Consumi e risparmio Energia Fonti rinnovabili

Il settore energetico nel Rapporto dell’Istat “Noi Italia 2016”

settore energetico nel Rapporto Noi Italia 2016

L’Istat ha pubblicato il 7 aprile 2016 la VIII edizione di “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo“, che è stata profondamente rinnovata per renderne più semplice la consultazione. In oltre 100 indicatori, distribuiti in 6 macroaree e raccolti in 19 settori, viene offerte un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano.

Gli indicatori spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all’ambiente, alle tecnologie e all’innovazione, e possono essere consultati, scaricati su un foglio elettronico in formato liberamente accessibile.

Di tale sistema informativo abbiamo stralciato il settore Energia che ha un ruolo determinante nello sviluppo economico sostenibile di un Paese, sia per quanto riguarda la disponibilità delle fonti, sia per l’impatto sull’ambiente. L’Italia si caratterizza per la forte dipendenza dai mercati energetici esteri e per la consistente quota di energia elettrica prodotta da fonte termoelettrica.

Il settore energetico ha un ruolo determinante nello sviluppo economico sostenibile di un Paese. L’Italia si caratterizza per la forte dipendenza dai mercati energetici esteri e per la consistente quota di energia elettrica prodotta da fonte termoelettrica.

Per avere un quadro di un tema fondamentale nella società contemporanea, sotto il profilo sia dell’alimentazione del sistema produttivo e del soddisfacimento di bisogni essenziali della popolazione, sia dell’impatto ambientale vengono presi in considerazione 3 indicatori (Consumi di energia elettrica; Produzione di energia elettrica; Consumi di energia elettrica da fonti rinnovabili). L’analisi della domanda e dell’offerta energetica, congiuntamente a quella dell’apporto delle differenti fonti di produzione di energia, è indispensabile per valutare potenzialità e limiti del sistema energetico.

Consumi di energia elettrica
Nel 2014, si è assistito ad una diminuzione dei consumi elettrici che della produzione lorda di energia elettrica. In particolare i consumi sono pari a 4710,3 kWh per abitante (- 3% circa rispetto al 2013), facendo registrare i valori più bassi degli ultimi 12 anni.
In particolare, i consumi elettrici per abitante a livello regionale evidenziano nel 2014 valori inferiori alla media nazionale nelle regioni del Mezzogiorno – ad eccezione della Sardegna – nonchè in Liguria, Lazio e Marche. Consumano nettamente al di sopra della media nazionale le regioni alpine, in particolare il Friuli-Venezia Giulia e la Valle d’Aosta.

Anche nei Paesi UE28 c’è stato un calo dell’1,2% (i dati si riferiscono al 2013) con un andamento decrescente osservato negli ultimi anni per quasi tutti i Paesi, in particolare tra il 2008 e il 2009, a fronte degli effetti del ciclo economico negativo ( -4,1 % rispetto al 2007 la variazione complessiva del valore medio comunitario). L’Italia (sempre in riferimento al 2013) registrava una riduzione dei consumi ben al di sotto della media europea ed inferiore a quella degli altri Paesi di grandi dimensioni, come Regno Unito, Spagna, Germania, Francia.

Produzione di energia elettrica
La produzione lorda di energia elettrica ha riportato un valore pari a 46 GWh per 10 mila abitanti, in lieve flessione rispetto al 2013.
La produzione lorda di energia elettrica in rapporto alla popolazione si è attestata su valori superiori alla media nazionale sia nelle ripartizioni settentrionali che meridionali. Il Centro mostra invece valori di produzione molto più contenuti.
Anche per questo indicatore, con 48,1GWh per 10mila abitanti, l’Italia è risultata (2013) nettamente inferiore alla media UE (64,5GWh).

Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili
Nell’ambito della Strategia europea per la promozione di una crescita economica sostenibile, lo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresenta un obiettivo prioritario per tutti gli Stati membri. Secondo quanto stabilito dalla Direttiva 2009/28/CE, nel 2020 l’Italia dovrà coprire il 17% dei consumi finali di energia mediante fonti rinnovabili. Ai fini del calcolo del raggiungimento dell’obiettivo nazionale di consumo di energia da fonti rinnovabili, la Direttiva distingue tre settori: elettricitàriscaldamento e raffreddamentotrasporti.

Per quanto riguarda il solo settore elettrico, nel 2014 complessivamente la produzione lorda elettrica da fonti rinnovabili è aumentata ed è cresciuta anche la sua incidenza sul consumo interno lordo di energia elettrica. In particolare, la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili stata pari al 37,3 % e presenta un incremento di 3,6 punti percentuali rispetto al 2013.

L’analisi della dinamica di sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle singole regioni conferma rispetto all’anno precedente una produzione in quantità nettamente superiore alla richiesta interna in Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano. Tra le altre regioni del Nord, nel 2014, solo il Piemonte mostra un’incidenza della produzione di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili sul totale dei consumi superiore alla media nazionale. Nel Centro alle consistenti quote dell’Umbria e della Toscana si contrappone il basso valore del Lazio. Nel Mezzogiorno si segnalano, tra le regioni che presentano i valori più elevati dell’indicatore, il Molise e la Calabria.

Per questo indicatore al 2013, l’Italia con un valore del 31,3%, si poneva al di sopra della media UE28 (25,4%). I Paesi che presentano valori molto alti, pari o superiori al 50%, di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili sono l’Austria e la Svezia. Tra i Paesi che sfruttano meno questo tipo di energia figurano invece Malta, Lussemburgo, Cipro e Ungheria.

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