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Rapporto Legambiente “Mal’Aria 2018”: UE chiama… Italia risponde?

MalAria 2018

Come avevamo anticipato in occasione dell’articolo dedicato alla diffusione della Scheda delle città europee più inquinateLegambiente ha diffuso oggi (29 gennaio 2018) il Rapporto “Mal’Aria 2018 – L’Europa chiama, l’Italia risponde?”.

Il sottotitolo ironico, se non provocatorio, si riferisce al fatto, come abbiamo commentato nel suddetto articolo, che l’Italia dovrà comparire domani (30 gennaio 2018) a Bruxelles, insieme ad altri 8 Paesi europei, per presentarsi alla Commissione UE con proposte e azioni concrete per uniformarsi ai valori limiti stabiliti dalla legislazione europea sulla qualità dell’aria ambiente (la scadenza era al 2005), pena il deferimento alla Corte di giustizia europea.

Dal Report di Legambiente emerge che nel 2017 in ben 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili (PMc10) con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo.

La situazione più critica si registra nelle zone della Pianura Padanain 31 dei 36 capoluoghi di provincia delle quattro Regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) è stato sforato il limite annuo giornaliero; in questi stessi Comuni l’85% delle centraline urbane ha rilevato concentrazioni oltre il consentito, a dimostrazione di un problema diffuso in tutta la città e non solo in determinate zone.

Torino guida la classifica con il record negativo di 112 giorni di livelli di inquinamento atmosferico superiori al limite consentito. Seguono Cremona (105), Alessandria (103), Padova (102), Pavia (101), Asti (98) Milano (97), Venezia (94) e Frosinone (93), la prima del Centro/Sud.

Non va certamente meglio nelle altre Regioni: in Campania le situazioni più critiche sono state registrate in alcune delle stazioni delle città di Caserta, Avellino e Napoli, che hanno superato il limite giornaliero di 50 micr/m3 rispettivamente per 53, 49 e 43 volte.

“In Umbria situazione critica a Terni con 48 giorni di aria irrespirabile. In Friuli-Venezia Giulia la classifica di “Mal’Aria” vede ai primi posti Pordenone (Centro) con 39 superamenti e Trieste (Mezzo mobile) con 37. Nelle Marche, invece, è Pesaro con 38 giorni oltre i limiti a posizionarsi tra le città peggiori.

Il Rapporto riporta anche la classifica dei superamenti di ozono (“Ozono ti tengo d’occhio”) dell’anno appena concluso. L’Associazione del Cigno Verde ricorda che l’Agenzia Europea dell’Ambiente stima in 13.600 le morti premature riconducibili all’ozono in Europa nel 2015, di cui 2.900 solo in Italia.

Le città che in Italia nel 2017 hanno superato il limite di ozono consentito di 25 giorni nell’anno solare sono 44 città: le città peggiori, che hanno superato più del triplo il limite sono Catanzaro con 111 superamenti, Varese (82), Bergamo (80), Lecco (78), Monza (78) e Mantova (77).

Confrontando le città che hanno superato i limiti sia per le polveri sottili che per l’ozono troposferico nel 2017, sono 31 quelle che risultano fuorilegge per entrambi gli inquinantiCremona con 178 giorni (105 per le polveri sottili e 73 per l’ozono) primeggia in questa non invidiabile classifica; seguono Pavia(167), LodiMantova e Monza seguono con 164 giorni di inquinamento totale, Milano (161) e Alessandria (160).

Come ribadiamo da anni non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale– ha sottolineato il Direttore generale di Legambiente, Stefano Ciafani – Una sfida che la prossima legislatura deve assolutamente affrontare. Gli innumerevoli protocolli e accordi non devono riguardare solo le regioni padane, ma tutte le regioni e le città coinvolte da questa emergenza. Occorre ripartire da un diverso modo di pianificare gli interventi nelle aree urbane, con investimenti nella mobilità collettiva, partendo da quella per i pendolari, nella riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento coi sistemi innovativi e nel verde urbano. Serve potenziare anche il sistema dei controlli pubblici, con l’approvazione ancora mancante dei decreti attuativi della legge sulle agenzie regionali per la protezione dell’ambiente da parte del Ministero”.

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