’età di pandemie, individua 10 Raccomandazioni chiave da approntare fin d’ora per rispondere domani a quelle future.
“Nessun Paese sarà al sicuro fino a quando tutti i Paesi non lo saranno“.
È questo il messaggio del Rapporto “Science and Innovation for a Safer World” di 26 scienziati indipendenti istituito dalla Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen e dalla Presidenza italiana di turno del G20 in vista del Global Health Summit del 21 maggio 2021.
Il Rapporto, frutto di otto mesi di lavoro del Gruppo, co-presieduto da 5 scienziati, tra cui Peter Piot, virologo di fama mondiale per aver scoperto Ebola e Direttore della London School of Hygienie Tropical Medicine, e Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), illustra non solo le azioni necessarie a mettere fine alla pandemia, ma anche quelle per assicurare una migliore preparazione in vista delle future minacce pandemiche.
“La probabile traiettoria per il Sars-Cov-2 è di diventare endemica con dei focolai stagionali a causa della diminuzione dell’immunità naturale, della copertura globale insufficiente dei vaccini e/o dell’emergere di nuove varianti che non sono controllate dai vaccini attuali – vi si legge – Nuove ondate epidemiche sono possibili soprattutto nei Paesi con una bassa copertura vaccinale. Un’equità globale nell’accesso, così come una accettazione diffusa e una somministrazione efficiente, è sia un imperativo morale che un’esigenza critica per il controllo della pandemia”.
Secondo gli scienziati il mondo si avvia ad entrare in quella che hanno denominato “age of pandemics“.
“Gli sforzi di oggi per affrontare il Covid-19 – avvertono gli esperti – dovrebbero includere investimenti e misure di risposta che abbiano il maggior potenziale possibile per un miglioramento sostenibile della prevenzione, inclusi gli investimenti in risorse umane e nella loro formazione, della preparazione e della risposta alle minacce globali per la salute“.
Il Rapporto traccia una mappa per il futuro, indicando 10 Raccomandazioni chiave per un’azione immediata:
1. Porre fine alla fase acuta della pandemia e non lasciare indietro nessuno: garantire un accesso equo agli strumenti medici per combattere il COVID-19.
2. Investire in ricerca e sviluppo scientifici prima, durante e tra le crisi sanitarie.
3. Coinvolgere attivamente e genuinamente gruppi di ricerca nei Paesi a basso e medio reddito.
4. Rafforzare la sorveglianza integrata delle malattie, la raccolta, l’analisi e la condivisione dei dati a tutti i livelli.
5.Rafforzare e proteggere la consulenza scientifica.
6. Essere pronti per la prossima crisi sanitaria: investire in sistemi permanenti e forza lavoro per la preparazione e la risposta.
7. Rafforzare le capacità e gli hub di produzione regionali.
8. Rafforzare e guadagnare la fiducia delle persone.
9. Collaborare e coordinare a tutti i livelli: rafforzare le strutture di governance e la leadership pertinenti e garantire finanziamenti adeguati.
10. Affrontare il problema alla radice: ridurre i rischi attraverso modi di vita più sostenibili.
“Per ridurre il rischio di future pandemie dobbiamo anche affrontare il legame tra crisi sanitarie, povertà, disuguaglianze strutturali e degrado ambientale – ha affermato Silvio Brusaferro, Presidente dell’ISS, durante il summit – La frequenza e la natura delle prossime pandemie dipendono fortemente dalla nostra capacità di adottare stili di vita sostenibili, dall’implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dall’approccio ‘One Health’. Occorre agire ora per porre fine all’epidemia, investimenti di oggi costruiranno le basi per una preparedness e una risposta adeguata domani”.