È stata presentata da SAP, Società leader nel settore dei software applicativi per le aziende, una ricerca volta a comprendere come si comportano i consumatori italiani quando devono decidere acquisti per sé o per la propria famiglia in una o più delle categorie cibo e beni di consumo, moda, servizi finanziari e bancari, servizi di pubblica utilità e viaggi.
I “consumatori sostenibili” in Italia, che sono maggiormente orientati all’acquisto di prodotti e servizi green, tendono a essere più preoccupati per le questioni di sostenibilità ambientale e sociale, attribuiscono maggiore importanza alla conformità normativa e alla governance aziendale e amano interagire con brand trasparenti.
È quanto evidenza la Sustainable Consumer Research, presentata il 30 agosto 2022 da System Analysis Program (SAP), Società leader per la produzione di software per la gestione dei processi aziendali che aiuta le imprese a funzionare in modo intelligente e sostenibile. I clienti SAP generano l’87% del commercio globale complessivo. Le tecnologie di machine learning, Internet of Things (IoT) e di analytic avanzate permettono ai clienti di trasformare le loro organizzazioni in imprese intelligenti. La suite di applicazioni e servizi end-to-end di SAP consente ad aziende private e pubbliche di operare con profitto, adattarsi costantemente al mercato e fare la differenza in 25 settori. Con una rete globale di clienti, partner, dipendenti e opinion leader, SAP aiuta il mondo a funzionare meglio e a migliorare la vita delle persone.
La ricerca, volta a comprendere come si comportano i consumatori italiani quando devono decidere acquisti per la propria famiglia o per sé stessi in una o più delle seguenti categorie: cibo e beni di consumo, moda, servizi finanziari e bancari, servizi di pubblica utilità, e viaggi, ha coinvolto 762 persone di età compresa tra i 20 e i 79 anni, 59% uomini e 41% donne.
“Il gruppo di interesse che sta evolvendo più velocemente è il consumatore green – ha dichiarato Carlos Diaz, Chief Sustainability Officer, SVP EMEA South di SAP, a margine della presentazione dei risultati della ricerca – Potremmo essere convinti di sapere chi sia, cosa sta pensando e dove viva… e potremmo sbagliarci. Ogni anno realizziamo la Sustainable Consumer Research per conoscere ciò che i clienti dei nostri clienti desiderano. I consumatori green stanno definendo le nuove regole di mercato, rappresentano un nuovo punto di riferimento perché definiscono quali aziende sopravvivono e quali prosperano. Comprendere le tendenze del mercato della sostenibilità è essenziale per gestire un’organizzazione sostenibile e intelligente. Le aziende che padroneggiano queste tendenze possono rendere la sostenibilità redditizia e il profitto sostenibile”.
La survey evidenzia che la maggiore preoccupazione per gli italiani è l’inquinamento dell’acqua, considerato un problema importante da più della metà degli intervistati (53%), seguito dall’inquinamento dell’aria (43%), dal consumo delle risorse disponibili (38%) e dalla produzione di rifiuti (35%).
Nonostante la crisi sanitaria degli ultimi due anni, il tema della salute globale si pone al penultimo posto tra i timori degli italiani con il 16% di risposte, davanti solo al tema della diseguaglianza economica (6%).
La ricerca di SAP ha indagato le caratteristiche dei consumatori che acquistano o sono interessati ad acquistare prodotti o servizi green in senso ampio, ovvero quelli che lo studio definisce i “consumatori sostenibili”.
Ne emerge che l’attenzione a problematiche sociali e ambientali influenza positivamente il consumatore sostenibile e ne guida le scelte; inoltre, rispetto ad altri consumatori, questo cluster pone maggior attenzione alla propria impronta di CO2 e giudica più importanti il rispetto delle norme e la corporate governance come garanzia dell’impegno di un’impresa ad assumere comportamenti etici e responsabili.
La categoria cibo e beni di consumo è quella con la percentuale più alta di consumatori orientati alla sostenibilità: il 35%. Le categorie utilities, servizi finanziari e bancari, e moda mostrano un livello di maturità moderato, rispettivamente con il 22%, 21% e 17% dei rispondenti. Il settore dei viaggi evidenzia invece una maturità minore (9%).
Un risultato chiave della ricerca SAP, rispetto all’edizione dell’anno scorso, è che i consumatori italiani sostenibili sono ora meno disposti a pagare un premium price per i prodotti e servizi sostenibili (in media dichiarano lo 0-5% in più) rispetto agli altri consumatori, che sono disposti a pagare in media tra l’11 e il 20% in più. Questo vale per tutti i settori. Probabilmente, i consumatori green si aspettano che i fornitori trovino il modo di fornire prodotti e servizi sostenibili senza far ricadere sul cliente finale gli eventuali costi aggiuntivi.
Nel settore della moda è importante notare che una fetta molto ampia di consumatori (73%) è preoccupata per le questioni sociali. Per questi consumatori, elementi come il trattamento corretto dei lavoratori, compensi adeguati e rispetto dei diritti degli animali sono molto importanti.
Nel settore bancario circa il 21% dei consumatori considera le questioni legate alla sostenibilità critiche nella scelta di prodotti finanziari o investimenti. Inoltre, una porzione abbastanza ampia di consumatori (15%) si definisce fedele verso gli istituti con cui già collabora e non compara fra loro gli istituti in base a performance sulla sostenibilità.
Nell’ambito delle utilities, sebbene solo il 17% dei consumatori possa essere considerato green, circa il 44% si preoccupa di temi sociali (come, ad esempio, adeguati compensi per i lavoratori e rispetto dei diritti umani). I clienti mostrano poi un’elevata propensione, approssimativamente tra l’11 e il 20% in più, a pagare per energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
I modi con cui un’azienda può coinvolgere maggiormente i propri clienti sui temi legati alla sostenibilità variano tra i diversi settori. Per la categoria cibo e beni di consumo, il 60% degli intervistati ha indicato di voler ricevere informazioni trasparenti sui prodotti; per il fashion la modalità preferita, con il 40% dei rispondenti, è la possibilità di accedere a un tool che visualizza come le loro azioni possono contribuire direttamente alla sostenibilità; per il settore bancario la prima modalità di interazione, con il 45% di risposte, è il poter accedere a momenti pratici di apprendimento su come adottare comportamenti e pratiche sostenibili; infine, per i consumatori green delle utilities risulta predominante con il 37% la possibilità di poter far parte di gruppi social tematici proposti dall’impresa.