Energia Fonti rinnovabili

Le potenzialità delle rinnovabili ben oltre gli impegni dell’Accordo di Parigi

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Con il fine di annunciare una serie di iniziative per la transizione energetica verso le energie rinnovabili e per dimostrare che un più ambizioso sviluppo di energia pulita può rapidamente diventare parte importante degli impegni nazionali (NDC), presentati nell’ambito dell’Accordo di Parigi, si è svolta a Bonn la “Giornata dell’Energia”.

Con il prezzo delle tecnologie rinnovabili e dello stoccaggio in caduta, e una maggiore consapevolezza su come impostare la tabella di marcia delle politiche per un mix energetico più pulito e una pianificazione energetica più integrata, la prima domanda da rivolgere ai decisori politici è: perché aspettare?”, ha affermato  Rachel Kyte, Rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite e CEO di SE4All.

Ad ogni anno, ad ogni COP, l’impatto sanitario e quello economico dell’inquinamento del carbonio sono meglio documentati e la scienza ci indica quel che ci aspetta, se continueremo sull’attuale percorso”.

L’evento collaterale alla Conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici (COP23), a cui ha preso parte la Segretaria esecutiva UNFCCC Patricia Espinosa, è stato organizzato, oltre che da SE4All (Sustainable Energy for All), da The Climate Group, dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) e dall’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) che per l’occasione ha rilasciato il suo nuovo Rapporto “Untapped Potential for Climate Action: Renewable Energy in Nationally Determined Contributions”.

Secondo tale Rapporto, le energie rinnovabili hanno un potenziale di sviluppo molto più ampio di quello riconosciuto dalla maggior parte dei Paesi nei rispettivi Nationally Determined Contribution (NDC) ovvero negli obiettivi climatici che i Paesi si sono dati in maniera autonoma e volontaria, dopo l’Accordo di Parigi, per contribuire a mantenere la crescita della temperatura globale entro i 2 °C, e che non sarebbero in grado di conseguire l’obiettivo prefissato, come ha testimoniato anche l’ultimo Rapporto dell’UNEP “Emissions Gap Report”.

Due terzi delle emissioni globali di gas a effetto serra derivano dalla produzione e dall’utilizzo di energia, mettendo il settore energetico al centro degli sforzi globali per combattere i cambiamenti climatici”, ha dichiarato Adnan Z. Amin, Direttore generale di IRENA.

La nostra analisi mostra che le energie rinnovabili e l’efficienza energetica possono offrire insieme oltre il 90% della mitigazione necessaria nel sistema energetico entro il 2050 per raggiungere le ambizioni dell’Accordo di Parigi, aumentando lo sviluppo economico, creando posti di lavoro e migliorando la salute umana e il benessere. La revisione dei NDC [ndr: prevista al 2020] offre ai Paesi l’opportunità di cogliere questi vantaggi”.

Tale considerazione emerge dal confronto tra gli obiettivi “volontari” con quelli “incondizionati” ovvero i target inseriti da ogni Paese nei propri piani energetici (Strategia Energetica Nazionale), a prescindere dagli accordi internazionali.

Il confronto è stato esteso anche ai costi di generazione elettrica e alla competitività con i combustibili fossili.

Al fine di mobilitare gli investimenti privati, sono necessari sistemi di incentivazione stabili, coerenti e trasparenti per le energie rinnovabili.

Inoltre, l’uso della finanza pubblica dovrebbe concentrarsi maggiormente sugli strumenti di mitigazione dei rischi e sui meccanismi finanziari strutturati e meno sul finanziamento diretto, cioè sovvenzioni e prestiti.

Da qui, il suggerimento di IRENA, di includere gli obiettivi rinnovabili nei NDC, dal momento che l’operazione sarebbe in grado di attrarre nuovi investimenti nelle rinnovabili, considerando anche che la capacità globale installata di FER tra il 2010 e il 2016 è cresciuta di quasi l’8,5%, mentre quella prevista nei NDC sarebbe tra il 2015 e il 2030 solo del 3,6%.

Considerato il divario che abbiamo individuato tra quello che i Paesi si sono impegnati a fare nell’ambito dell’Accordo di Parigi e i progressi che stanno facendo effettivamente, esiste che esiste tra i paesi che stanno impegnando a fare nell’ambito dell’accordo di Parigi e dei progressi e dei potenziali progressi reali sul campo”, ha aggiunto il Direttore di IRENA.

è chiaro che esiste l’opportunità di lavorare con i vari Paesi in maniera mirata per accelerare sia sull’implementazione che sull’ambizione“.

IRENA: Investimenti al 2013 per l’implementazione delle rinnovabili

In sintesi sono riportati i principali risultati del Rapporto:
– Sussistono ampie possibilità per i Paesi di aumentare le proprie ambizioni di energia rinnovabile in modo economico (costi/efficacia) sotto il sistema NDC.

– In Africa, i NDC potrebbero raggiungere, in termini di costi, un target di 310 gigawatt (GW) di energia rinnovabile entro il 2030, quasi 4 volte di più e in metà tempo della capacità inserita nei NDC del continente e più del doppio della capacità prevista nei NDC e nei piani nazionali.

– Solo 10 paesi del G20 attualmente includono obiettivi quantificati per le energie rinnovabili nei loro NDC, mentre tutti hanno fissato obiettivi specifici nei propri piani e strategie nazionali.

– I NDC dei Paesi del G20 , responsabili dell’80% delle riduzioni globali di emissioni di CO2 legate all’energia necessarie entro il 2050, potrebbero mirare a una capacità di energia rinnovabile installata di 4,6 TW  entro il 2030, più del 60% dell’attuazione combinata di obiettivi energetici nazionali e dei NDC attuali.

– Un maggiore allineamento degli obiettivi in materia di energie rinnovabili a livello di NDC e nei piani energetici nazionali agevolerebbe la mobilitazione degli investimenti necessari per accelerare la transizione energetica e favorire i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi climatici globali.

– Il raggiungimento degli obiettivi di energia rinnovabile del settore elettrico negli attuali NDC richiede quasi 1.700 miliardi di dollari entro il 2030, di cui 1,2 miliardi di dollari necessari per gli obiettivi incondizionati e 500 miliardi per sostenere gli obiettivi degli impegni “condizionati”.

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