L’Alleanza per la plastica circolare lanciata dalla Commissione UE per fare incrociare domanda e offerta di materie plastiche riciclate nell’ambito della Strategia per l’economia circolare ha presentato il Piano di lavoro, la Relazione sulla raccolta e la cernita dei rifiuti di plastiche nell’UE e il Programma di R&S per la plastica circolare.
Il 10 novembre 2020, l’Alleanza per la Plastica Circolare (CPA), una piattaforma multistakeholder volontaria che riunisce 245 soggetti pubblici e privati che coprono le intere catene del valore della plastica, ha fornito le prime azioni volte a raggiungere il suo obiettivo di 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata utilizzata nei prodotti entro il 2025.
La Commissione UE aveva lanciato la Circular Plastics Alliance (CPA) con l’obiettivo di far incrociare domanda e offerta di materie plastiche riciclate nell’ambito della Strategia per l’economia circolare, dopo aver appurato che gli impegni assunti dai fornitori di plastica riciclata erano sufficienti a raggiungere e addirittura a superare l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata utilizzata in Europa entro il 2025.
Gli impegni assunti dagli utilizzatori di plastica riciclata (come i trasformatori e i fabbricanti di materie plastiche) non erano tuttavia sufficienti ed è stato necessario intervenire per colmare il divario tra domanda e offerta.
“Per realizzare l’economia circolare della plastica, abbiamo bisogno di azioni concertate che coinvolgano tutti i protagonisti della catena del valore – ha affermatoIl Commissario UE per il Mercato interno, Thierry Breton – Nonostante l’impatto del coronavirus, in particolare sui gestori del riciclaggio e sui trasformatori di materie plastiche, sussiste un evidente interesse commerciale. Mi congratulo con l’Alleanza per la plastica circolare per l’impegno e il grande lavoro svolto per raggiungere l’obiettivo dei 10 milioni di tonnellate“.
Le azioni comprendono:
– un Piano di lavoro sulla progettazione dei prodotti di plastica per il riciclaggio, che elenca 19 prodotti di plastica che la CPA renderà più riciclabili:
– una Relazione sulla raccolta e la cernita dei rifiuti di plastica nell’UE, suddivisi per settori (Agricoltura, Imballaggi, Costruzioni, Automotive, Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche);
– un Programma di Ricerca e Sviluppo per la plastica circolare .
Se tutti i rifiuti di plastica
generati dai 19 prodotti di plastica elencati nel Piano di lavoro fossero raccolti per il riciclaggio, questo da solo
sarebbe sufficiente per raggiungere l’obiettivo di 10 milioni di
tonnellate. La CPA osserva, tuttavia, che solo la metà di questi rifiuti
viene raccolta attualmente e ancor meno viene riciclata. Per risolvere
questo problema, la CPA:
– aggiungerà ulteriori prodotti in
plastica ai 19 dell’elenco all’inizio del 2021;
– pubblicherà, sempre all’inizio del prossimo anno, un rapporto che indaghi su come
aumentare la raccolta, la cernita e il riciclaggio dei rifiuti di plastica in
Europa ed esamini gli investimenti
necessari.
La Relazione sulla situazione attuale di raccolta dei rifiuti di platica mostra che i 5 settori industriali che hanno aderito alla CPA rappresentano oltre il 70% di tutti i rifiuti di plastica raccolti in Europa ogni anno (cioè 21 milioni di tonnellate), di cui il 44% (9,2 milioni di tonnellate) viene smistato per il riciclaggio e inviato ai riciclatori, portando a 5,2 milioni di tonnellate di plastica riciclata prodotta in Europa. La Relazione analizza le sfide che debbono essere affrontate per aumentare la raccolta e la cernita dei rifiuti di plastica, e sottolinea, inoltre, la necessità di migliorare i dati sui rifiuti di plastica raccolti in Europa, istituendo un sistema di monitoraggio nel 2021 per aiutare a tracciare i flussi di materie plastiche in Europa e invitando le autorità nazionali in Europa a contribuire a migliorare i dati sui rifiuti raccolti.
Il Programma di Ricerca & Sviluppo per la
plastica circolare descrive le 7 “esigenze
strategiche di R&S”, comuni ai 5 settori industriali rappresentati
nella CPA:
– Riciclaggio chimico e fisico;
– Stabilità di riciclaggio della catena
polimerica;
– Controllo di qualità e coerenza del
riciclato;
– Sviluppare e standardizzare metodi di
tracciabilità;
– Miglioramento delle proprietà del
materiale riciclato;
– Una migliorare separazione delle
differenti plastiche;
– Rilevare e separare le sostanze nei rifiuti.
Sono indicate anche una serie di “esigenze specifiche di R&S” (per uno o due settori industriali). Nella relazione prevista all’inizio del 2021, i firmatari I dell’Alleanza amplieranno la descrizione delle esigenze di R&S e riferiranno sulle relative attività svolte.
La Commissione UE fa molto affidamento sull’attività della CPA, i cui risultati e conclusioni serviranno per adottare disposizioni vincolanti relative al contenuto riciclato e misure per la riduzione dei rifiuti per prodotti fondamentali quali gli imballaggi, i materiali da costruzione e i veicoli, come indicato nel nuovo Piano d’azione per l’economica circolare, in cui la risoluzione dei problemi di sostenibilità della plastica assume un rilievo particolare.