Malattie e cure Salute

Scuole: indicazioni per la prevenzione e il controllo di SARS-CoV-2

Un documento strategico, curato da ISS, Ministeri della Salute e dell’Istruzione, Inail e Fondazione Bruno Kessler, presenta le possibili misure di mitigazione/controllo da adottare in relazione ai possibili scenari epidemiologici di diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 nelle scuole.

Alla vigilia del nuovo anno scolastico, è stato pubblicato il Documento Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)”, curato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione e dalla Fondazione Bruno Kessler, in collaborazione con il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, che fornisce alle scuole una serie di indicazioni per la prevenzione e il controllo della diffusione del virus nelle classi, alla luce dell’impatto delle misure intraprese nella stagione 2020-2021, dei cambiamenti epidemiologici e dello stato di avanzamento della campagna vaccinale.

Dal distanziamento di almeno un metro fra i banchi, all’uso delle mascherine chirurgiche sopra i sei anni, anche da seduti, alla necessità di un frequente ricambio d’aria, l’igiene delle mani e l’etichetta respiratoria, le misure definite dagli esperti per limitare le occasioni di contagio tengono conto anche dei possibili scenari epidemiologici futuri e delle peculiarità didattiche/educative dei servizi dell’infanzia.

Le raccomandazioni su distanziamento, obbligatorietà delle mascherine chirurgiche, in caso di impossibilità a mantenere la distanza di almeno un metro tra i banchi, e sanificazione restano anche in zona bianca, dove però sono consentite le attività extracurriculari, soggette invece a limitazioni nelle Regioni gialle, arancioni o rosse.

Importante valutare l’impatto della mobilità degli studenti. Il documento fa il punto sulle evidenze scientifiche finora prodotte in Italia dalle istituzioni sanitarie, che dimostrano come la trasmissione del virus fra i giovani sia legata più alle comunità che a frequenza e sede delle scuole.
Dagli studi scientifici emerge, inoltre, come il personale scolastico non sia risultato più a rischio di sviluppare, rispetto ad altre professioni, l’infezione da Covid-19. Si ribadisce anche l’importanza di misure di sistema che valutino l’impatto degli spostamenti correlati con la mobilità degli studenti, in particolare nelle fasce orarie di punta. A questo proposito, si sottolinea nel Documento, sarebbe opportuno valorizzare il sistema di collaborazione diretta già attivato tra le scuole e chi assicura la mobilità, in particolare nelle aree metropolitane, attraverso l’esperienza dei tavoli di coordinamento presso le prefetture, finalizzato alla definizione di azioni concrete, sia complessive che distrettuali, attraverso azioni di potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico, incentivazione della mobilità sostenibile e promozione di comportamenti corretti, responsabili e sostenibili nell’utenza.

Pronto un piano di monitoraggio con test periodici tra gli alunni di elementari e medie. Per tenere sotto controllo la diffusione del virus nelle classi, è stato predisposto anche un piano di monitoraggio che prevede il coinvolgimento di “scuole sentinella”, individuate dalle autorità sanitarie regionali d’intesa con gli uffici scolastici. Ogni 15 giorni almeno 55mila alunni nella fascia di età 6-14 anni saranno testati con tamponi salivari molecolari, condotti su base volontaria, che nella fase di avvio dell’iniziativa potranno essere eseguiti nella sede scolastica con l’ausilio di personale sanitario. Successivamente, la raccolta dei campioni sarà invece effettuata in ambito familiare, rispettando le istruzioni che garantiscono la correttezza della sua esecuzione. Il prelievo potrà quindi essere eseguito in modo autonomo dalla famiglia, che consegnerà il test in appositi punti di raccolta.

Igiene dell’ambiente. Nel Documento si ribadisce l’importanza della sanificazione degli ambienti e l’attenzione sugli aspetti riguardanti la sanificazione dell’aria e, più in generale, la ventilazione e dei ricambi d’aria, secondo quanto raccomandato dall’OMS, come parte strategica degli interventi di prevenzione e controllo della riduzione del rischio di trasmissione di COVID-19

Didattica a distanza. Nel Documento si prende in esame anche la DAD, quale strumento utile per evitare o ritardare la chiusura delle scuole riducendo al minimo le opportunità di esposizione tra docenti e studenti. Tuttavia, stante le rilevazioni nazionali sugli apprendimenti (INVALSI) 2021, la prima misurazione su larga scala degli effetti dopo lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza a causa dell’elevato numero dei contagi, hanno mostrato come la scuola primaria sia riuscita a garantire risultati analoghi a quelli riscontrati nel 2019 mentre la scuola secondaria di primo e secondo grado abbiano presentato un calo nei risultati di alcune materie. In particolare, il report INVALSI registra una forte disuguaglianza educativa sul territorio nazionale, in particolare nelle regioni del mezzogiorno, ed evidenzia che i cali di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socioeconomico-culturali più sfavorevoli. Gli effetti della pandemia hanno aggravato anche la percentuale della dispersione scolastica implicita (che ha raggiunto il 9,5%) ed esplicita. Per questi motivi, ad oggi, la DAD viene considerata una opzione di riserva in quanto la priorità viene data alla scuola in presenza così come ribadito il 12 luglio 2021 dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS).

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.