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Sistema energetico pulito e flessibile: Covid-19 ha mostrato che è possibile

La piattaforma Wärtsilä Energy Transition Lab testimonia che nelle ultime settimane in Europa durante il lockdown sono stati battuti uno dietro l’altro i record dei livelli di energia da fonti rinnovabili nel sistema energetico, indicando che la loro integrazione nella rete non solo è possibile, ma anche conveniente.

Il lockdown di gran parte delle attività produttive, indotto dalle misure di contenimento della pandemia di Covid-19, ha avuto un forte impatto sul settore energetico, con una forte riduzione della domanda di energia (in Italia attorno al 30%). 

Al contempo, si è registrato l’accresciuto peso delle fonti rinnovabili nel mix elettrico dell’Europa, rispetto a quelle delle fossili. Secondo Wärtsilä Energy Transition Lab, una piattaforma gratuita sviluppata per aiutare l’industria, i responsabili politici e il pubblico a comprendere i mercati europei dell’energia elettrica e a pianificare un futuro con un livello significativamente maggiore di energie rinnovabili, che fornisce l’app di monitoraggio dell’energia in tempo reale, i livelli di energia pulita nelle ultime settimane hanno raggiunto dei record che qualche tempo fa sembravano impossibili da conseguire per la supposta incompatibilità di integrazione con l’attuale architettura di rete del sistema energetico europeo.

Il 24 maggio 2020, si è raggiunto il picco del 55% dell’energia in Europa è stata erogata da fonti eoliche, solari e idroelettriche, in Germania per tutto il mese di maggio le fonti pulite hanno raggiunto il 58%, in Spagna il 30 aprile il 74%, in Italia il 21 maggio (62%).

La serie di record è il risultato di una combinazione di condizioni meteorologiche favorevoli e di crisi indotta dal nuovo coronavirus che in tutto il continente ha determinato il calo del 10% della domanda di energia su base annua.

Conseguentemente, l’intensità di carbonio dell’alimentazione elettrica in Europa è diminuita di oltre il 20% rispetto a maggio 2019, con un terzo in meno di generazione da carbone.

Raggiungere questo livello di energie rinnovabili in Europa prima ancora che inizi l’estate è incredibile – ha dichiarato Matti Rautkivi, Direttore della strategia di vendita e marketing presso il Gruppo energetico Wärtsilä – I record stanno cadendo uno di seguito all’altro come in un domino e l’impatto che questo sta avendo sui sistemi energetici nazionali ci indica quel che dobbiamo fare per integrare livelli estremamente elevati di eolico e solare a lungo termine. Durante le enormi difficoltà causate dal COVID-19, ci è stata presentata un’opportunità unica per imparare come affrontare la prossima grande sfida: i cambiamenti climatici. Dobbiamo capitalizzare questa rara visione del futuro e usarla per ricostruire un sistema energetico più pulito e flessibile“.

In poche parole la flessibilità della generazione elettrica sarebbe la via da perseguire, come dimostrano i profitti dai mercati diurni e infragiornalieri delle attività flessibili che sono aumentati del 471% nei primi 5 mesi dell’anno, mentre le perdite della produzione elettrica da carbone in Gran Bretagna, dal 1° gennaio al 9 maggio 2020 hanno raggiunto il 229%, tanto che il Guardian, riportando le dichiarazioni di esperti del settore, ha scritto in un articolo del 17 maggio che “l’industria carbonifera mondiale non si riprenderà più dalla pandemia di Covid-19”, perché la crisi ha dimostrato che le energie rinnovabili sono più economiche per i consumatori e una scommessa più sicura per gli investitori.

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