La FAO lancia l’allarme: il virus dell’influenza H7N9, individuato nei mercati di pollame del sud della Cina, sta diffondendosi a livello transfrontaliero. I paesi limitrofi necessitano con urgenza di rivedere i propri piani di emergenza: a rischio la salute pubblica.
La Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite (FAO) lancia l’allarme alla comunità internazionale: “La massiccia diffusione del virus H7N9 nella Provincia cinese del Guangxi, in particolare nei mercati di pollame, minaccia anche i paesi limitrofi, con grave rischio per la salute umana”.
Il virus, che non produce sintomi rilevabili tra gli uccelli infetti, ha seriamente aggravato la produzione e i mercati di pollame in 14 province della Cina, colpendo anche Hong Kong e Taiwan. Ha provocato almeno 290 infezioni di cui 66 decessi umani a causa della trasmissione da animale a uomo. Non vi è alcuna evidenza di contagio da uomo a uomo, ma sono numerosi i casi di contrazione umana legati all’esposizione nei mercati di pollame.
Le autorità cinesi hanno monitorato la diffusione dell’infezione nel Guangxi tra il 24 e il 28 gennaio di quest’anno, rinvenendo anche la prima vittima umana. La Provincia del Guangxi confina con il Vietnam, il Myanmar e la Repubblica democratica popolare del Laos.
Da giugno 2013 la FAO sta lavorando a stretto contatto con i suoi partner internazionali, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Dipartimento di Salute Animale e il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale del Vietnam per aumentare la sorveglianza in più di 60 mercati di animali vivi nelle province settentrionali del paese. Finora, non è stata rinvenuta alcuna prova che il virus sia presente in Vietnam o in altri paesi limitrofi del Sud-Est asiatico. Ma ci sono indicazioni, sulla base delle precedenti esperienze con il virus H5N1, che l’H7N9 sia facilmente in grado di circolare attraverso le frontiere.
Data l’attuale conoscenza delle modalità di vendita del pollame nei mercati tra la Cina e i paesi vicini, la diffusione del virus H7N9 rappresenta un grave rischio per la salute pubblica soprattutto in caso di stretto contatto tra pollame infetto ed esseri umani, in particolare nei periodi di festa come le recenti celebrazioni del nuovo anno lunare.
La mancanza di sintomi visibili tra i volatili infetti rende la diagnosi precoce molto difficile. Pertanto la FAO raccomanda ai paesi confinanti con la Cina di rivedere i propri piani di emergenza in caso di focolai di H7N9.
“Le questioni chiave che devono essere considerate immediatamente sono il miglioramento della sorveglianza e un piano globale di comunicazione di rischio che possa aumentare la consapevolezza della minaccia dell’H7N9 sia alla salute animale che umana” ha dichiarato Hiroyuki Konuma, vice direttore generale FAO e rappresentante Regionale per l’Asia e il Pacifico “Sono necessarie iniziative urgenti per potenziare la biosicurezza nei mercati di animali vivi e un piano di azione concreto in grado di interrompere immediatamente il ciclo di trasmissione del virus in caso di diffusione”.