La Commissione UE ha valutato le proposte di 21 Paesi che hanno presentato entro i termini stabiliti i Piani nazionali per l’Energia e il Clima, per aiutarli a raggiungere il livello di ambizione allineato con gli obiettivi dell’UE al 2030, tra cui il PNIEC dell’Italia del quale valuta le misure adeguate e quelle carenti e le relative raccomandazioni al fine della predisposizione del Piano definitivo entro giugno 2024.
Con la Comunicazione “EU wide assessment of the draft updated National Energy and Climate Plans An important step towards the more ambitious 2030 energy and climate objectives under the European Green Deal and RePowerEU”, la Commissione UE ha pubblicato il 18 dicembre 2023 la valutazione delle proposte di Piani Nazionali per l’Energia e il Clima (PNIEC quello italiano) degli Stati membri (21 l’hanno presentato in tempo utile, altri 3 li hanno presentati non in tempo utili per una valutazione specifica per paese entro dicembre e altri 3 non l’hanno ancora fatto), ai quali ha rivolto delle Raccomandazioni per aiutarli a raggiungere un livello di ambizione in linea con gli obiettivi dell’UE per il 2030, atteso che entro il 30 giugno 2024 dovranno essere presentati i Piani definitivi.
I PNEC per il periodo 2021-2030, definiscono le modalità con cui gli Stati membri intendono raggiungere i propri obiettivi per il 2030 in materia di energia e clima. Gli Stati membri hanno presentato una prima versione dei PNEC nel 2019, sulla base delle 5 dimensioni (decarbonizzazione; efficienza energetica; sicurezza energetica; mercato interno dell’energia; ricerca, innovazione e competitività) dell’Unione dell’Energia. Poiché nel frattempo sono stati ultimati elementi chiave del pacchetto legislativo “Pronti per il 55%, del Fondo per la Ripresa e la Resilienza (RRF) e del REPowerEU, i piani devono essere aggiornati per allinearli alla normativa rivista dell’UE.
Con tale valutazione, la Commissione esorta gli Stati membri a intensificare gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e a definire percorsi più chiari di adattamento ai cambiamenti climatici, invitandoli, a prepararsi meglio ad una diffusione più massiccia delle energie rinnovabili e a rafforzare le misure di efficienza energetica, anche alla luce dell’esito della recente COP28 di Dubai con l’invito globale ad accelerare l’azione in questo decennio.
“UE si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 – ha dichiarato Maroš Šefčovič, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche – Il pacchetto legislativo “Pronti per il 55%”, che ci consentirà di farlo, è ora in vigore: adesso il nostro compito principale consiste nel garantire un’attuazione efficace e completa a livello nazionale. Per questo motivo è fondamentale aggiornare i piani nazionali per l’energia e il clima all’insegna dell’ambizione. Dopo aver dato prova di leadership alla COP28, abbiamo l’occasione di dimostrare che siamo pronti a passare dalle parole ai fatti e contrastare risolutamente i cambiamenti climatici. La Commissione è decisa a sostenere gli Stati membri in questo processo, anche promuovendo buone pratiche nell’uso delle fonti di finanziamento disponibili a vantaggio della transizione verde.
La Commissione UE sottolinea, inoltre, la necessità di misure supplementari anche per responsabilizzare i consumatori, migliorare la sicurezza energetica e sostenere le imprese europee affinché diventino più competitive. Saranno necessari anche sforzi più incisivi per garantire l’accesso alle fonti di finanziamento e stimolare gli investimenti essenziali alla competitività dell’industria europea.
Dalla valutazione della Commissione emerge quanto segue:
– in questa fase le proposte di PNEC non sono ancora sufficienti per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030: le misure attuali si tradurrebbero in una riduzione del 51%;
– servono interventi più ambiziosi per colmare il divario del 6,2% rispetto all’obiettivo del 40% nei settori di condivisione degli sforzi;
– mancano dalle 40 alle 50 Mt di CO2eq per raggiungere l’obiettivo d -310 Mt di CO2eq sancito dal Regolamento sull’uso del suolo, il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF), il che denota la necessità di potenziare l’assorbimento del carbonio;
– per quanto riguarda le energie rinnovabili, le proposte attuali porterebbero la loro quota nel mix energetico al 38,6-39,3% entro il 2030, a fronte di un obiettivo del 42,5%;
– in termini di efficienza energetica, le proposte attuali determinerebbero miglioramenti pari al 5,8% a fronte di un obiettivo dell’11,7%.
