Cambiamenti climatici Clima

Riscaldamento globale: nuovo modello previsionale anticipa il +1,5 °C

Ricercatori della McGill University (Canada), utilizzando il modello climatico SCRF per proiettare la temperatura della Terra fino al 2100, invece dei GMC dell’IPCC, hanno scoperto che il riscaldamento globale previsto sarebbe leggermente inferiore, ma la soglia limite di +1,5 °C potrebbe essere superata entro il 2042.

Secondo ricercatori dell’Università candese McGillis (Montreal), la soglia limite di +1,5 °C di riscaldamento globale, oltre il quale si entra in uno scenario di cambiamenti climatici ad alto rischio, sarebbe superata un po’ prima di quanto abbia previsto l’ultimo Rapporto (AR5) dell’IPCC.

La previsione è contenuta nello StudioAn observation-based scaling model for climate sensitivity estimates and global projections to 2100”, pubblicato suClimate Dynamics, che ha utilizzato il nuovo modello climatico SCRF (Scaling Climate Response Function) per proiettare la temperatura della Terra fino al 2100, che riduce le incertezze di previsione di circa la metà, rispetto all’approccio utilizzato dall’IPCC.

I modelli climatici sono simulazioni matematiche di diversi fattori che interagiscono per influenzare il clima della Terra, come l’atmosfera, l’oceano, il ghiaccio, la superficie terrestre e il sole e svolgono un ruolo importante nella comprensione del clima e di come probabilmente cambierà. Sebbene si basino sulla migliore comprensione dei sistemi terrestri disponibili, quando si tratta di prevedere il futuro, rimangono incertezze.

Gli scettici del clima hanno sostenuto che le proiezioni sul riscaldamento globale sono inaffidabili perché dipendono da modelli di supercomputer difettosi – ha affermato Bruno Tremblay, Professore associato presso il Dipartimento di scienze atmosferiche e oceaniche presso la McGill University e co-autore dello Studio – Sebbene queste critiche siano ingiustificate, sottolineano la necessità di approcci indipendenti e diversi per prevedere il riscaldamento futuro“.

Analizzando i risultati, i ricercatori hanno scoperto che la soglia per il riscaldamento pericoloso (+1,5 °C) sarà probabilmente superata tra il 2027 e il 2042. Questo intervallo costituisce una finestra più ristretta rispetto alle stime effettuale dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) nel suo ultimo Rapporto di valutazione (AR5) sulla base dei General Circulation Models (GCM). Fino ad ora, ampi intervalli nelle proiezioni sulla temperatura attesa hanno reso difficile individuare i risultati in diversi scenari di mitigazione. Ad esempio, se le concentrazioni atmosferiche di CO2 vengono raddoppiate, i GCM utilizzati dall’IPCC prevedono un aumento della temperatura media globale compresa tra +1,9 e +4,5 ° C, con cambiamenti moderati nel primo caso e catastrofici nell’altro.

Il nostro nuovo approccio alla proiezione della temperatura terrestre si basa sui dati storici del clima, piuttosto che sulle relazioni teoriche che vengono prese in considerazione in modo inappropriato dai GCM – ha dichiarato a sua volta. Il principale autore dello studio Raphael Hebert, ex ricercatore alla McGill University, che ora lavora presso l’Alfred-Wegener-Institut di Potsdam (Germania) – Il nostro approccio consente di stimare la sensibilità del clima e la sua incertezza con osservazioni dirette con poche ipotesi“.

I ricercatori hanno scoperto che il riscaldamento previsto sarebbe leggermente inferiore (10-15% circa), tuttavia “gli elevati gradi di probabilità di riscaldamento” del modello SCRF si sono collocati all’interno di quelle dei GCM, dando ulteriore supporto a quest’ultimo.

Ora che i governi hanno finalmente deciso di agire sui cambiamenti climatici, dobbiamo evitare situazioni in cui i leader possano affermare che anche con politiche più deboli si possono scongiurare conseguenze pericolose – ha sottolineato Shaun Lovejoy, Professore di Fisica alla McGill University e terzo co-autore della ricerca – Con il nostro nuovo modello climatico e i suoi miglioramenti di prossima generazione, c’è meno spazio di manovra“.

In copertina: Immagine del movimento degli aerosol creata da modelli e supercomputer della NASA. Fonte: NASA/Goddard Space Flight Center 

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