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Trasporto merci: veicoli a zero emissioni per decarbonizzare il settore

Secondo un Rapporto promosso da ECF ed elaborato da Cambridge econometrics, con la collaborazione del Politecnico di Milano, su opzioni e percorsi tecnologici per fornire un trasporto merci a zero emissioni di carbonio in Italia, del quale è stato presentato il Rapporto di sintesi di un autorevole Gruppo di lavoro italiano, senza la decarbonizzazione del settore non è possibile raggiungere gli obiettivi europei del taglio delle emissioni climalteranti al 2030 e della neutralità al 2050.  

Il raggiungimento del taglio del 55% delle emissioni climalteranti al 2030 e della neutralità climatica al 2050 passa anche attraverso la decarbonizzazione del settore del trasporto merci. I furgoni e camion elettrici a batterie (BEV) sono infatti ad oggi la miglior la soluzione disponibile sia da un punto di vista ambientale, contribuendo ad abbattere le emissioni di CO2 e di inquinanti locali, sia da un punto di vista economico, come dimostra il raggiungimento della parità di costo (TCO) già a partire dal 2025. Una quota del trasporto merci sarà interessata dall’alimentazione ad idrogeno con Fuel Cell, mentre il sistema di Elettrificazione con Catenaria stradale sembra il più complesso da utilizzare.

È quanto emerge dal Rapporto di sintesi Potenziali opzioni e percorsi tecnologici per fornire un trasporto merci a zero emissioni di carbonio in Italia”, elaborato dal Gruppo di Lavoro italiano composto da ABB, Cambridge Econometrics, Confartigianato Imprese, Confartigianato Trasporti, SCANIA, Kyoto Club, MOTUS-E, Politecnico di Milano, Tesla, Transport & Environment Italia, UPS Italia, sulla base del Rapporto Tecnico promosso dalla European Climate Foundation (ECF) iniziativa filantropica per aiutare l’Europa a promuovere sul territorio una società a basse emissioni di carbonio e a svolgere un ruolo di leadership internazionale per mitigare i cambiamenti climatici ed elaborato, in collaborazione con il Politecnico di Milano, da Cambridge Econometrics, società di consulenza indipendente britannica.

Il Rapporto, presentato il 7 dicembre 2021 nel corso del webinar “Verso un trasporto merci a zero emissioni al 2050 in Italia”, organizzato da Kyoto Club e Motus-E, sintetizza le modalità operative, le assunzioni di modelli, le problematiche tecniche, economiche ed ambientali collegate allo sviluppo di veicoli merci verso zero emissioni al 2050.

Nel Report Tecnico sono stati definiti 4 differenti scenari potenziali di sviluppo delle tre tecnologie: BEV (veicoli con batteria), ERS (veicoli a catenaria) e FCEV (veicoli alimentati ad idrogeno), indicati dal gruppo di esperti al fine di calcolarne l’impatto in termini di CO2 e TCO (Total Cost of Ownership), a confronto con uno scenario base di riferimento (REF).

I vantaggi economici ed ambientali derivanti dalla diffusione dei veicoli elettrici a batteria non solo si rendono evidenti nel corso degli anni nei confronti dei veicoli diesel, ma anche rispetto alle soluzioni concorrenti, idrogeno e catenaria, per i minori costi di acquisto e di esercizio, nonché per la maggior facilità di diffusione dei mezzi e delle infrastrutture necessarie ad alimentarli.

Dal Rapporto emerge come, nonostante una ipotesi di fine vendita per i VAN al 2035 e dei veicoli pesanti al 2040, non si raggiungeranno zero emissioni al 2050: un risultato che evidenzia l’urgenza di non posticipare la decarbonizzazione ed agire subito.

Dal Summary Report emergono alcune considerazioni e raccomandazioni rilevanti e prioritarie, condivise da tutto il Gruppo di lavoro:
1. La necessità di una strategia nazionale per la decarbonizzazione del trasporto merci a zero emissioni entro il 2050, da adottare subito da parte dei Ministri Competenti. 
2. Aggiornare il PNIEC, nel quale si stima un fabbisogno di potenza installata di impianti da rinnovabili pari a 70 GW al 2030 per rendere sempre più pulito il mix energetico italiano e spingere l’elettrificazione dei trasporti e la produzione di idrogeno “verde”.
3. Favorire l’accelerazione della realizzazione di infrastrutture di ricarica per il trasporto merci.
4. Investire in Italia in modo massiccio nella ricerca di nuove tecnologie delle batterie e promuoverne la produzione negli anni successivi. Investire allo stesso modo nella filiera di riciclo e riuso delle batterie.
5. Adottare un sistema di incentivi destinati agli autotrasportatori, per l’acquisto di veicoli a zero emissioni, incluso il leasing o il noleggio a lungo termine. Introdurre sconti sui pedaggi stradali e autostradali per i veicoli merci a zero emissioni.
6. Riorientare progressivamente i Sussidi Ambientalmente Dannosi (da SAD a SAF) destinati all’autotrasporto verso aiuti ai veicoli merci a zero emissioni ed alla realizzazione di infrastrutture di ricarica.
7. Serve programmare una Strategia nazionale per limitare la circolazione dei veicoli più vetusti, a partire dalle aree urbane e metropolitane, così da ridurre significativamente l’impatto di tali mezzi e proseguire verso un obiettivo che favorisca la circolazione dei veicoli a zero emissioni al 2050.
8. Relativamente al mancato raggiungimento della neutralità climatica al 2050, sottolineata nel Rapporto nonostante un phase-out delle vendite di HDV a combustione interna al 2040, va rimarcata:
– la necessità di ulteriori misure mediante politiche che favoriscano il riequilibrio modale (shift) e l’efficienza del sistema (avoid) da un lato;
azioni concrete volte a creare i presupposti necessari ad anticipare una transizione sostenibile a veicoli a zero emissioni per alcune categorie di trasporti, dall’altro.

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