Biodiversità e conservazione

ReNature Italy: la Campagna WWF per rigenerare il Paese in 10 anni

WWF Italia ha avviato la Campagna ReNatureItaly per ricomporre il grande mosaico naturale italiano che, una volta ricostruito, manterrà in sicurezza il nostro capitale naturale garantendo prosperità e salute per tutti noi. Sono 4 i filoni principali di intervento, con azioni interconnesse tra loro: connessione, ripristino, protezione e ritorno in natura di specie importanti.

Abbiamo 10 anni per ricomporre il grande mosaico naturale italiano che, una volta ricostruito, manterrà in sicurezza il nostro capitale naturale garantendo prosperità e salute per tutti noi. Nell’avvio del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli Ecosistemi, il WWF Italia ha lanciato la sua nuova Campagna ReNature Italy, un grande progetto di rigenerazione della natura del nostro Paese, che sposa la visione ambiziosa su come dovremo trasformare l’Italia entro il 2030, a partire da oggi.

Rammentiamo che la Commissione UE ha avviato lo scorso gennaio, in occasione di One Planet Summit, evento co-organizzato da FranciaNazioni Unite e Banca Mondiale per aumentare il livello di ambizione e di impegni concreti per preservare e ripristinare la biodiversità in vista della Conferenza delle Parti della Convenzione ONU sulla Diversità Biologica (COP15-CBD) di Kunming (17-30 maggio 2021), una Consultazione (scadenza 5 aprile 2021) sugli obiettivi di ripristino degli ecosistemi in Europa, in vista dell’introduzione entro il 2021 di obiettivi giuridicamente vincolanti tramite Regolamento, secondo la road map del Green Deal europeo.

In questo contesto si inserisce ReNature Italy, la risposta concreta agli allarmi sulla perdita di biodiversità a livello globale e nazionale: 1 specie su 2 di vertebrati in Italia è minacciata d’estinzione; l’86% degli habitat europei è in cattivo stato di conservazione; perdiamo ogni giorno 16 ettari di territorio naturale sotto la pressione di cemento e degrado.

ReNature Italy è la risposta concreta agli allarmi sulla perdita di biodiversità a livello globale e nazionale: 1 specie su 2 di vertebrati in Italia è minacciata d’estinzione; l’86% degli habitat europei è in cattivo stato di conservazione; perdiamo ogni giorno 16 ettari di territorio naturale sotto la pressione di cemento e degrado.

Suolo fertile, ecosistemi con i loro servizi, piccoli e grandi habitat vengono trasformati e distrutti: centinaia di tessere naturali si perdono quotidianamente, e silenziosamente, in ogni angolo del Paese, e si erodono poco per volta le connessioni vitali di un ecosistema sempre più fragile e il nostro capitale di natura.

Per questo la prima richiesta alle istituzioni del WWF è quella di riportare al centro della politica il ruolo della natura, dedicando fondi significativi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) alla conservazione e ripristino della natura, cogliendo la sfida della Strategia UE per la Biodiversità e avviando la Nuova Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030 per recuperare la natura che abbiamo perso.

Secondo l’Associazione ambientalista, la profonda revisione del PNRR predisposto, promessa dal Governo Draghi, costituirà un’occasione per delineare il futuro dell’Italia in cui abbia centralità la proposta del WWF sostenuta con la Campagna ReNature Italy, per garantire, come richiesto dall’Europa, che almeno il 37% del totale delle risorse stanziate sia destinato effettivamente ad azioni per il clima e per la biodiversità terrestre e marina e che si avvii un grande piano per Riqualificare la Natura d’Italia, per tutelare le aree di maggior pregio naturalistico del nostro Paese e favorire le connessioni ecologiche, fermando la perdita della nostra biodiversità e avviando la transizione ecologica di settori quali turismo, agricoltura e pesca.

In un momento in cui abbiamo la possibilità di tradurre in azione quello che ci ha insegnato la pandemia, ovvero che gli ecosistemi naturali sono cruciali per il nostro benessere e le nostre vite, dobbiamo fare il possibile per ridare spazio alla natura, ricostruendo quello che abbiamo distrutto – ha dichiarato Alessandra Prampolini, Direttrice generale di WWF Italia – Il nostro messaggio è semplice: dobbiamo rigenerare l’Italia, passando da un sistema ‘nature negative’ ad una sfida ‘nature positive’. Nessun recovery fund ci traghetterà fuori dalla crisi in maniera duratura se non affrontiamo le radici dei problemi che stiamo vivendo, tra cui la distruzione della natura gioca un ruolo prominente. Capitale naturale, biodiversità, servizi degli ecosistemi, devono entrare nei fatti e concretamente nei fondi per la ripresa e la resilienza, adottando la sfida proposta dal WWF con i progetti di ReNature. Cogliamo inoltre questo momento chiave del nostro paese: oggi abbiamo l’opportunità di ripensare il nostro modello di sviluppo anche grazie ai fondi e investimenti che nascono come NextGenerationEu”.


La visione del WWF per il 2030 si riassume nel Manifesto della Campagna e in una Mappa, .
che permetterà di migliorare l’efficacia delle aree protette esistenti sula base di 4 filoni principali di intervento, con azioni interconnesse tra loro:
Protect: per contribuire al raggiungimento dello sfidante obiettivo di raggiungere, entro il 2030, il 30% di superficie terrestre e marina efficacemente protetta, con un 10% di territorio a protezione integrale, in linea con quanto richiesto dalla Strategia UE.sulla Biodiversità e assicurare le tutela di specie chiave (come lupo, orso bruno marsicano e lontra). 

Connect: per contribuire alla connessione tra le aree protette esistenti e in via di creazione, attraverso la realizzazione di una vera e propria rete ecologica nazionale a partire da 3 super-corridoi, le wildways alpina, padana ed appenninica.

Restore: per contribuire a restaurare gli habitat degradati, a partire da 3 aree prioritarie a maggior frammentazione, con l’obiettivo di ripristinare almeno il 15% del territorio italianodestinare almeno il 10% dei terreni agricoli alla natura e ristabilire la continuità ecologica di almeno 1600 km di fiumi italiani.

Rewild: per contribuire al ritorno in natura di alcune specie chiave per gli ecosistemi, strappandole al vortice dell’estinzione, attraverso progetti di ripopolamento o reintroduzione, ormai indispensabili per specie come la lince europea nelle Alpi e il cervo italico nella Penisola, proseguendo le azioni in corso su grandi rapaci come il falco pescatore. 

La Campagna ReNature Italy è anche uno stimolo all’azione rivolto ai cittadini: da quest’anno è possibile contribuire ad uno speciale fondo ReNature Italy per curare la natura italiana. Il progetto è talmente ambizioso che occorre uno sforzo collettivo: le azioni di conservazione e restoration, per quanto generino ritorni significativi per la collettività, richiedono risorse non indifferenti. 

di M.G.

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