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Trasporti sostenibili: essenziali per conseguire gli obiettivi globali

Si è conclusa la Conferenza ONU sui Trasporti Sostenibili con l’adozione della Dichiarazione di Pechino, in cui si chiede l’adozione di approcci integrati, interdisciplinari e intersettoriali, supportati da una maggiore cooperazione internazionale, nella consapevolezza che senza un’accelerazione dei progressi per la rapida transizione verso trasporti sostenibili, sarà impossibile raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030 e quelli dell’Accordo di Parigi.

La seconda Conferenza delle Nazioni Unite sui trasporti sostenibili (Pechino, 14-16 ottobre 2021), che ha riunito i rappresentanti governativi di oltre 100 Paesi insieme a migliaia di esperti, attivisti e leader aziendali, si è conclusa con la Dichiarazione di Pechino in cui si chiede l’adozione di approcci integrati, interdisciplinari e intersettoriali, supportati da una maggiore cooperazione internazionale, nella consapevolezza che senza un’accelerazione dei progressi per la rapida transizione verso un trasporto sostenibile, sarà impossibile raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi.

Ora abbiamo l’opportunità di cogliere l’innovazione e la tecnologia che possono rivoluzionare i trasporti – ha affermato Liu Zhenmin,  il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali (UN-DESA che aveva, assieme alle altre Agenzie delle Nazioni Unite, preparato il Rapporto Sustainable Transport, Sustainable Development” che ha costituito il Documento base delle discussioni nel corso della tre giorni –  Ma queste nuove tecnologie devono funzionare per tutti. Abbiamo le soluzioni e ora abbiamo bisogno della cooperazione globale per garantire che il trasporto sostenibile sia il motore che alimenterà i nostri sforzi per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e quelli dell’Accordo di Parigi“.

La transizione verso una mobilità elettrica e un trasporto resiliente, sicuro, economico ed ecologico, può migliorare la vita e avere un impatto positivo sull’ambiente. Dal bike sharing e carpooling al miglioramento del trasporto pubblico e all’aumento dell’uso di veicoli elettrici e autobus alimentati da energia rinnovabile, i Paesi, le Imprese e le Comunità stanno intensificando gli sforzi per passare a modalità di trasporto che comporterebbero importanti riduzioni delle emissioni di gas serra, migliorando al contempo la vita di milioni di persone.

Tuttavia, le sfide rimangono. Mentre alcuni Stati membri hanno compiuto alcuni passi iniziali per affrontare le emissioni del trasporto marittimo e aereo, ad esempio, gli impegni attuali non sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo di 1,5 °C dell’Accordo di Parigi. 

I Paesi in situazioni particolari, le comunità rurali remote e i gruppi vulnerabili rischiano di essere lasciati indietro rispetto all’aumento del numero di nuove ed emergenti tecnologie legate ai trasporti. Saranno necessari più di 2 trilioni di dollari di investimenti nelle infrastrutture di trasporto ogni anno fino al 2040 per alimentare lo sviluppo economico del settore. C’è anche bisogno di politiche più forti sulle misure di sicurezza stradale e sui regolamenti relativi all’importazione di veicoli nuovi e usati.

Il COVID-19 ha spinto circa 120 milioni di persone nella povertà estrema, 160 milioni nella fame e ha ridotto l’istruzione per circa 100 milioni di bambini – ha sottolineato il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, intervenendo all’apertura della Conferenza  con un video-messaggio – Siamo più lontani dal realizzare gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile e quelli su clima, oceani e biodiversità di quanto non lo fossimo quando sono stati concordati sei anni fa”.

Avvertendo che la porta sull’azione per il clima si sta chiudendo, Guterres ha chiesto la decarbonizzazione di tutti i mezzi di trasporto, per arrivare a zero emissioni nette entro il 2050 a livello globale. Più specificamente, il Segretario generale ha chiesto di eliminare gradualmente la produzione di veicoli con motore a combustione interna entro il 2035 per i principali Paesi produttori ed entro il 2040 per i Paesi in via di sviluppo; che le navi a emissioni zero diventino la scelta predefinita e commercialmente disponibile per tutti entro il 2030, al fine di raggiungere le emissioni zero nel settore marittimo entro il 2050; e che le aziende inizino ora a utilizzare combustibili sostenibili per aviazione, al fine di ridurre le emissioni di carbonio per passeggero

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