Edilizia e urbanistica Territorio e paesaggio

Verde urbano per la salute e il benessere dei cittadini

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di Fabio Bastianelli

È stata presentata il 10 maggio 2018 al Castello di Novara la prima Strategia Nazionale del Verde Urbano, che ha visto la partecipazione, tra i relatori, dei maggiori esperti del patrimonio verde italiano: Massimo Atelli, Presidente del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente; Massimo Laporta, Presidente dell’ISPRA; Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola; Paolo Pejrone, Presidente dell’Associazione Parchi e Giardini d’Italia; Antonio Ricciardi, Comandante dell’Unità per la Tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri; Alessandra Stefani, Direttore generale del Ministero dell’Agricoltura.

La Legge n. 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi urbani”  ha assegnato al Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico la responsabilità di proporre un Piano nazionale che fissi criteri e linee guida per:
– la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade;
– il rinverdimento delle pareti e dei lastrici solari, la creazione di giardini e orti e il miglioramento degli spazi per consentire un adeguamento dell’edilizia e delle infrastrutture pubbliche e scolastiche che garantisca, per quanto di competenza, la riqualificazione degli edifici.

Il Documento illustrato a Novara, del quale è stata diffusa una Sintesi della versione integrale che sarà disponibile a partire dal 20 maggio 2018 sul sito del Ministero dell’Ambiente (MATTM), indica la strada da percorrere nelle decisioni politiche su piante e boschi nelle città italiane, con l’obiettivo di sviluppare una Strategia che fissi criteri e linee guida per la promozione di foreste urbane e periurbane coerenti con le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche dei luoghi.

La Strategia si basa su 3 elementi essenziali:
– incrementare la copertura degli alberi e delle aree verdi (passare da mq a ha);
– ridurre le superficie asfaltate;
– adottare le foreste urbane come riferimento strutturale e funzionale del verde urbano.

Le foreste urbane includono tutti gli aspetti del verde urbano, quali lembi di bosco, viali alberati, grandi parchi, giardini, ville storiche, verde di quartiere e verde architettonico, compreso il bosco verticale e i tetti verdi.

La Strategia prevede inoltre il coinvolgimento degli stakeholder e di competenze necessariamente multidisciplinari per sviluppare idonee policy pubbliche e indirizzare le amministrazioni comunali verso la realizzazione di piani e progetti basati sui servizi ecosistemici e sulla rete di Infrastrutture Verdi (green infrastructures, nature basedsolutions) definite e promosse con una specifica Strategia europea che si richiama alla (e allo stesso tempo prende le mosse dalla) Strategia per la biodiversità, definiti per raggiungere precisi obiettivi di ordine sociale, ambientale, finanziario e occupazionale.

L’applicazione della Strategia richiede un ruolo particolarmente attivo a livello comunale, promosso e sostenuto dallo Stato e dalle Regioni. Non a caso, in più occasioni si è chiarito che i criteri e le linee guida non costituiscono di per sé la traccia del “Piano del verde urbano”, ma sono finalizzate a segnare la strada del percorso da compiere, in Italia, nei prossimi anni: una vision comune a livello nazionale e regionale che si ispiri a strategie europee e internazionali e consenta di definire piani e progetti locali coerenti.

Nello stesso tempo però, come avviene a scala di paesaggio, occorre far sì che ogni Piano sia il “proprio piano” riconosciuto e realizzato con ampia partecipazione dei cittadini si tratti di un piccolo comune o di una grande metropoli.

Ricordiamo che l’Italia ospiterà (Mantova, 28 novembre – 1° dicembre 2018) il 1° Forum Mondiale sulle Foreste Urbane con lo scopo di evidenziare gli esempi positivi dpianificazione, progettazione e gestione di approcci di città con culture, forme, strutture e storie diverse, che hanno utilizzato le foreste urbane e le infrastrutture verdi per sviluppare servizi economici e ambientali e rafforzare la coesione sociale e il coinvolgimento pubblico.

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