CleanAir @ School è un’iniziativa congiunta della Rete europea delle agenzie di protezione ambientale (EPA) e dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) per monitorare la qualità dell’aria intorno alle scuole europee, con il coinvolgimento attivo di alunni, insegnanti e genitori.
Lanciata dalla rete EPA (European Network of the Heads of Environmental Protection Agencies) nel corso di una riunione a Dublino nell’aprile 2018, l’iniziativa CleanAir @ School si focalizza sulla qualità dell’aria attorno alle scuole e sull’esposizione degli alunni al biossido di azoto (NO2), uno degli inquinanti atmosferici principali delle aree urbane, determinato in larga misura dal traffico autoveicolare.
Nel suo ultimo Rapporto sulla Qualità dell’aria in Europa, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha evidenziato il 7% della popolazione urbana dell’UE-28 sia esposto a livelli di NO2 superiori al valore limite annuale dell’UE, che è ben al di sotto, peraltro, di quello definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Secondo l’AEA, sono imputabili al NO2 la morte prematura di circa 79.000 persone in 41 Paesi europei nel 2015, dei quali 20.500 in Italia che detiene il primato europeo.
Le Agenzie di protezione ambientale aderenti all’iniziativa che proseguirà per tutto il 2019 (Belgio/Fiandre, Svezia, Irlanda, Malta, Estonia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito/Scozia, Regno Unito/Galles e Italia) individuano le scuole partecipanti e la attuano a livello locale, impegnandosi a fornire alle comunità le informazioni e le modalità con cui viene analizzata la qualità dell’aria e quel che stanno facendo per migliorarla.
Il coordinatore del progetto CleanAir @ School per l’Italia è l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che partecipa insieme alle Agenzie del SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) aderenti all’iniziativa, in collaborazione con i Gruppi di Lavoro Citizen Science ed Educazione Ambientale.
Allo stato attuale hanno manifestato interesse all’iniziativa 15 Agenzie Regionali, con circa 34 Comuni. L’ipotesi progettuale è di coinvolgere in media 3 scuole per ciascun Comune, per un totale di circa 100 scuole nel territorio nazionale, prevedendo in tal modo il raggiungimento di circa 25.000 famiglie.
Sempre più cittadini europei si impegnano nel monitoraggio della qualità dell’aria utilizzando i cosiddetti dispositivi di misurazione a basso costo. L’obiettivo principale di tali iniziative che rientrano nella “Citizen science” ovvero di attività del pubblico che collabora con la ricerca scientifica, è quello di aumentare la consapevolezza dei legami tra inquinamento atmosferico e salute, principalmente nelle città dove vive la maggior parte degli europei.
La Citizen Science è il terreno più fertile per un approccio allo studente, e più in generale al cittadino, capace di abbinare comunicazione, educazione, coinvolgimento e azione.
Come osserva il SNPA, il processo educativo connesso a ogni progetto di Citizen Science, e a questo in particolare, poggia su tre pilastri:
– Sapere: il progetto prevede la realizzazione di incontri e la distribuzione di materiali informativi/formativi che forniscono le basi della conoscenza scientifica sulla tematica della qualità dell’aria;
– Saper fare: il progetto mette gli studenti in una posizione di “attori attivi”, invitandoli a compiere come scienziati in erba misurazioni con strumentazione specifica sotto la guida di tecnici esperti.
– Saper essere: grazie all’azione concreta, la conoscenza si fa pratica e induce immediatamente un cambiamento di prospettiva e di visione.
Il motto che sintetizza il cambiamento potrebbe essere “Io agisco per l’ambiente e sono testimone del cambiamento”.
La qualità dell’aria viene monitorata utilizzando campionatori passivi di NO2, che saranno posizionati in almeno due punti per ogni scuola: uno di fronte all’ingresso della scuola; l’altro in un’area meno inquinata quale potrebbe essere il cortile adiacente. Al termine del periodo di campionamento le cartucce contenenti il contaminante saranno raccolte insieme agli studenti e analizzate in laboratorio seguendo un dettagliato protocollo di riferimento.
Le operazioni di monitoraggio, che costituiranno a tutti gli effetti uno strumento didattico, saranno effettuate in stretta collaborazione con gli alunni, che parteciperanno attivamente allo svolgimento delle varie fasi.
Le campagne di formazione, educazione ambientale e monitoraggio del progetto CleanAir @ School saranno espletate nelle scuole compatibilmente e ad integrazione delle attività curriculari e saranno differenziate per argomenti, metodologie e strumenti in base al target di studenti coinvolti.
Sarà interessante verificare se, alla luce dell’acquisita consapevolezza dell’incidenza dei trasporti sulla cattiva qualità dell’aria, i genitori si asterranno dal portare a scuola in auto i figli, magari limitando il numero di auto circolanti attraverso forme di car sharing.
Su una nota più tecnica, l’iniziativa esplora come i dati raccolti dai cittadini potrebbero integrare il monitoraggio della qualità dell’aria “ufficiale” per comunicare e migliorare la comprensione della qualità dell’aria locale, in particolare per “promuovere un uso più ampio della scienza dei cittadini per integrare la segnalazione ambientale”.
L’AEA svolge un ruolo di coordinamento nel progetto, riunendo i partner per condividere le migliori prassi e concordare un approccio comune per garantire, per quanto possibile, la comparabilità dei risultati.
Per quanto riguarda la segnalazione dei dati, l’AEA raccoglierà e presenterà i risultati delle misurazioni di CleanAir@School su un visualizzatore online, esplorando anche le opzioni per confrontare i dati delle stazioni ufficiali di misurazione della qualità dell’aria situate vicino alle scuole con i dati ottenuti dalle misurazioni Citizen Science. Ciò consentirà all’AEA e alle Agenzie di protezione ambientale di interpretare i risultati delle scuole nel più ampio contesto della qualità dell’aria nell’area circostante.