La Commissione UE evidenzia l’importanza e l’urgenza di abbandonare gradualmente l’uso dei combustibili fossili, in particolare quelli solidi, nella produzione di energia. Il persistere delle sovvenzioni ai combustibili fossili in tutti gli Stati membri, anche nel settore dei trasporti, rappresenta un altro ostacolo sulla strada dell’UE verso la neutralità climatica. Le sovvenzioni che non contribuiscono alla lotta contro la povertà energetica né alla transizione giusta devono essere abolite quanto prima e reindirizzate verso l’innovazione e il sostegno dei gruppi vulnerabili nella transizione.
La Commissione incoraggia gli Stati membri a concentrarsi maggiormente sulla sicurezza energetica nei PNEC definitivi e sottolinea che occorre rafforzare con urgenza la competitività delle catene del valore europee dell’energia pulita. I PNEC definitivi dovrebbero garantire chiarezza e prevedibilità alle imprese e agli investitori e agevolare la pianificazione dell’uso dei fondi pubblici. La Commissione raccomanda agli Stati membri di pianificare meglio come diversificare l’approvvigionamento energetico in modo competitivo: prevedere meglio le modifiche strutturali del sistema energetico che si renderanno necessarie permetterà ai consumatori di beneficiare di un mercato dell’energia flessibile ed economicamente efficiente. Bisognerebbe prestare maggiore attenzione anche alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze, agli impatti sull’occupazione e sulla società e alle misure volte ad assicurare che la transizione verde sia giusta e inclusiva e non lasci indietro nessuno.
“Abbiamo superato insieme la crisi energetica, concludendo molte iniziative importanti che plasmeranno il nostro futuro e imprimeranno un’accelerazione alla transizione energetica – ha sottolineato Kadri Simson, Commissaria UE per l’Energia – È giunto il momento di tradurre nella pratica i nostri impegni comuni. I piani nazionali per l’energia e il clima sono strumenti fondamentali per definire un percorso chiaro verso un sistema energetico pulito, resiliente e digitalizzato. Le nostre economie attendono segnali di investimento chiari e i cittadini si aspettano strategie per mantenere i prezzi dell’energia a un livello accessibile nel lungo periodo. Mettere a punto piani ambiziosi prima dell’estate è quindi una delle nostre massime priorità”.
La comunicazione odierna sulla valutazione a livello di UE delle proposte di PNEC è accompagnata da Valutazioni e Raccomandazioni specifiche per Paese, riguardanti l’allineamento con gli obiettivi in materia di clima e di energia, neutralità climatica e adattamento.

Per quanto riguarda il PNIEC dall’Italia, inviato dal Governo il 19 luglio 2023, la Valutazione è positiva, pur con precisazioni indicate nelle Raccomandazioni, per le misure energetiche, in particolare per: – produzione prevista da fonti rinnovabili; – efficienza energetica, al fine di ridurre i consumi in alcuni settori economici; – sicurezza energetica, diversificando l’acquisto di gas da vari produttori e riducendo l’importazione dalla Russia; – struttura del mercato energetico interno che sarà liberalizzato nel 2024; – sussidi ambientalmente dannosi.con la prevista eliminazione progressiva.
Sono valutate negative le misure climatiche, in particolare per: – riduzione delle emissioni di gas serra, con uno scarto sensibile tra gli obiettivi del Regolamento di condivisione degli sforzi (ESR) e i risultati previsti; – emissioni compensate, previsto dal Regolamento del settore dell’uso del suolo, del cambiamento di uso del suolo e della silvicoltura (LULUFC); – efficientamento degli edifici che procede troppo lentamente; – adattamento ai cambiamenti climatici, per il quale l’Italia non ha ancora un Piano approvato – decarbonizzazione trasporti, con il persistere dei sussidi ai carburanti fossili; – ricerca e innovazione, per assenza di informazioni sufficienti su misure e investimenti per sostenere le tecnologie energetiche pulite e a zero emissioni.
Nelle Raccomandazioni la Commissione UE dettaglia le misure da intraprendere per colmare le lacune evidenziate, al fine di aggiornare il PNIEC (giugno 2024)..
Immagine di copertina: SolarImpulse Foundation