Definito alla fine di un lungo processo negoziale il testo finale da adottare al vertice di settembre alle Nazioni Unite sull’Agenda di sviluppo post-2015, con 17 obiettivi e 169 sotto-obiettivi da conseguire entro il 2030.
I rappresentanti permanenti presso le Nazioni Unite l’irlandese David Donoghue e la keniana Macharia Kamau, co-Facilitatori per il processo negoziale intergovernativo sull’Agenda di sviluppo post-2015, hanno trasmesso il documento finale da adottare al vertice delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, a margine dell’Assemblea Generale, che si riunirà a New York tra il 25 e il 27 settembre 2015, dal titolo “Trasformare il nostro mondo entro il 2030: una nuova agenda per l’azione globale“.
Il documento è la conclusione di un processo negoziale che si è sviluppato per più di due anni con la partecipazione senza precedenti della società civile e attraverso il quale 193 Stati membri dell’ONU hanno concordato un programma ambizioso che presenta 17 nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile che mirano, entro il 2030, a sradicare la povertà estrema, promuovere la prosperità e il benessere degli individui, nel pieno rispetto dell’ambiente.
In un Comunicato rilasciato il 2 agosto 2015, il Segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon ha dichiarato che ” ‘Trasformare il nostro mondo entro il 2030′ costituisce un programma integrato di trasformazione universale che preannuncia una svolta storica per il nostro mondo. Questo accordo è il frutto di un processo veramente aperto, inclusivo e trasparente“.
Un breve Preambolo del documento rileva che “L’Agenda è un piano d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, che mira anche a rafforzare la pace universale e che deve essere attuato da tutti i Paesi che agiscono in partnership di cooperazione”, includendo l’impegno che “nessuno sarà lasciato indietro“.
Il Piano prevede 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che dovranno essere conseguiti entro il 2030, articolati a loro volta in 169 sotto-obiettivi, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2016, per conseguire i quali ogni Stato sceglierà i mezzi da adottare per raggiungerli, tenendo conto delle situazioni nazionali, anche se verrà sviluppato un “indicatore globale” sotto la guida del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite per valutare i progressi compiuti e assicurare un “monitoraggio sistematico”:
1. Sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo.
2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile.
3. Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
4. Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.
5. Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze.
6. Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti.
7. Garantire l’accesso all’energia a prezzi accessibili, affidabile, sostenibile e moderno per tutti.
8. Promuovere la crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, la piena occupazione e il lavoro dignitoso per tutti.
9. Costruire un’infrastruttura resiliente, promuovere l’industrializzazione e promuovere inclusiva e sostenibile innovazione.
10. Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra i paesi.
11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili.
12. Garantire il consumo e la produzione sostenibili.
13. Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le sue conseguenze (a tale scopo, nel documento si sollecita la conclusione di “un accordo ambizioso e universale sul clima” alla Conferenza in programma a fine anno a Parigi).
14. Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine.
15. Proteggere, restaurare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità.
16. Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, fornire a tutti l’accesso alla giustizia e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli.
17. Rafforzare le modalità di attuazione e rivitalizzare il partenariato globale per sostenibile sviluppo.
Il conseguimento di tali obiettivi costerà al mondo fra i 3,3 e i 4,5 mila miliardi di dollari, una forbice entro la quale si colloca il budget federale degli Stati Uniti: 3,8 mila miliardi di dollari.
Intervenendo il 29 luglio 2015 a nome del G77 e della Cina alla 7a sessione sui mezzi di attuazione dell’Agenda post-2015, il rappresentante permanente all’ONU per il Sudafrica, Kingsley Mamabolo ha citato Nelson Mandela, dicendo tra gli applausi: “Sembra sempre impossibile, fino a quando ce la fai“.