Circular economy Risorse e rifiuti Sostenibilità

Trasformare rifiuti in compost: mission del Consorzio Italiano Compostatori

trasformare rifiuti in compost

“Dalla terra alla luna”: il pensiero avveniristico di Jules Verne di conoscere il paesaggio lunare potrebbe diventare oggi “dalla terra alla terra“. Sì, perché oggi il nostro Pianeta rischia di diventare sconosciuto a noi che l’abitiamo se non entriamo nell’ordine delle idee che in natura niente va sprecato e che il concetto di rifiuto non esiste.

Accettare il rifiuto non è solo un ossimoro linguistico, ma anche concettuale dal momento che in natura anche ciò che cessa di vivere diventa necessario per produrre altra vita. La materia organica prodotta in natura e non più utile alla vita viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno e restituita al ciclo naturale; le componenti meno degradabili, invece, vengono trasformate in humus, indispensabile alla crescita di altri vegetali e prezioso nel rendere fertile il suolo.

I processi che in natura restituiscono le sostanze organiche al ciclo della vita sono stati letteralmente imitati dal reimpiego dei rifiuti organici. Insomma, il processo per creare il compost è copiato dalle leggi della natura.

Trasformare i rifiuti in compost è la mission che ha caratterizzato i 25 anni di attività del CICConsorzio Italiano Compostatori, consorzio di filiera che opera nel settore del recupero e del riciclaggio dei rifiuti. Nell’arco di tutti questi anni, il CIC ha provveduto alla raccolta di oltre 65 milioni di tonnellate di rifiuti di frazione organica (umido+verde), una mole di spazzatura raccolta in maniera differenziata, attuando una forma di controllo circa l’effettivo riciclo degli scarti organici negli impianti di trattamento biologico.

Oggi il comparto del biowaste, che rappresenta il 43% dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, ha grandi potenzialità di crescita e va di pari passo con lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile, con la lotta agli sprechi alimentari e la difesa ambientale del suolo. Ma va di pari passo anche con l’idea di nuovi sviluppi per l’energia rinnovabile, in particolare il biometano e le bioraffinerie.

L’impegno del CIC è volto sia a promuovere iniziative legate alla crescita della raccolta differenziata che alla valorizzazione del rifiuto organico attraverso la produzione di fertilizzanti organici e Biogas, dal quale si può ottenere appunto un biocarburante avanzato, il biometano.

Certo, è urgente valorizzare la filiera del biorifiuto ponendo in essere un piano di infrastrutturazione impiantistica che porti alla realizzazione di nuovi impianti soprattutto in quelle aree del nostro Paese cronicamente carenti, in parte il Centro e tutto il Sud. E se Milano, la più virtuosa, è prima al mondo nella raccolta dell’umido, molte altre grandi città, a partire da Roma, si ritrovano a essere il fanalino di coda di un Paese che, pur godendo del generalizzato aumento della raccolta dell’organico, nasconde ancora profonde differenze tra le varie aree della Penisola.

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