In vista della COP21 di Parigi, l’OCSE e la Banca Mondiale hanno elaborato dei Principi per aiutare i Governi a introdurre strumenti efficaci ed efficienti di tariffazione del carbonio, operazione ritenuta fondamentale per la transizione verso un’economia decarbonizzata e per reperire risorse finanziarie in grado di supportare gli investimenti per un futuro pulito e sostenibile.
In occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU (25-27 settembre 2015) che aveva all’ordine del giorno gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, e in vista della COP21 di Parigi (30 novembre – 11 dicembre 2015), che dovrà definire il nuovo Accordo globale per il contenimento del riscaldamento entro i +2 °C alla fine del secolo, l’OCSE e la Banca Mondiale, con il contributo del Fondo Monetario Internazionale, hanno pubblicato il Rapporto “The FASTER Principles for Successful Carbon Pricing: An approach based on initial experience” per aiutare Governi e Imprese a sviluppare efficaci e convenienti strumenti di tassazione del carbonio, come parte fondamentale della transizione verso un’economia decarbonizzata, ma anche quale occasione per sbloccare investimenti e costruire un’innovativa e dinamica economia a basse emissioni di carbonio.
“Con la COP21 che si sta avvicinando rapidamente, la necessità di introdurre significative politiche sul carbonio è più importante che mai – ha dichiarato Angel Gurría, Segretario generale dell’OCSE – Fissare un prezzo del carbonio è fondamentale per la ricerca di una transizione efficiente verso ‘zero emissioni nette’ nella seconda metà del secolo. Questi principi aiuteranno i Governi a inserire il prezzo del carbonio come una parte fondamentale degli strumenti politici a loro disposizione“.
Sulla base delle esperienze condotte fino ad oggi su sistemi di tariffazione del carbonio, che coprirebbero, secondo i dati riportati nella relazione annuale “State and Trends of Carbon Pricing” redatta dalla Banca Mondiale ed Ecofys, il 12% di tutte le emissioni globali per un valore di 48 miliardi di dollari (34 miliardi dal mercato dei diritti ad emettere e 14 miliardi di dollari di carbon tax) sono stati elaborati i Principi FASTER, acronimo che sta ad indicare:
Farness (Equità). Le politiche di successo del prezzo del carbonio riflettono il principio “chi inquina paga” e contribuiscono a distribuire in modo equo costi e benefici, evitando i potenziali rischi di effetti negativi sui gruppi vulnerabili della società o sulle industrie che soffrono di concorrenza sleale.
Alignment of Policies and Objectives (Adeguamento reciproco di politiche e obiettivi). Le politiche di successo del prezzo del carbonio sono parte di una serie di misure che facilitano la concorrenza e trasparenza, garantiscono pari opportunità per le alternative a basse emissioni di carbonio e interagiscono con un più ampio insieme di politiche climatiche e non climatiche, come ad esempio, il sostegno a Ricerca & Sviluppo e l’Innovazione, l’eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.
Stability and Predictability (Stabilità e prevedibilità). I prezzi del carbonio sono parte di un quadro stabile di politiche, che dà un segnale coerente e credibile di investimento, la cui intensità dovrebbe aumentare nel tempo. Un aumento stabile dei prezzi del carbonio nel tempo sarà un incentivo più forte per lo sviluppo di progetti a basse emissioni di carbonio rispetto al primo livello di prezzo elevato. Tuttavia, sarà necessaria una certa flessibilità per adattarsi a imprevisti sviluppi economici o tecnologici.
Traspirancy (Trasparenza). La trasparenza è il modo migliore per fornire fiducia nel carbon pricing e ottenere il sostegno del pubblico, presupponendo due elementi: una comunicazione chiara e lo scambio di idee con i soggetti interessati. Una volta definito lo schema, introdurre sistemi di monitoraggio per verificare gli impatti.
Efficiency and Cost-Effectiveness (Efficienza ed efficacia dei costi). Il prezzo del carbonio migliora l’efficienza economica e riduce i costi per tagliare le emissioni. Permettere a tutti i soggetti coinvolti di scegliere le proprie modalità, pur imponendo i costi a determinati settori. I ricavi delle imposte o le quote delle aste possono essere utilizzati per stimolare ulteriori attività a basso tenore di carbonio.
Reliability and Environmental Integrity (Sicurezza e integrità ambientale). I sistemi di successo del prezzo del carbonio comportano una tangibile riduzione dell’impatto dannoso sull’ambiente, ma la loro implementazione deve essere globale e il progresso misurabile.
“Il mondo ha bisogno di trovare modi efficaci per ridurre l’inquinamento da carbonio – ha sottolineato Jim Yong Kim, Presidente della Banca Mondiale – Dobbiamo progettare i modi migliori per mettere un prezzo del carbonio, al fine di contribuire a ridurre l’inquinamento, migliorare la salute delle persone e fornire ai Governi disponibilità finanziarie per guidare gli investimenti verso un futuro più pulito e per proteggere le persone povere“.
Come accennato sopra, i Principi sono stati desunti dopo aver analizzato le iniziative di carbon pricing, introdotte nell’ultimo decennio in varie parti del mondo, in particolare è stato approfondito il case history del Sistema europeo di scambio di quote di emissione (EU ETS), il principale strumento adottato dall’Unione europea, in attuazione del Protocollo di Kyoto, per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori energivori, ovvero i settori industriali caratterizzati da maggiori emissioni.
In merito, il Rapporto confuta le preoccupazioni che i prezzi del carbonio influiranno sulla competitività internazionale di alcuni settori industriali che sarebbero indotte a spostare la produzione, o anche intere fabbriche, in altri Paesi o giurisdizioni in cui i costi di emissione sono inferiori (Carbon leakage), dal momento che tale evento non si sarebbe concretizzato a livelli di scala in qualche modo significativa. In futuro, il rischio di rilocalizzazione delle emissioni sussisterà nella misura in cui i segnali sul prezzo del carbonio siano forti e si differenzino in modo significativo tra i vari Paesi, e tenderà a colpire solo un numero limitato di settori esposti, ma potrà essere contrastato efficacemente con adeguate misure politiche.
Nel Rapporto si sostiene che, mentre la definizione di un prezzo alle emissioni di CO2 è fondamentale, i decisori politici hanno una vasta gamma di potenziali strumenti a loro disposizione, come gli standard di efficienza energetica per i veicoli, gli edifici, l’illuminazione, gli elettrodomestici e tutte le altre apparecchiature che utilizzano energia. Altre opzioni includono: tasse su energia elettrica sui carburanti inefficienti per i veicoli, imposizioni di limiti alle emissioni delle centrali elettriche e sussidi per lo sviluppo e la diffusione di tecnologie a basse emissioni di carbonio.
Oltre alle tendenze in atto, il Rapporto esamina anche gli enormi risparmi che possono essere fatti attraverso la cooperazione tra i Paesi, in grado di mobilitare annualmente risorse e trasferimenti tra Paesi e investitori fino 400 miliardi di dollari entro il 2030 e 2.200 miliardi entro il 2050.
“Fissare il prezzo del carbonio è uno strumento efficace per ridurre le emissioni, è semplice da amministrare, fa aumentare le entrate che possono essere utilizzate per riforme fiscali più ampie e può aiutare ad affrontare gli inquinamenti a livello locale e i cambiamenti climatici globali – ha sottolineato Christine Lagarde, Direttore generale del Fondo Monetario Internazionale – Accogliamo con favore l’opportunità di continuare a collaborare con la Banca, l’OCSE e gli altri soggetti interessati a questo cruciale strumento di politiche“.