Oltre al lancio ufficiale della Dichiarazione di Glasgow per l’impegno ad un decennio di azione climatica, turismo e viaggi, riconoscendo l’urgente necessità di un piano coerente allinearsi alle azioni di contrasto del riscaldamento globale a cui contribuiscono non marginalmente, hanno presentato una tabella di marcia con cui vengono fissati obiettivi e parametri di riferimento per l’industria del settore e offerte raccomandazioni pratiche per le imprese su come possono raggiungere gli obiettivi di azzeramento delle emissioni.
Come annunciato in occasione della Giornata mondiale del Turismo (27 settembre 2021), alla COP26 è stata lanciata la “Glasgow Declaration: a Committment to Decade of Climate Action in Torurism”, sviluppata dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), il cui obiettivo è di guidare e allineare l’azione per il clima tra le parti interessate del turismo e dei viaggi, comprese le agenzie governative e istituzionali; i donatori e le istituzioni finanziarie; le organizzazioni internazionali; la società civile; il settore privato; e accademico.
Dopo una settimana dal lancio, la Dichiarazione è stata firmata da più di 300 firmatari che si sono impegnati a condividere i propri piani d’azione entro 12 mesi dalla firma e a pubblicare i report che tracciano pubblicamente i progressi fatti. Tra i ci sono tra gli altri alcuni colossi del turismo come Organization of Eastern Caribbean States, Skyscanner, Accor, Iberostar Group, European Tourism Association che rappresentano diverse fasi della filiera turistica, evidenziando come ormai le preoccupazioni ambientali siano una priorità per buona parte di questo settore.
Come parte del più ampio Piano d’azione climatico, ai firmatari vengono raccomandate una serie di azioni da implementare per decarbonizzare il turismo, come esempi che possono includere nei propri piani, adattandoli in base alle caratteristiche della propria organizzazione, anche se non sono esaustive delle possibili attività che possono essere svolte..
Le azioni sono classificate secondo i cinque percorsi della Dichiarazione di: Misurare, Decarbonizzare, Rigenerare, Collaborare e Finanziare. Per ogni azione è anche indicato:
– per quali parti interessate l’azione può essere più applicabile e attuabile:
– per quali parti interessate sarebbe applicabile per l’attuazione di specifiche attività del progetto e/o di investimento.
“Il settore del turismo – ha affermato Inger Andersen, Direttrice esecutiva dell’UNEP – ha meno di 10 anni per accelerare la transizione verso soluzioni aziendali circolari e a basse emissioni di carbonio, per creare nuove opportunità nella generazione di energia e dimezzare le emissioni dei trasporti entro il 2030 e per integrare soluzioni basate sulla natura nelle proprie attività“.
A seguire, sempre a Glasgow, il 10 novembre 2021 è stata presentata “A Net Zero Roadmap for Travel & Tourism” , sviluppata dal World Travel & Tourism Council (WTTC), in collaborazione con l’UNEP e Accenture, consultando i principali rappresentanti del settore globale dei viaggi e del turismo, che mette in evidenza l’attuale status quo e fornisce ambiziose pietre miliari del settore per una significativa azione per il clima e la riduzione delle emissioni. La Tabella di marcia offre una realistica e pragmatica panoramica degli ostacoli e di come sia possibile decarbonizzare il settore per raggiungere in futuro zero emissioni e, in definitiva, a proteggere il nostro Pianeta, affrontando la sfida globale più urgente dei nostri tempi.
La nuova tabella di marcia fissa obiettivi e parametri di riferimento per l’industria dei viaggi e offre raccomandazioni pratiche per le imprese su come possono raggiungere gli obiettivi di azzeramento delle emissioni.
Ad esempio, il passaggio dai combustibili fossili alle fonti energetiche sostenibili potrebbe ridurre notevolmente le emissioni legate al turismo. Gli hotel potrebbero introdurre misure per migliorare l’efficienza energetica, mentre se ne possono costruire di nuovi utilizzando pratiche di progettazione sostenibile. Le compagnie aeree possono migliorare le tecnologie aeronautiche esistenti riducendo il peso e le emissioni per effetto del minor consumo di carburante. L’industria delle crociere può ridurre le emissioni, aggiornando le navi esistenti (attraverso HVAC e illuminazione) e progettando nuove navi per massimizzare l’efficienza energetica.
il turismo, è stato globalmente uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ma ora ha l’opportunità di intraprendere un percorso più sostenibile. È una questione di rinascita, e anche di sopravvivenza: la continua vitalità del settore con la riapertura dei confini dipende dal fatto che diventi più verde.
“L’azione per il clima ha bisogno di un drastico passo avanti se vogliamo avere una possibilità di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C – ha sottolineato la Andersen – Il settore dei viaggi e del turismo ha un grande interesse nella decarbonizzazione perché un Pianeta distrutto non serve a nessuno”.
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